Si è svolta sabato scorso a Villa Della Torre Allegrini, la presentazione del nuovo romanzo La Vigna di Angelica di Sveva Casati Modignani. La nota scrittrice, ospite di Marilisa Allegrini, unica donna e unica italiana neo candidata come Persona dell’anno dalla rivista Wine Enthusiast, ha raccontato il suo ultimo successo nelle sale del monumento rinascimentale, sede di rappresentanza di Allegrini, nel cuore della Valpolicella Classica. Un omaggio alle donne del vino italiane, un romanzo, in parte ispirato a Marilisa Allegrini, che esalta la forza delle donne, la bellezza delle campagne italiane e l’importanza dei veri valori, come quello della famiglia e dell’amore materno. Ma a fare da filo conduttore di questo viaggio è la passione per il vino di tutte le donne del vino italiano, coraggiose e determinate, passionali e forti, dove il legame con la terra, con il proprio territorio e con il vino, diventa indissolubile e senza tempo.
Sveva Casati Modignani pone al centro delle sue riflessioni anche la problematica legata all’inquinamento che devasta la Terra come motivazione di chi, tramite il proprio lavoro può avere un ruolo decisivo, ed esempio cuochi e lavoratori agricoli. Risanare il territorio è uno degli obiettivi di chi ha il privilegio di lavorare la terra, come anche prioritario deve essere il saper tramandare quelle conoscenze di eccellente artigianato e quel saper fare che ancora oggi rappresentano il patrimonio italiano.
A moderare il dinamico e brillante dibattito fra le due donne del vino Pier Luigi Vercesi, Direttore di SETTE – Corriere della Sera. Secondo Vercesi La Vigna di Angelica può essere veicolo decisivo per divulgare il Vino come prodotto di una storia e di una tradizione, con l’obiettivo di avvicinare ad un consumo consapevole tutti quegli italiani che abitualmente bevono senza riflettere sull’importanza e la ricchezza del mondo che si cela dietro ad un calice. I produttori di vino oggi formano una nuova Aristocrazia di spirito e di cuore che potrebbe essere da esempio all’intero comparto produttivo.
Marilisa Allegrini parla della sua esperienza come donna del vino, raccontando il suo Cammino, la sua storia in azienda da sempre volta a valorizzare il proprio territorio. Produrre vino di qualità e prendersi cura di un vigneto sicuramente rappresenta un passo concreto verso la tutela del paesaggio che, inserito nel patrimonio artistico italiano, genera un plus che nessun altro paese può vantare.
Secondo Giuseppe Ruffini, Direttore di Coldiretti Verona, intervenuto durante la cena a Villa Della Torre, le donne rappresentano una componente fondamentale nel distretto agroalimentare locale: la loro capacità di gestione d’impresa spesso deriva da una più spiccata sensibilità, che nasce dal saper coniugare famiglia e lavoro e Marilisa Allegrini è un’imprenditrice rappresentativa di questa realtà. Verona è una della province italiane più diversificate in termini di produttività e settori coinvolti, in grado di emergere per diversi prestigiosi primati.
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