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Strategie e sostenibilità del futuro nella prima Conferenza Internazionale del vino


Sull’asse Franciacorta-Verona si disegna il futuro del mondo del vino. L’occasione è la Conferenza Internazionale del Vino dell’Oiv iniziata venerdì 12 aprile, la prima riunione a livello ministeriale dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv), che quest’anno compie cento anni. “Il mondo del vino vive il suo centenario e lo celebra qui in Italia, una pagina di orgoglio per i nostri vignaioli. Abbiamo chiesto di iniziare le celebrazioni proprio qui perché la nostra Nazione vuole essere protagonista in ogni settore, vuole mostrare al mondo come si riesca a tutelare l’ambiente, a garantire i diritti dei lavoratori e a produrre eccellenza“- ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, inaugurando i lavori della prima Conferenza Internazionale del Vino dell’Oiv. “Insieme ad altre 30 delegazioni internazionali di altrettante Nazioni, ci siamo riuniti per discutere e comprendere come con la ricerca, con l’innovazione può tutelare la produzione e il territorio. È l’obiettivo che ci diamo. È giusto discuterne a livello internazionale e l’Italia è protagonista”.

La valorizzazione del vino è fondamentale, come ricordato anche dalla presidente Giorgia Meloni nel suo saluto iniziale, storia di identità. Una delle sfide del made in Italy verso una qualità sempre più alta, con l’agricoltore che è il primo ambientalista del pianeta perché ha nella terra il suo reddito e la sua passione, cercando di uniformare alla qualità e al territorio il nostro modello di sviluppo, senza dover incidere in maniera negativa sul reddito degli agricoltori. In Franciacorta nella sede di Ca’ del Bosco si è dato avvio a un percorso che porterà a un documento finale che prenderà il via dalle proposte che l’Italia ha sottoposto ai colleghi delle 30 delegazioni e alla OIV e che è stato recepito nelle linee guida che trattano di ambiente, sostenibilità, promozione di un prodotto di qualità, lavoro e rispetto dei diritti. Temi pienamente recepiti anche nelle conclusioni a cura dal direttore generale dell’OIV Luigi Moio, oltre agli interventi dei ministri dell’agricoltura presenti che hanno raccontato l’esperienza dei loro territori, il forte legame culturale che c’è con questo prodotto e nell’evoluzione storica dell’Organizzazione internazionale della Vigna e del Vino.

Oggetto della ministeriale, le strategie di sostenibilità vitivinicola, per il futuro del settore vino, gli approfondimenti sulla biodiversità viticola, per individuare e favorire la diffusione di quelle varietà che possano meglio rispondere ai cambiamenti climatici, il potenziamento del mercato dell’uva e degli altri prodotti trasformati della vite e l’attività di promozione del patrimonio vitivinicolo mondiale e dei suoi aspetti storici, culturali, umani, sociali e ambientali. “Nel corso della ministeriale si è ribadita anche la corretta formula per utilizzare un prodotto a base alcolica che è basata sulla moderazione, la qualità del prodotto e il giusto valore anche in termini di filiera, dagli agricoltori, agli enologi, ai produttori, agli imprenditori fino a coloro che lo distribuiscono, anche con le dovute accortezze di trasparenza nei confronti di chi deve essere messo in condizione di riconoscere i prodotti di eccellenza“- ha concluso il ministro Lollobrigida.

Oggi si replica, con le delegazioni che si sposteranno a Verona, al Vinitaly, per inaugurare i due padiglioni del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste. La ministeriale si concluderà ad OperaWine a Verona con i saluti del ministro Francesco Lollobrigida, del presidente di Vinitaly e Veronafiere Federico Bricolo e delle cariche istituzionali del Comune di Verona e della Regione Veneto

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