SIMEI è tra gli eventi che riceveranno i finanziamenti previsti dal Ministero dello Sviluppo Economico per il potenziamento del comparto fieristico italiano. L’interesse per il Salone del prossimo novembre è stato confermato nell’incontro avvenuto recentemente a Milano, organizzato da AEFI Associazione Esposizioni e Fiere Italiane, nel corso del quale il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, insieme al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, al presidente dell’Ice Riccardo Monti e al presidente di AEFI Ettore Riello, ha evidenziato il ruolo delle grandi fiere italiane nell’ambito del “Piano straordinario per il Made in Italy”.
Come da presentazione del viceministro Calenda, la cifra destinata nel 2015 al Made in Italy ammonta a 261 milioni di euro, di cui 48 per potenziare i grandi eventi fieristici, più di dieci volte rispetto a quanto garantito in media negli ultimi cinque anni.Soddisfatto naturalmente Domenico Zonin Presidente di Unione Italiana Vini, l’ente organizzatore e promotore del Salone da 52 anni: “L’inserimento del SIMEI nel Piano straordinario per il Made in Italy del MISE costituisce per noi innanzitutto un motivo di orgoglio nel veder riconosciuto il ruolo che la manifestazione nei suoi 52 anni di vita si è conquistata sulla scena mondiale come vetrina dell’industria e delle tecnologie italiane per l’enologia e l’imbottigliamento. Ma l’attenzione che il viceministro Carlo Calenda ha voluto dedicare al SIMEI apre, nel contempo, una sfida sul futuro del Salone ponendoci obiettivi ambiziosi di sviluppo che vogliamo raggiungere anche per rispondere adeguatamente all’impegno che il Governo ha messo in questa straordinaria operazione di supporto alla crescita e internazionalizzazione delle nostre imprese”.
SIMEI, Salone Internazionale Macchine per Enologia e Imbottigliamento che avrà luogo a Milano dal 3 al 6 novembre 2015, dalla scorsa edizione è cresciuto in termini di progettualità e di obiettivi, anticipando di fatto le linee di sviluppo utilizzate come criteri di ammissione al finanziamento esposto dal viceministro Calenda. “Abbiamo messo in moto un gigantesco progetto di ammodernamento della macchina organizzativa – ha dichiarato Francesco Pavanello, direttore generale di Unione Italiana Vini – “L’obiettivo non è solo quello di vendere spazi, ma di inserire le imprese espositrici dentro un progetto globale, che trova nella partecipazione alla fiera solo il momento culminante. In questi anni abbiamo intessuto relazioni importanti e qualificate con gli omologhi di Unione Vini in America, Cile, Argentina, siamo entrati nei circuiti delle federazioni internazionali del vino e delle bevande alcoliche, intessendo partnership fondate sulla concretezza dei progetti: uno su tutti è quello della sostenibilità, diventato uno dei driver delle imprese vitivinicole in tutto il mondo, e a cui la filiera delle tecnologie deve rispondere in maniera adeguata”.
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