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Il futuro del whisky potrebbe essere meno in pericolo. Se l’ondata di generazioni digitali ha più volte minacciato la tradizione di un prodotto secolare, che necessita di tempo e pazienza per essere apprezzato sotto ogni suo aspetto, in soccorso dell’acqua di vita scozzese arrivano due nomi grossi del settore del bar.

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Thomas Aske e Tristan Stephenson sono da circa vent’anni al top dell’industria del comparto dell’ospitalità del Regno Unito, co-proprietari di due bar di successo come Worship Street Whistling Shop e Black Rock, entrambi a Londra. Appassionati di distillati, e in particolare di whiskey e whisky, nel 2017 avevano lanciato Whisky Me, una start up che mirava alla demistificazione del prodotto scozzese per eccellenza, puntando alla fidelizzazione di nuovi consumatori.

Whisky Me permette infatti agli iscritti di ricevere ogni mese direttamente a casa una confezione biodegradabile e sostenibile, simile a quella dei succhi di frutta da viaggio (la cosiddetta pouch) con 50ml di liquido, informazioni sul contenuto e linee guida per una sessione di degustazione online, oltre a ulteriori offerte promozionali e regali. Il packaging è uno dei punti forti dell’iniziativa, disegnato per entrare comodamente nelle cassette della posta, evitando così scatole di cartone e bottiglie di vetro, che costringerebbero gli iscritti, qualora assenti, a recarsi agli uffici postali per ritirarle.

Tristan Stephenson (sx) e Thomas Aske (dx) (foto Nottingham Post)

Lo scorso 13 maggio, nella puntata in onda su BBC Two, Aske e Stephenson si sono aggiudicati l’investimento congiunto di tre dei cinque giudici di Dragons’ Den, programma britannico i cui concorrenti devono presentare le proprie idee imprenditoriali a cinque draghi, ovvero potenziali finanziatori. Deborah Meaden, Peter Jones e Tej Lalvani hanno proposto le loro condizioni d’acquisto, dando vita a una trattativa che alla fine ha accontentato tutti: Aske e Stephenson hanno accettato 75.000 sterline (circa 100.000 euro) in cambio del 15% di Whisky Me, equamente suddiviso trai draghi. 

Deborah Meaden, ex proprietaria di un’attività ricettiva da milioni di sterline, ha commentato: “Thomas e Tristan si sono presentati con un’idea eccellente, e hanno da subito dato l’impressione di lavorare alla perfezione insieme, oltre a dimostrare di conoscere profondamente il mercato del whisky. Ho capito che Whisky Me sarebbe stato interessante”. Anche Peter Jones, cavaliere dell’Impero Britannico con un patrimonio netto di quasi mezzo miliardo, si è detto entusiasta: “Non vedevo l’ora di ascoltare una proposta che riguardasse il whisky, e sono fiducioso Whisky Me potrà raggiungere il suo massimo potenziale”.

Un trionfo per Aske e Stephenson, peraltro autore di successo nel settore con la collana di libri The Curious Bartender: “Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un’impennata nella domanda per il bere di qualità soprattutto in ambito casalingo, una reazione naturale alla chiusura dei nostri bar e ristoranti preferiti. Questi investimenti ci permettono di far crescere ulteriormente Whisky Me, avvicinando questo prodotto spettacolare a nuovi appassionati, ovunque”. Le spedizioni non sono ancora disponibili al di fuori del Regno Unito, ma pare sia questione di settimane: per maggior informazioni, questo è il sito ufficiale. 

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