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A due passi dal centro della prima capitale d’Italia e non da un altro luogo glam della città, la zona della “Crocetta”, una vecchia villa ottocentesca diventa la dimora di un nuovo locale che vuole far vivere la cucina con leggerezza e andare controcorrente con il resto dell’offerta enogastronomica della città. Lève vuol dire pranzo, aperitivo e cena, un luogo con l’eccellenza al centro, dalla cucina mediterranea, all’eleganza nel servizio e alla freschezza delle materie prime, dove prendersi del tempo da trascorrere in armonia.
ELEGANZA HOME MADE Arredi eleganti, sì, tanti velluti, tutto appare nel posto giusto al momento giusto. Qualche componente d’arredo già moderna intermezza e dona ariosità al locale che gioca su cromie calde ma non per questo spente, anzi, ci santoni riprendono il tawny, mogano. E ad intermezzare l’ingresso in quella che è la vera e propria sala del ristorante, c’è il corridoio del bar, la proposta dei drink è variegata, con una cospicua selezione di gin, rum, vodka e distillati di ogni tipo, cordials e altre preparazioni sono tutte home made.
PROPOSTA POLIEDRICA Una proposta quella di Lève poliedrica e che mancava sotto la Mole, che sfrutta soprattutto nella bella stagione il piccolo dehros. Il locale, aperto a febbraio del 2021, ha visto gli odierni cinque soci prima come consulenti, per lanciare la struttura. Accade poi che elaborato il menù e impostato il lavoro, deve poi essergli scappata la mano e la passione per Torino, perché dopo qualche mese si è fatta concreta la scelta Lève. Si è puntato tutto sul giovane chef Andrea Carbotti, approdato qui dopo un’importante e lunga esperienze a Londra e Formentera. Il suo punto di forza è certamente la pasta, rigorosamente fatta a mano, assieme alla lavorazione del pesce. Il Tagliolino con Crudo di Gamberi Rossi, lime e bottarga di Muggine è certamente uno dei signature dish. Per altri formati ci si appoggia al pastificio Mancini, come nel caso del piatto cacio e pepe con tartare di tonno.
SELEZIONE MAGNUM Ad accompagnare questi gusti c’è una selezione al momento di circa 250 referenze, tra champagne, vini italiani e qualche chicca straniera d’oltralpe. Tra questi si stagliano anche altri Metodo Classico italiani, Trento, Alta Langa e Franciacorta ed è lodevole – per gli amanti delle bolle e non – la scelta di proporli solo in formato Magnum. In ogni caso, ogni referenza viene proposta su richiesta anche al bicchiere, “perché chi può permettersi di aprire una bella bottiglia non esiterà a prendere un secondo calice”– ha detto Simone, il Direttore Lève. E proprio in questo contesto si è instaurato anche un rapporto speciale con la Casa Contadi Castaldi che si è fatta apprezzare in principio per il Saten, un 100% chardonnay in uscita sempre almeno dopo 30 mesi sui lieviti, che affina sia acciaio che in barrique. Al naso, aromi di forno e note balsamiche (salvia e menta) ritrovate in un gusto ampio, di grande piacevolezza e armonia; il perlage fine e di buona persistenza ha poi spinto Lève a spingersi a provare e scegliere anche le versioni Brut e Rosé.
INFO www.leveristorante.it; INFO www.contadicastaldi.it
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