Allo scopo di contribuire a fare chiarezza sul mercato italiano degli spumanti e mettere fine a una confusione terminologica che finisce per disorientare i consumatori e danneggiare tutte le diverse tipologie di vini con le bollicine, 12 fra le aziende più rappresentative del settore spumantistico italiano hanno recentemente dato vita all’Istituto Talento Italiano, ufficialmente costituito come associazione di aziende il 15 luglio scorso, alla cui presidenza è stato eletto Claudio Rizzoli, amministratore delegato della cantina Rotari
Fine principale del neonato Istituto è promuovere il marchio Talento, istituito con un Decreto ministeriale che ne fissa le rigorose condizioni di utilizzo a garanzia della qualità dei vini che lo riportano. Emanato già nel 2004, il decreto ha però avuto finora una scarsa applicazione. Prevede che possano riportare in etichetta la menzione Talento gli spumanti italiani prodotti con uve chardonnay, pinot nero o pinot bianco provenienti da vigneti iscritti agli albi di una Doc o Docg, elaborati con rifermentazione in bottiglia secondo il tradizionale metodo classico e affinati in sui propri lieviti per almeno 15 mesi. Norme che descrivono quindi una ben precisa tipologia di vino, facendo di Talento una indicazione che affianca e completa le denominazioni territoriali in modo analogo a quanto avviene oltralpe con i vari Crémant d’Alsace, Crémant de Bordeaux, Crémant de Loire e così via.
«Talento si propone come un marchio collettivo che intende rappresentare il terzo pilastro della spumantistica italiana accanto a Prosecco e Asti. È molto sentita l’esigenza di offrire al consumatore finale una maggiore chiarezza, soprattutto relativamente alla tipologia di prodotto», ha dichiarato Rizzoli. «A nostro avviso è inoltre molto sentita l’esigenza di disporre di un marchio che sia capace di raggiungere una massa critica che dia al metodo classico italiano la possibilità di affrontare i mercati esteri. Una massa critica che oggi è valutabile in diverse decine di milioni di bottiglie.
Attualmente i nostri prodotti riconducibili alla tipologia Talento sono penalizzati da una eccessiva frammentazione a causa della suddivisione in un numero eccessivo di microzone che non hanno la capacità di conquistarsi spazi significativi in un contesto internazionale. Per questo motivo oggi 12 aziende di regioni diverse si mettono insieme per affermare la loro fiducia in questo progetto e nella capacità degli spumanti italiani classificabili come Talento di conquistare, grazie a questa identità comune e nel pieno rispetto delle rispettive specificità locali, il successo che meritano al fianco degli altri due pilastri, Asti e Prosecco».
AZIENDE ATTUALMENTE ASSOCIATE ALL’ISTITUTO TALENTO ITALIANO:
1-Arunda Vivaldi (BZ), www.arundavivaldi.it
2-Azienda Agricola Cantarutti UD), ww.cantaruttialfieri.it
3-Bisol (TV), www.bisol.it
4-Cantina La Versa (PV), www.laversa.it
5-Cantina Produttori Cormòns (GO), www.cormons.com
6-Cantina Rotari-Mezzacorona (TN), www.rotari.it
7-Castello Banfi-Vigne Regali (SI), www.castellobanfi.it
8-Gruppo Italiano Vini (VR), www.giv.it
9-Letrari s.a.s. (TN), w.letrari.it
10-Marchesi de’ Frescobaldi (FI), www.frescobaldi.it
11-Santa Margherita (VE), www.santamargherita.com
12-Vigneti Pittaro (UD), www.vignetipittaro.com
NdR: purtroppo alla iniziativa non prendono parte i leader del mercato (Ferrari e Berlucchi)e i produttori del Franciacorta ch, evidentemente, non ritengono utile abbinare la propria DOCG ad un marchio di identificazione settoriale.
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