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“Sophia Loren”, a Firenze brillano le stelle del nuovo ristorante che omaggia la Musa italiana


Un nuovo ristorante illumina la ripartenza della Firenze post-Covid: “Sophia Loren – Original Italian Food”, ristorante-pizzeria che riunisce sotto un’unica egida le pizze d’autore di Francesco Martucci, i piatti stellati di Gennarino Esposito e la pasticceria gourmet di Carmine di Donna. Quando nomini “Sophia Loren”, d’altronde, nessun errore è concesso: devi garantire sempre la miglior esperienza possibile, o quantomeno provarci.

La partnership siglata tra la diva napoletana e la società Dream Food, presieduta da Luciano Cimmino, imprenditore già alla guida del gruppo italiano Pianoforte Holding, a cui fanno capo i brand Yamamay e Carpisa, prevede uno strutturato piano di sviluppo – nonché un accordo di licenza con la Loren – per una lunga serie di locali con questo brand alle spalle. La più grande attrice della storia del cinema italiano, simbolo di eleganza e italianità in ogni angolo del mondo, è stata scelta proprio per la sua veracità come musa ispiratrice del progetto, che prevede un piano di espansione non solo italiano: Napoli e Milano saranno le prossime tappe, ma anche Dubai e Miami, Hong Kong e Shanghai.

Il primo ristorante della catena è nato nella culla del Rinascimento, tra Piazza della Repubblica e Piazza del Duomo a Firenze. A progettare spazi sofisticati e al contempo accoglienti ci ha pensato lo Studio di Architettura ed Ingegneria Redaelli e associati, in collaborazione con Costa Group, azienda leader per la creazione di arredi per il settore food&beverage, che hanno congiuntamente dato vita a un locale elegante e suggestivo che si estende su oltre 1.500 mq di superficie e su ben tre livelli, di cui due adibiti a ristorante e uno alle cucine, al magazzino e ai locali di servizio. Con i suoi 270 coperti, le due cucine professionali e i due forni, “Sophia Loren – Original Italian Food” vuole offrire infatti ai suoi clienti un servizio a 360° tra ristorazione, bar, caffetteria, pasticceria e cocktail&wine bar.

Ma, accanto all’arte (meravigliosa in tal senso l’installazione realizzata da Luigi Masecchia a ricostruire, attraverso un numero infinito di tappi metallici come fossero dei pixel, il volto sinuoso della bellissima Sophia), il grande protagonista è e deve essere appunto il cibo. A partire dalla pizza, il vero simbolo della gastronomia napoletana e italiana più in generale.  La firma qui è di Francesco Martucci, miglior pizzaiolo d’Italia 2020 con il locale “I Masanielli” a Caserta, che ha plasmato un menù fatto di pizze d’autore, ma anche intramontabili classici come “Margherita” e “Marinara”. Non poteva mancare, ovviamente, la sua iconica “Mani di velluto”, speciale rivisitazione della celebre “Salsiccia e Friarielli”, resa più pop grazie a una crema di friarielli in acqua di ricotta di bufala, mozzarella di bufala campana D.O.P., salsiccia di suino grigio ardesia a punta di coltello, calcagno a crosta liscia e olio EVO Koinè.

Due dei primi piatti, per la precisione lo “Spaghetto al Pomodoro” e il “Mezzo Pacchero Provola e Pancetta” sono curati invece da Gennarino Esposito, chef con due stelle Michelin e patron del ristorante “Torre del Saracino” a Vico Equense, mentre la pasticceria da Carmine di Donna, già guida della pasticceria del ristorante pluristellato “Torre del Saracino”. Un format che cerca insomma di accontentare davvero tutti i gusti, italiani e internazionali, con un menu italiano tradizionale ma esclusivo e ricercato, per un pubblico attento ed esigente.

“Siamo riusciti a coronare un sogno ambizioso e innovativo iniziato nel 2014, nonostante le difficoltà legate a quest’ultimo periodo”, ha raccontato alla presentazione ufficiale Luciano Cimmino, Presidente di Dream Food e Pianoforte Holding. “Questo progetto nasce dal desiderio di intraprendere una nuova sfida imprenditoriale che ha l’ambizione di offrire un’esperienza singolare, tutta italiana, nel settore della ristorazione. Da sempre ammaliati dalla sua calcata mediterraneità, dal carisma che oltrepassa qualsiasi confine geografico e generazionale, abbiamo scelto Sophia come musa ispiratrice perché abbiamo pensato che potesse essere perfetta per dare la connotazione, fortemente italiana, che ci eravamo immaginati”.

“Questa nuova avventura è la naturale evoluzione del mio modo di affrontare la vita con curiosità ed entusiasmo. Per me vivere vuol dire fare nuove esperienze, appassionarmi, sperimentare, lavorare a nuovi progetti perché tutto questo è un pretesto per rimettermi in gioco, per continuare ad imparare. Quando mi è stato proposto di partecipare a questo progetto non ho avuto dubbi perché questo ristorante racchiude in sé alcune delle cose che più amo: la cucina italiana, i momenti di convivialità a essa legati, e poi diversi dei miei personaggi sono in qualche modo legati alla cucina”, ha spiegato invece la stessa Sophia Loren prima di lanciarsi in questo nuovo viaggio che porterà (ulteriormente) il suo nome in lungo e in largo per l’Italia, ma anche per il resto del mondo.

Foto di Luca Managlia

sophialorenrestaurant.com

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