Lo Smart Wine è già arrivato e ha fatto tappa a Gavi dove è entrata nel vivo la tre giorni “DI GAVI IN GAVI Festival” in programma dal 7 al 9 giugno, con il Premio Gavi La Buona Italia 2019. La V edizione del premio è andata in Toscana a Marchesi de Frescobaldi, sono state consegnate delle menzioni Speciali per Smart Wine in Vigna a Guido Berlucchi, per la Smart Wine Blockchain a Cantina Placido Volpone e per Smart Wine nell’Accoglienza a Marchesi Antinori.
L’innovazione digitale in vigna, in cantina, nella distribuzione, nella comunicazione e nell’accoglienza. Si tratta di tematiche importanti per il mondo del vino, che sono state al centro della discussione che ha animato venerdi 6 giugno il Premio Gavi LA BUONA ITALIA durante il workshop che ha visto riuniti a La Lomellina di Gavi un panel di operatori specializzati nelle nuove tecnologie digitali applicate al vino. Una rivoluzione digitale sempre più diffusa, che avvicina i viticoltori ai consumatori, evolve le tecniche di produzione migliorando la qualità e la sostenibilità, diventa un formidabile mezzo di ascolto del mercato e di divulgazione dei contenuti e delle storie del Vino. La tecnologia digitale al servizio della vigna si traduce in una produzione di vino in modo più naturale, diminuendo fertilizzanti ed altri sostanze nocive. L’introduzione della blockchain vuol dire andare oltre la tracciabilità assicurata della fascette Doc e Docg e firmare un patto di fiducia con il consumatore finale, perché si rendono visibili e condivisibili tutte le tappe della filiera della produzione del vino, dal lavoro in vigna fino allo scaffale, passando da ogni operazione in cantina. Con gli strumenti digitali si comunica in ottica di micro-marketing, dialogando direttamente con chi sceglie i vini e chi li compra, e rafforzando i valori del proprio brand, attraverso il racconto in prima persona di storie appassionanti, come quelle che può proporre ogni produttore vitivinicolo in Italia.
Un focus sull’uso e sull’impatto delle tecnologie digitali nella filiera integrata del vino in vigna, in cantina, nella distribuzione e nella comunicazione, tema appassionante e attuale, se non strategico. Questi alcuni temi al centro del workshop animato da Piergiorgio Cane, consigliere nazionale Assoenologi- Enol, Slawka G. Scarso, docente di marketing e strategie online applicate al vino, Giulio Somma, direttore de Il Corriere Vinicolo, Leonardo Valenti, docente facoltà Agraria, Università degli Studi di Milano con Francesco Moneta, ideatore del Laboratorio Gavi/ The Round Table e Roberto Ghio, Presidente Consorzio Tutela del Gavi, che ha portato alcune considerazioni che mettono al centro della filiale del vino la rivoluzione digitale. Se gli investimenti in innovazione digitale coinvolgono oggi perlopiù grandi realtà del vino Italiano, il continuo aggiornamento delle tecnologie e la loro sempre maggiore accessibilità permette anche ai produttori di piccole dimensioni di essere in questo modo più competitivi, in cerca di maggiori qualità, sicurezza, tutela nei confronti dei plagi, efficienza e sostenibilità.
L’assegnazione del Premio arriva dopo la mappatura di quasi 100 aziende vinicole in Italia e la valutazione delle soluzioni smart introdotte da ciascuna in vigna, in cantina, nella distribuzione e nella comunicazione. Per toccare con mano l’esperienza dello Smart Wine è stato allestito per l’occasione lo ‘Smart Wine Corner’ dove gli ospiti, la stampa e i produttori hanno incontrato e approfondito di persona alcuni dei servizi più avanzati dell’innovazione digitale applicata al Vino, dalle soluzioni per l’agricoltura di precisione in vigna alla wine blockchain in etichetta e dove erano presenti i progetti: Internet of Food & Farm 2020 (Valoritalia), Wine Blockchain (Ernst Young), LIFE VITISOM Università degli Studi di Milano & Partner, Smart Analysis (DNAPhone), iXem Wine (Politecnico di Torino), Innovation Challenge (SIMEI, Enovitis). Il Premio Gavi LA BUONA ITALIA, promosso dal Consorzio Tutela del Gavi, ha l’obiettivo di riconoscere, segnalare e premiare le ‘buone pratiche’ nella valorizzazione italiana e internazionale delle filiere enogastronomiche italiane, al fine di condividerle e favorire la competitività di questo settore cruciale per l’economia del nostro Paese.