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In occasione dell’ultimo Vinitaly 2009 l’ISMEA ha presentato un succinto ma prezioso studio sui vini di qualità in Italia. Lo studio prende in esame i il mercato all’origine dei vini in Italia, l’analisi economico finanziaria del settore e l’Italia del vino nel contesto internazionale. Lo studio presenta anche i risultati della ricerca sugli acquisti di vino delle famiglie italiane secondo il panel Ismea-AC Nielsen.


Un buon risultato sul mercato domestico, a fronte di un andamento negativo dell’export. E’ il bilancio che il 2008 ha riservato ai vini di qualità, secondo lo studio Ismea “Tendenze recenti del mercato dei vini Doc-Docg e Igt”, presentato in occasione dell’edizione 2009 del Vinitaly. Un comparto – rende noto l’Ismea – che ha potuto ancora contare su una domanda interna in ulteriore espansione , ma che all’estero ha invece accusato una battuta d’arresto, con l’export che nell’intera annata 2008 ha fatto segnare una contrazione del 5,1%, scendendo al di sotto dei 4,4 milioni di ettolitri, dai 4,6 milioni del 2007.

Alla data del 31 dicembre 2008 – rivela lo studio – le denominazioni relative ai vini di qualità registrate in Italia sono risultate pari a 477, con 7 nuovi riconoscimenti rispetto al 2007, di cui 5 Docg e 2 Igt. Numericamente più rappresentative sono le Doc (316), che costituiscono più di due terzi del totale, seguite dalle Igt (120, pari ad oltre il 25%) e dalle Docg, che coprono il rimanente 8,6% (41 denominazioni in tutto). A livello territoriale – spiega ancora l’Ismea – permane una forte concentrazione delle denominazioni nel Nord Italia, con oltre il 40% del totale, seguite dal Centro e dal Mezzogiorno, ciascuno con quote del 23% circa, e dalle Isole (13%). Primeggiano, tra le regioni, il Piemonte e la Toscana, seguite da Veneto, Sardegna e Lombardia.

Da un’indagine strutturale realizzata dall’Ismea presso le Camere di Commercio emerge che, per la totalità delle Doc-Docg italiane, la produzione effettiva è ammontata nel 2007 ad oltre 20 milioni di quintali di uva (+0,8% rispetto all’anno precedente) e a quasi 13,9 milioni di ettolitri di vino (+1,2%). La produzione certificata ha riguardato invece un quantitativo di 11,3 milioni di ettolitri, facendo segnare una contrazione del 3,9% rispetto all’anno precedente.

Le aziende che nella stessa annata hanno effettuato denunce di produzione presso le Camere di Commercio sono state 171.206, l’1,8% in più rispetto al 2006, mentre le corrispondenti superfici denunciate sono ammontate a 219.516 ettari, in calo dell’1,4% su base annua. Infine – segnala l’indagine Ismea effettuata presso le strutture camerali – la produzione di vino imbottigliato nel comparto delle denominazioni d’origine è ammontata a 9,47 milioni di ettolitri, facendo registrare rispetto all’anno precedente una crescita del 4,7%.
 
Sul fronte della domanda interna, secondo i dati del panel Ismea/Nielsen , i consumi domestici di vini a denominazione di origine e Igt nel 2008 hanno registrato un incremento del 2,1% in quantità e del 6% in valore rispetto al 2007. La crescita in valore, superiore a quella in volume, mostra come lo scorso anno i consumatori abbiano orientato le loro preferenze sui vini di qualità nonostante la dinamica abbastanza sostenuta dei prezzi. Dai dati si evince anche che all’interno dei vini di fascia alta è in lieve crescita il peso delle Igt sia in quantità che in termini monetari. Questi dati dimostrano quindi che, nonostante la crisi economica, il consumatore italiano continua a consumare vini di qualità, ma si orienta maggiormente verso quelli che sono a più buon mercato come gli Igt. Del resto il prezzo di questi ultimi non è così distante da quello dei vini da tavola, con la conseguenza che il consumatore tende, quasi a parità di prezzo, ad orientarsi verso il prodotto di maggiore qualità.

scarica il file completo dello studio (346.03 KB) dal sito ISMEa
www.ismea.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4026

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