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SIMEI 2005 – DOSSIER MERCATO ACQUE



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La produzione ed il consumo mondiale di acque confezionate possono essere valutate, con riferimento al 2003, intorno ai 140 miliardi di litri annui, pari ad un consumo pro-capite di circa 23 litri annui. Nell’ambito delle “bevande analcoliche fredde” le acque confezionate registrano i tassi di espansione più marcati (9% all’anno). Le due aree continentali a maggior consumo pro-capite sono l’Europa Occidentale e il Nord America, che nell’assieme, pur rappresentando solo l’11% della popolazione mondiale, assorbono circa la metà del consumo mondiale di acque confezionate.

EUROPA


Secondo le valutazioni di Canadean e dell’Associazione Europea dei Produttori (EFBW), i consumi di acqua confezionata nei paesi dell’Europa Occidentale, sono stimabili complessivamente per il 2003 intorno ai 42 miliardi di litri, con dei consumi pro-capite di 106 litri annui . Il continente europeo è ricco di fonti naturali (dove l’acqua sgorga pura alla sorgente) e, quindi, la quasi totalità dei consumi di acqua imbottigliata è soddisfatta da acque naturali (minerali e di sorgente), mentre nel resto del mondo tendono a prevalere le acque trattate (purificate ed eventualmente affinate).

In quasi tutti i paesi europei prevalgono i consumi di acqua liscia, tranne sui mercati di lingua tedesca (Germania, Austria e Svizzera) dove sono tuttora prevalenti le acque frizzanti, ma dove, tuttavia, il consumo delle acque lisce sta crescendo più rapidamente. I consumi pro capite di acque minerali nei vari paesi europei sono ancora molto disomogenei.

CONSUMI PRO-CAPITE ACQUE CONFEZIONATE IN EUROPA –2003

Un primo fattore che può influenzare il livello dei consumi è quello climatico: in effetti, a parità di altre condizioni, i consumi di acque confezionate tendono ad essere più elevati nei paesi più caldi (quelli del bacino mediterraneo) e più bassi nei paesi freddi (es. regioni britanniche e scandinave), dove in compenso si registrano consumi più elevati di bevande calde (tè, caffè, ecc.). Ma ci sono anche paesi “freddi” (come il Belgio, la Germania, la Svizzera) ad alti consumi di acque minerali. In realtà questi paesi, assieme all’Italia e Francia, fanno parte di quella fascia europea dove più consolidata è la tradizione termalistica, che ha originato la nascita ed ha creato le premesse culturali per lo sviluppo del consumo di acque minerali. C’è da considerare, inoltre, il modo in cui è stato affrontato il mercato nei vari paesi. Nelle nazioni ad alti consumi il boom del mercato è stato indubbiamente favorito da politiche di prezzi molto popolari, mentre nei paesi a bassi consumi pro-capite è stata privilegiata per molto tempo una concezione elitaria del mercato, con un’offerta di acque minerali posizionate come bevande premium, talvolta a livelli addirittura superiori alle bibite gassate.

ITALIA


Con 12 miliardi di litri prodotti nel 2003 e oltre 11 miliardi consumati nello stesso anno, il mercato italiano vanta il primato in ambito europeo. In Italia l’acqua da bere confezionata è rappresentata quasi totalmente da acqua minerale, grazie al ricco patrimonio di fonti naturali presenti in tutte le regioni del paese.

PRODUZIONE E CONSUMI ACQUE NATURALI ITALIA

I dati produttivi e di consumo del 2004 sono in diminuzione di circa il 5% rispetto all’esercizio 2003. Questa variazione non deve far pensare ad una inversione strutturale del trend del mercato. In realtà tutto appare chiaro se si ricorda l’eccezionalità di caldo che ha caratterizzato l’estate 2003. Naturalmente, poiché l’estate 2004 non ha più avuto la “bolla termica” dell’anno precedente, i consumi si sono assestati su valori normali, ma pur sempre in crescita rispetto all’esercizio 2002. Tuttavia i tassi di sviluppo del mercato italiano appaiono più bassi di quelli medi europei in considerazione dell’elevatezza dei consumi cui si è ormai pervenuti nel nostro paese. Nel prossimo quinquennio appare ragionevole aspettarsi una crescita media contenuta intorno al 2% l’anno.

Il consumo pro-capite di acque minerali è di 180 litri annui che si porta a 183 litri se si includono anche le acque di sorgente. Il dato del consumo pro-capite è il più elevato al mondo per quanto riguarda la specifica categoria delle acque minerali. I valori sono più alti nelle regioni dell’Italia Settentrionale, mentre al Sud e nelle Isole i pro- capite sono sotto la media, ma mostrano delle maggiori potenzialità di sviluppo.

