L’incontro-confronto organizzato dal Consorzio Tutela Valcalepio e rivolto agli operatori del settore vino ha coinvolto i produttori, i distributori, i rappresentanti e gli agenti di commercio del territorio per fare il punto sulla situazione attuale del mercato del vino. Dalla prima relazione è emersa una situazione innegabile: il vino, essendo considerato un bene di consumo, patisce gli effetti di questo momento di crisi durante il quale i consumatori effettuano tagli e restrizioni proprio su questo tipo di prodotto. I dati parlano chiaro: le vendite, ma soprattutto il consumo, di vino è drasticamente sceso nel corso dell’ultimo periodo e questa è una situazione con cui il comparto deve fare i conti e per sopperire la quale vanno trovate soluzioni comuni a tutti gli operatori, dal produttore al venditore. Sono stati analizzati nel dettaglio i dati dell’export italiano e le statistiche del consumo del vino in Italia e nei principali competitors.
“L’etichetta Pinco Pallino può avere più successo dell’etichetta Valcalepio? Io non credo! Ha più senso stare insieme e lavorare per il bene della Denominazione.” L’incontro si è chiuso sull’intervento dell’enologo Sergio Cantoni, direttore del Consorzio Tutela Valcalepio che ha voluto porre l’accenno sull’importanza rivestita dai Vini del Territorio. Indubbiamente i vini del territorio portano con se un bagaglio di valori intrinseci che ne rendono più facile la vendita sul territorio stesso, sia per l’appeal che hanno sul pubblico di turisti sia per la tradizione che rivestono per il pubblico domestico. I punti cardine di Famiglia, Tradizione e Socializzazione sono i tre grandi pilastri che fanno del vino quell’incredibile prodotto che è e ne rendono appetibile la vendita al pubblico: si vende una storia, una tradizione, un’emozione. D’altro canto Cantoni ha poi posto l’accento su un aspetto decisamente interessante del problema vendita: siamo tutti venditori ma soprattutto la nostra vita è tutta una vendita e ad ogni vendita corrisponde un acquisto. Ca va sans dire che ognuno di noi può essere un ottimo venditore, in quanto ognuno di noi è un ottimo acquirente: il punto sta nell’avere chiaro in mente il perché noi siamo portati a comprare e usare questa consapevolezza per vendere.
Ricollegandosi al tema iniziale, il Direttore ha poi concluso ricordando che sta agli operatori del comparto restituire al vino il suo ruolo di Bene di Consumo (nel corso degli anni c’è stata la tendenza a farlo diventare Bene Durevole, da conservare e non da bere) in modo da poterne riattivare il circuito di consumo-vendita. Rivolgendosi poi ai produttori, Cantoni ha ricordato che essi hanno il compito di vendere a qualcuno che a sua volta dovrà vendere, si tratta quindi di studiare strategie comuni che possano soddisfare tutti, dal produttore, al venditore, all’utente finale.
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