Howard Schultz non sarà più presidente esecutivo di Starbucks dal 26 giugno, dopo 40 anni trascorsi nella società e dopo essersi dimesso nel 2017 da amministratore delegato; passerà il testimone a Myron Ullman.
Myron E. Ullman, ex presidente e CEO di J.C. Penney è stato nominato presidente, mentre Mellody Hobson, presidente e direttore della società di gestione degli investimenti di Chicago, Ariel Investments, sarà nominato vicepresidente.Sotto la sua guida, Starbucks è passata da 11 punti vendita a 28.000 in 77 paesi. La sua uscita torna ad alimentare le voci su una sua possibile discesa in politica: Schultz potrebbe essere uno dei nuovi volti e nuovi leader di cui i democratici sono alla ricerca disperata. Come noto il manager è un fiero oppositore della Casa Bianca. L’annuncio non è piaciuto ai mercati. Poco prima della mezzanotte negli Stati Uniti, infatti, Starbucks è calato in Borsa nelle contrattazioni after hours. I titoli Starbucks hanno perso l’1,54%.
Schultz lascia alla vigilia dello sbarco di Starbucks in Italia, una nazione simbolo del caffè. Il primo Starbucks aprirà infatti a settembre a Milano in Piazza Cordusio, come annunciato dallo stesso Schultz – che ha sottolineato come l’ingresso in questo mercato avverrà “con umiltà e rispetto”.
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