Il giro d’affari dei produttori italiani di acqua minerale è stimabile intorno ai 2.100 milioni di euro (riferimento 2004), mentre il valore al consumo (spesa degli italiani) è valutabile in almeno 3.000 milioni di euro. Rapportando i dati a valore con i dati a quantità si evidenziano dei prezzi medi (alla produzione e al consumo) molto bassi, probabilmente i più bassi a livello europeo. Questa politica di prezzi popolari ha certamente favorito lo sviluppo dei consumi nel nostro paese e, tuttavia, pone dei problemi di redditività per il settore.

Anche l’innovazione del package ha giocato un ruolo propulsivo per lo sviluppo dei consumi delle acque confezionate. Si è notevolmente ridotto nel corso degli anni il peso delle bottiglie in vetro (21% del totale volumi) che, oggi, sono presenti quasi esclusivamente nei canali “Ho.re.ca” e del “porta a porta”, dove vige ancora la pratica del “vuoto a rendere”. Per quanto riguarda i contenitori in plastica (79% del totale volumi), le bottiglie in PET rappresentano ormai la quasi totalità del comparto, mentre le bottiglie in PVC, sono ormai scomparse dalla circolazione.. Le bottiglie grandi in PET da 1,5 e 2 litri sono le confezioni più vendute per il consumo familiare. Ma il formato che sta maggiormente contribuendo all’attuale sviluppo dei consumi fuori casa è sicuramente la bottiglia single serve in PET da ½ litro che è ormai divenuto il formato esclusivo in alcuni canali (come la ristorazione veloce, i distributori automatici, i chioschi, ecc.) Formati minori (da 0,25 e 0,33 litri) sono più specificamente destinati ai locali dell’Horeca che intendono superare la vecchia e discutibile pratica del servizio dell’acqua minerale in bicchiere.

La ripartizione dei consumi della acque minerali italiane può essere stimata come segue: 76% in ambito domestico e 24% fuori casa. I consumi extra domestici rappresentano circa 2,5 miliardi di litri e fanno riferimento ai punti di somministrazione dell’horeca e del catering collettivo Un peso crescente stanno assumendo i punti di distribuzione automatica del vending, i punti di vendita in spazi pubblici all’aperto (chioschi di vario genere), i punti di somministrazione occasionali (ad esempio, in occasione di manifestazioni sportive, spettacoli ed eventi) e i punti di vendita mobili (ambulanti). I consumi domestici di acque minerali possono essere stimati intorno agli 8 miliardi di litri e vengono alimentati prioritariamente dai punti di vendita della Grnade distribuzione Organizzata. I consumi domestici di acqua minerale sono alimentati oltre che dai punti di vendita del moderno dettaglio, anche dai numerosissimi punti di vendita del dettaglio alimentare tradizionale e dal sistema delle vendite “porta a porta” . La competizione di prezzo è particolarmente stressata nel moderno dettaglio, dove si è consolidata una vera e propria strutturazione dell’offerta in differenti fasce di prezzo, che però viene sistematicamente rimescolata dal gioco delle offerte promozionali.

Secondo le valutazioni di Mineracqua, il sistema produttivo delle acque confezionate italiane risulta così strutturato :

170 fonti attive, circa 300 marche di acque confezionate, 7.500 dipendenti diretti , 32.500 dipendenti indiretti .

Il grado di concentrazione del mercato è discreto ma meno accentuato rispetto al mercato delle bibite. Secondo le valutazioni Beverfood i primi 4 gruppi produttivi (Nestlè/Sanpellegrino, San Benedetto, Congedi/Uliveto/Rocchetta e Ferrarelle) assorbono circa il 58% del totale mercato a quantità. I primi 10 gruppi (i quattro precedenti, più Spumador, Norda, Sant’Anna, Sangemini, Lete/Prata e Gaudianello) rappresentano circa l’80% del totale mercato. I produttori leaders stentano a mantenere le loro quote, incalzate da un nutrito gruppo di medie aziende molto combattive, che dopo aver conquistato posizioni di leadership a livello regionale, stanno tentando di pervenire ad una distribuzione nazionale.

PRINCIPALI GRUPPI PRODUTTIVI ACQUE MINERALI E DI SORGENTE IN ITALIA 2003

Info: SIMEI, Tel. +39 / 02. 7222281 –

www.simei.it

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