Colori e storia, glamour e ospitalità. Venezia che si tinge di rosso per il Festival del Cinema, o di mille tonalità per il Carnevale. A passeggiare tra canali e campi si perderebbero volentieri intere giornate, senza mancare l’appuntamento con uno dei luoghi iconici dell’enogastronomia della città.
Il Grancaffè Quadri è uno dei simboli dell’ospitalità veneziana, e nazionale, nel mondo. Aperto addirittura dal 1775, in un locale datato 1638, insieme al dirimpettaio Florian porta avanti la tradizione e i rituali cittadini da due secoli e mezzo. Nel 2010 la svolta epocale, con l’affido in gestione alla famiglia Alajmo: dal tristellato Le Calandre di Padova, all’allure planetaria di Piazza San Marco. “Fu la nostra seconda tappa” – racconta Giovanni Alajmo – Il primo approccio a città internazionali (oggi la famiglia gestisce anche locali a Parigi e Marrakech). Abbiamo cercato di imprimere la nostra visione da subito, aggiungendo il bistrot Quadrino per pranzo e cena, al ristorante Quadri (stella Michelin, ndr) del piano superiore e al bar del piano terra”.
Nel 2018 è stato completato un restauro di rilievo sensibile, con il sostegno dell’archistar Philippe Starck. “Abbiamo tolto le ragnatele del tempo, il primo ristorante risaliva addirittura al 1901. Abbiamo dato spazio agli artigiani veneziani, molti dei quali eredi dei maestri che avevano realizzato il Quadri originale”. Oggi Giovanni è direttore delle tre anime Quadri: una realtà unica nel mondo, che unisce storia e diversificazione in una struttura ormai leggendaria. E cosa da non trascurare, include l’unico vero ristorante in Piazza San Marco.
Tre dimensioni che restano intrecciate sotto l’aspetto dell’ospitalità e dell’eccellenza. Sono tre anime che in qualche modo viaggiano su binari simili: “I tre business sono comunicanti e coesistenti. È necessaria una armonia che li leghi, per quanto l’offerta sia ovviamente diversa per ciascuno”. Esiste un filo conduttore: la qualità, che un’azienda trasmette nella proposta di tutte e tre le galassie Quadri, grazie anche a degli alleati importanti come le bollicine della Franciacorta. “Contadi Castaldi è un prodotto che riusciamo a servire al ristorante, come aperitivo in piazza, o al bistrot nel corso dell’intera giornata”.
Come fa allora un prodotto unico, a essere declinato con successo in tre realtà di consumo comunque distinte? “La chiave è nella freschezza, questa mineralità tipica di Contadi Castaldi, una caratteristica che può accompagnare tutto il pasto. E che soprattutto garantisce qualità in qualsiasi momento del giorno, e da qualsiasi annata abbiamo in carta. È un alleato fondamentale”.
La bollicina si conferma quindi una preziosa aggiunta a una proposta che incontri i desideri della clientela più variegata, forte di una notorietà e una richiesta che non sembrano arrestarsi. Una responsabilità e un’opportunità per il Gruppo Alajmo. “Lavorare con cantine come Contadi Castaldi ci rende primi ambasciatori, e ne siamo fieri, oltre che contenti di proporre il gran lavoro che svolgono. Il momento storico della bollicina è vivo, vibrante, il consumatore si concede una coccola in più soprattutto dopo gli ultimi due anni, e poterlo accontentare con questa qualità ci soddisfa”.
E in una città internazionale come Venezia, le richieste arrivano in realtà indipendentemente dall’origine. “Contadi Castaldi ha presa sugli ospiti più variegati. Di certo sugli italiani, perché è in ogni caso un simbolo di radici, di appartenenza, e il Franciacorta è sempre un ottimo passo precedente allo Champagne. E senza dubbio sull’ospite estero, che con queste etichette può sperimentare e conoscere il miglior spumante italiano”.
+info:
www.contadicastaldi.it
www.alajmo.it/pages/homepage-grancaffe-quadri