Sono stati necessari quindici anni perché Bill Lumdsen, master distiller di Glenmorangie, riuscisse a ottenere un lotto di botti di querce Mizunara giapponesi. E ne è valsa la pena: A Tale of Tokyo Glenmorangie è la prima limited edition dell’azienda che matura in botti di questo tipo, andando a creare un prodotto dai risvolti contrastanti e di sicuro interesse.
Lumsden celebra così il suo amore per Tokyo e per la cultura giapponese: caotica, contraddittoria, autentica. La nuova release (46% ABV) trasmette quest’anima irrequieta: un whisky “davvero whisky”, single malt spigoloso che rivela note dolci e tropicali, in un pregevole gioco di opposti. Color miele e bronzo, al naso tira fuori la corteccia e le note dolci, prima di lasciare spazio a frutta rossa, mandorla, camomilla, legno. La maestria del distillatore unite all’influenza che le prestigiose botti di quercia Mizunara giapponese hanno sul liquido: un materiale raro e gelosamente custodito dai blender locali.
A Tale of Tokyo Glenmorangie è un blend di liquidi invecchiati in botti ex cherry ed ex bourbon, che conferiscono alla bevuta sentori di morbidezza e rotondità, più in linea con l’idea generale della gamma di Glenmorangie. Diretto nella bevuta liscia, versatile in miscelazione, come ha dimostrato Elena Airaghi, Brand Ambassador Spirits Moët Hennessy Italia (di cui Glenmorangie è parte), nella presentazione alla Bentoteca di Milano: Tokyo Sour, con sciroppo allo yuzu e aquabafa, è una rivisitazione di un sour classico sorprendentemente beverino. Lost in Translation (omaggio all’omonimo film di Sofia Coppola, ambientato a Tokyo), con the verde aromatizzato allo zenzero, dalle note pungenti e stimolanti; e Floral Highball, con bitter alla ciliegia e tonica ai fiori di sambuco, fresco e approcciabile.
Glenmorangie ha inoltre collaborato con l’artista giapponese Yamaguchi Akira, per riproporre in carta e colori la visione di Lumsden: l’etichetta della bottiglia e la sua confezione sono infatti decorate da visioni aeree di punti di riferimento e famosi scorci sia di Tokyo che della distilleria, nonché passatempi tradizionali giapponesi con accenni ai sapori del whisky.