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Secondo Assoenologi, nel 2009 l’Italia ha prodotto 44,5 milioni di ettolitri di vino, ossia il 10% in meno rispetto alla media decennale attestata su 48,2 milioni di ettolitri. Parallelamente è calata sensibilmente anche la superficie vitata di uva da vino che in Italia nel 1980 era di 1.230.000 ettari, nel 1990 era scesa a 970.000 ettari ed oggi è di 684.000 ettari. Nel corso del 2009, inoltre, il vino bianco si è portato al 55% del totale volumi consumati, mentre il totale dei vini rossi e rosati è sceso al 45% del totale


Per quanto riguarda gli altri paesi europei, secondo i dati dell’Union Internationale des Oenologues nel 2009 la produzione vinicola in Francia è stata di 47 milioni di ettolitri (+10% rispetto al 2008), di 38 milioni in Spagna (-9% rispetto al 2008), di 6 milioni di ettolitri in Portogallo (+7% rispetto al 2008), mentre la Germania rimane, come sempre, su una produzione oscillante tra i 9 e i 10 milioni di ettolitri. In pratica, aggiungendo anche i risultati delle realtà minori, la campagna appena conclusa darà all’Unione Europea 164 milioni di ettolitri di vino, ossia il 2% in meno rispetto allo scorso anno.

In questo contesto l’Italia è titolare di circa il 17% della produzione mondiale e del 30% di quella comunitaria. Sta di fatto comunque che le scarse produzioni degli ultimi anni, dovute anche al decremento della superficie produttiva, fanno scendere sensibilmente la nostra media che cala a 48,2 milioni di ettolitri se rapportata al periodo 2000/2009, per diminuire a 46,7 milioni se calcolata sugli ultimi cinque anni (2005/2009). La produzione media italiana 1990/1999 era di ben 58,6 milioni di ettolitri.
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E’ calata anche la superficie vitata di uva da vino che, secondo i dati ISTAT, è oggi di 684.000 ettari, contro i 970.000 ettari del 1990. Negli ultimi vent’anni abbiamo quindi perso 286.000 ettari, ovvero più di quanti ne hanno oggi la Lombardia, la Puglia e la Sicilia insieme, con una tendenza ad un ulteriore ribasso, determinato dagli estirpi (Ocm vino) e dalla scarsa remunerazione che sta caratterizzando il comparto produttivo, condizionato dalla schizofrenia dei mercati internazionali.

Questi ultimi, se complessivamente crescono in volume, diminuiscono sensibilmente in valore tanto che i dati dei primi nove mesi del 2009 danno un decremento del prezzo unitario del 13,9% rispetto lo stesso periodo del 2008. Va anche rilevato che nel 2009 in Italia sono diminuite le vendite dei vini rossi a favore dei vini bianchi tanto che allo stato attuale delle cose il centro studi di Assoenologi stima che i bianchi abbiano raggiunto il 55% del totale ed i rossi e i rosati siano scesi al 45% (nell’ultimo quinquennio i vini rossi detenevano il 60% del mercato).

+info: www.assoenologi.it

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