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Un altro marchio storico del made in Italy passa in mani straniere. La Casa vinicola Gancia, la storica azienda astigiana che ha inventato lo spumante italiano, sta per essere acquisita dal gruppo Russkij Standard che fa capo al celebre magnate russo Rustam Tariko (cfr foto a lato). La notizia è stata diffusa dal quotidiano Kommersant, secondo il quale, il prezzo di riferimento della transazione (che dovrebbe riguardare una quota di controllo della casa vinicola) sarebbe stato fissato tra i 150 e i 180 milioni di dollari. Secondo un altro quotidiano russo (Vedomosti) tra Tariko e Gancia non sarebbe ancora stato definito né il quantitativo di azioni oggetto della transazione né il loro prezzo. Un annuncio ufficiale potrebbe arrivare entro la settimana. Attualmente i prodotti Gancia sono venduti nell’Est Europa dalla polacca Cedc, il cui più grande azionista è diventato recentemente proprio Rustam Tariko.


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INFOFLASH/GANCIA
La Fratelli Gancia è stata fondata a Canelli (Asti) nel 1850 da Carlo Gancia che produsse il primo spumante italiano. L’azienda piemontese è sempre rimasta sotto il controllo della famiglia Gancia I suoi 1o0 dipendenti concorrono a produrre annualmente circa 20 milioni di bottiglie che finiscono all’estero per il 25%, con un giro d’affari che nel 2010 è stato di 61 milioni di euro. L’azienda si pone sul mercato con un portfolio di prodotti che comprendono i rinomati spumanti Gancia (Pinot di Pinot, Asti Docg, Brut, Prosecco, Brachetto d’Acqui Docg, Moscato d’Asti Docg, Grand Reale, Rosso), le specialità (Vermuth, Americano, Grappe, Barolo chinato), i vini di Cantina Gancia, i vini frizzanti Domini Solari ed i vini Castello di Bolgheri. I vigneti controllati sono circa 2.000 ettari. La società inoltre commercializza in Italia alcuni marchi esteri nel settore degli spirits . Nell’ottobre scorso Gancia aveva annunciato un aumento di capitale da 5 milioni di euro destinato a sostenere il piano di rilancio, soprattutto a livello internazionale, iniziato nel 2010. L’aumento di capitale è stato interamente sottoscritto dalla famiglia Gancia, che deteneva il 100% della società ed è stato integrato da un nuovo finanziamento di 10 milioni di euro a medio-lungo termine, erogato da un pool di 5 banche Obiettivo dichiarato: portare il fatturato estero al 40% (oggi è al 25%) e tornare all’utile entro il 2013. I Paesi in cui Gancia puntava e punta a crescere sono, in particolare, Russia, Cina, Corea e Stati Uniti +info: www.gancia.it

INFOFLASH /RUSSIAN STANDARD
Russian Standard è uno dei gruppi privati russi di maggior successo, operativo nel settore della produzione e importazione di spirits e nel settore bancario e assicurativo. Il gruppo fa riferimento a Roustam Tariko, imprenditore russo nato nel 1962, laureato in Economia a Mosca e con un MBA conseguito presso l’INSEAD in Francia. Tariko ha iniziato la sua attività mentre era ancora studente universitario, importando in Russia nei primi anni ’80 alcuni prodotti della Ferrero e della Martini & Rossi. Nel 1.992 ha fondato la Roust Inc società di importazione e distribuzione di primarie marche internazionali di spirits sul mercato russo. Nel 1998 ha creato la Russian Standard Vodka che è diventata ben presto leader sul mercato dei distillati in Russia. Nel 1999 ha fondato la Russian Standard Bank e nel 2003 la Russian Standar Insurance. La ricchezza di Tariko era stimata nel 2009 intorno a 1,1 miliardi di $.

+info: www.russianstandard.com

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IL COMMENTO DELLA COLDIRETTI
Con un aumento record del 41 per cento nelle esportazioni di bottiglie di spumante, la Russia si classifica al quarto posto tra i principali consumatori delle bollicine italiane, dopo Germania, Stati Uniti e Regno Unito. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alle notizie sull’acquisto del prestigioso marchio italiano Gancia da parte dell’oligarca Rustam Tariko, proprietario della banca e della vokda Russki Standard. Si stima – sottolinea la Coldiretti – che a fine anno saranno almeno 25 milioni le bottiglie di spumante italiano consumate in Russia dove particolarmente apprezzati sono il Prosecco e l’Asti. La Russia – continua la Coldiretti – è tra i grandi paesi quello in cui si è verificato il maggior incremento delle vendite di spumante italiano le cui esportazioni sono aumentate nel mondo del 25 per cento per effetto di un incremento del 33 per cento negli Usa, del 7 per cento in Germania e del 24 in Inghilterra. Dopo che ad aprile 2011 era avvenuta la cessione della Parmalat al gruppo francese Lactalis, l’agroalimentare italiano – sottolinea la Coldiretti – si conferma ancora una volta un’appetibile terra di conquista per gli stranieri. Un tendenza che fa temere per la delocalizzazione in un settore dove la qualità e il valore aggiunto della produzione agricola italiana – conclude la Coldiretti – ha consentito ai grandi marchi di raggiungere traguardi prestigiosi +info: www.coldiretti.it

IL COMMENTO DELLA CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI
La Cia esprime preoccupazione per le notizie circolate in merito dell’acquisto di Gancia da parte dei russi. Un altro pezzo da 90 dell’agroalimentare italiano rischia di finire in mani straniere. Dopo il caso Parmalat, comprata dai francesi di Lactalis, adesso tocca alle bollicine di casa Gancia cambiare nazionalità. Stiamo seguendo la vicenda con attenzione e preoccupazione: se la notizia fosse confermata, vorrebbe dire che ci siamo lasciati “scippare” l’ennesimo marchio di qualità del “made in Italy” agroalimentare. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando le voci sull’acquisto di Gancia da parte dell’oligarca russo Rustam Tariko. Casa Gancia è forse la più storica di tutte le aziende che producono spumante. Un settore, quello dei vini frizzanti, che mette l’Italia in testa alla classifica dei produttori mondiali con 380 milioni di bottiglie l’anno contro i 370 milioni dei cugini francesi. Un patrimonio che va tutelato e difeso, anche per le possibili ricadute che sui produttori di uve e su tutto il comparto dell’Asti Docg. Senza contare -conclude la Cia- che già oggi centinaia di brand italiani appartengono a grandi gruppi esteri. Con il rischio di ingannare il consumatore, che crede di comprare “italiano” mentre il profitto e il valore aggiunto vanno a ingrossare le tasche di imprenditori stranieri.Ai tanti preoccupanti esempi di continua acquisizione di marchi tricolore dall’estero, si contrappongono segnali incoraggianti, come quello dell’azienda agricola piemontese “La Spinetta” dei fratelli Rivetti, associata Cia, che ha appena rilevato un’importante industria di spumantizzazione di vini. Questo vuol dire che c’è un’agricoltura che si impegna a salvaguardare il “made in Italy”, mentre c’è chi svende i propri asset allo “straniero”. +INFO: www.cia.it/

per la conclusione ufficiale dell’operazione cfr: www.beverfood.com/?p=19216?storyid=4528&k=IL-GRUPPO-RUSSIAN-STANDARD-DEL-MAGNATE-RUSSO-ROUSTAN-TARIKO-HA-ACQUISTATO-IL-70–DELLA-CASA-VINICOLA-GANCIA-

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