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“Il mondo non aveva bisogno di un nuovo Vermouth, per questo siamo andati a riscoprire le vecchie ricette del 1907 alla maniera di Strucchi”. Così parlò Paolo Dalla Mora, noto imprenditore nel settore degli spirits italiani che ha lanciato Strucchi, un nuovo marchio dedicato a Vermouth e Bitter, commercializzato in Italia da Gaja Distribuzione. Strucchi nasce con l’intento di riscoprire la tradizione del Vermouth, offrendo una gamma di prodotti pensata per esaltare l’esperienza del classico aperitivo italiano. La linea include quattro prodotti distinti: Vermouth Strucchi Bianco, Vermouth Strucchi Rosso, Vermouth Strucchi Dry e Bitter Strucchi.
SCINTILLA Abbiamo intervistato Paolo Dalla Mora per spiegare tutto ciò che sta dietro questo nuovo progetto, guardando anche in prospettiva. Partendo dalla scintilla che ha dato vita al brand. “Strucchi nasce dal fatto che con Gin Engine abbiamo spinto molto con i Negroni, a un certo punto mi sono reso conto della necessità di non continuare da andare da tutti gli amici produttori di Vermouth e Bitter a chiedere un favore, ma guardando a quello che stava succedendo, ho pensato che avevamo una priorità- racconta Dalla Mora- Ho sempre guardato con tanto interesse il mercato spagnolo ed estero, se da una parte i grandi player sul Bitter la fanno da padrone, nel mercato spagnolo si stavano muovendo bene nel Vermouth, oltre al fatto che per il Gin c’è sempre spazio per prodotti legati all’innovazione. Ho guardato al mercato a che cosa mancava, sul Vermout c’è molta tradizione, si poteva lanciare da zero un prodotto, ma parlando con alcuni storici e professionisti ho iniziato a studiare i fasti tra la fine ‘800 e ‘900, secondo dopo guerra delle wave dei grandi Vermouth che erano ancora un certo tipo di prodotti”.
ISPIRAZIONE L’idea del brand è nata durante una ricerca sulla figura di Arnaldo Strucchi (1853-1913), autore di uno dei testi più significativi sul Vermouth di Torino, pubblicato nel 1907. Affascinato dalla storia e dal contributo di Strucchi all’evoluzione del Vermouth, Paolo Dalla Mora ha voluto omaggiare questa figura storica, sottolineando il legame tra passato e presente del celebre aperitivo italiano. L’analisi di Dalla Mora parte dalla sua Langa, così scartabellando tra i vari personaggi, continua a uscire un nome, insieme a Pavese e Fenoglio per la letteratura e a Morra per tartufi, si imbatte nella figura di Arnaldo Strucchi e del suo manuale. “Invece di inventare qualcosa da zero come abbiamo fatto con Engine, ho voluto riportare in vita un uomo e una persona che definiremmo un’indole con le palle quadrate. Nel 1907 in un periodo in cui c’era molto fermento nel Vermouth, con tedeschi, spagnoli e americani che facevano un po’ a modo loro, ha voluto tracciare una linea e mettere una milestone con un manuale e un disciplinare. Mi sono riappassionato al Vermouth vivendo la sua storia e poi è venuto il resto”.
ORA DEL VERMOUTH Che momento è per il Vermout? “Qui ho trovato quello che non ho trovato nel Gin, nonostante ci siamo prodigati per avere un disciplinare, cosa che invece nel Vermouh esiste, grazie anche a un nucleo di produttori e appassionati, grandi e piccoli con la volontà di rilanciare quel momento chiamato l’Ora del Vermouth, il rito dell’aperitivo rinforzato che non ha nulla a che vedere con l’happy hour nato a Milano a cavallo degli anni ‘2000. Parliamo di un aperitivo elegante e di classe, servito con tramezzini con uno o due Vermouth, un momento di meditazione e di talk, uno scambio culturale da riportare in auge, in un momento in cui è stato esasperato un concetto di quantità rispetto alla qualità da riportare in auge. Uno spazio culturale, in cui bevi consapevolmente, sai cosa stai facendo momento distintivo”.
DISTRIBUZIONE Per il progetto Strucchi Dalla Mora si è affidato a Gaja Distribuzione per un posizionamento più premium. “Partiamo dal prodotto, fatto da una super qualità, sono ossessionato dal liquido che sta dentro una bottiglia prima di tutto, il nostro è un prodotto premium verso alcuni grandi marchi storici che si sono riportati su una gamma da linea. Con Strucchi non abbiamo volto fare un Vermouth da prezzo, ma una bottiglia pensate per bartender consapevole, che quando ha sotto controllo il food cost pensa si possa fare un cocktail di alto livello facendo anche profittabilità. Il target è quello del segmento horeca e delle enoteche, non entreremo nella distribuzione moderna almeno in Italia, mentre stiamo entrando in Inghilterra in due catene consumo dedicate al consumo domestico dove c’è una fetta di consumatori più accentuata che hanno voglia di qualcosa di nuovo da bere anche a casa. In Germania stiamo preparando il lancio, così come in Grecia e in Francia, mentre negli Usa sarà inevitabile capire con i dazi dove finiremo, se nel mono dei vini o in quello degli spirits. Ma giochiamo una partita alla volta, con Italia, UK e Germania visto che ci sono venuti a cercare, per il futuro non escludo un progetto verticale su una vermuteria, un qualche sa che me encanta”.
SUCCESSO Cosa ci dobbiamo aspettare, con Strucchi, uno spin off stile Engine dopo il lancio con il botto? “Il successo di un progetto credo che passi anche dal fatto che mai avrei pensato di lanciare un brand per venderlo, nel caso di Engine ho deciso di vendere quando non volevo ma si erano create le condizioni giuste per farlo. I brand sono tutti come i figli so’ piezz’ ‘e core, con Strucchi sto lavorando per raggiungere i risultati e non penso a uno spin off. Per il futuri credo che in dedicherò a dei progetti che possano essere di venture capital con un amico e un compagno di viaggio come Luca Gargano, per costruire qualcosa di interessante in tema di open innovation in maniera organica e poi anche capire se sul mercato ci sono dei personaggi interessanti come i Paolo Dalla Mora, quelli a cui cinque anni fa brillavano gli occhi. Arriveremo in primavera con due belle innovazioni”.
GAMMA La versatilità della gamma è il cuore della filosofia di Strucchi. Grazie alla strategia di miscelazione ideata da Leonardo Todisco, International Brand Ambassador del marchio, ogni prodotto si presta a ricette adatte a qualsiasi momento della giornata. Sul sito ufficiale strucchi.land sono disponibili suggerimenti di cocktail, come “Strucchi Bianco e Tonica”, “La Divina” e il classico “Vermuttino”. Le etichette dei prodotti Strucchi sono vere e proprie opere d’arte, create dal pittore e illustratore piemontese Riccardo Guasco. Ogni etichetta è ispirata a icone della prima metà del ‘900: Greta Garbo per il Vermouth Bianco, Josephine Baker per il Vermouth Dry, Mata Hari per il Vermouth Rosso, Rodolfo Valentino per il Bitter. Un connubio tra design e sapori rende Strucchi un omaggio estetico e sensoriale al patrimonio italiano. Da segnalare infine che il ricavato della ristampa del libro Il Vermouth di Torino di Arnaldo Strucchi, disponibile sullo shop online di strucchi.land, sarà destinato al restauro della tomba dello stesso Strucchi a Canelli.
INFO strucchi.land/
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