In principio era solo Singapore Sling, grazie al cocktail creato nel 1915 dal barman Ngiam Tong Boon del celebre Bar dell’Hotel Raffles. Oggi Singapore è conosciuta non più solo per questo cocktail iconico, ma ormai è diventata di fatto una delle piazze più importanti del bartending e della mixology globale. Per questo motivo durante il Singapore Cocktail Festivals andato in scena dal 4 al 13 maggio, anche l’Italia ha recitato la sua parte da protagonista con alcuni eventi nella sezione around the city a margine del festival village. Taste of Italy, il titolo delle masterclass organizzate a Singapore, ideate dal canadese Shane Eaton, professore universitario di fisica per professione, “bonvivant” e amante dell’Italia per passione, insieme a Giampiero Francesca dei Maestri del Cocktail.
“L’idea è nata grazie alla mia passione per l’Italia, soprattutto per i cockatil bar e per i prodotti della liquoristica come vermouth, grappa, amari e liquori. Conosco molti locali e bartender in giro per il mondo, Singapore è stata la prima scelta per raccontare la cultura italiana del bere miscelato, stanno facendo grandi cose nel settore, basta un dato qui ci sono sei bar tra i World’s 50 Best Bars. A Singapore ho molte conoscenze quindi siamo partiti con questo progetto”.
Una volta creata l’idea bisognava trovare aziende italiane che volessero testare il mercato asiatico, così in pochi mesi si è creata una pattuglia formata da produttori diversi in grado di proporre la loro offerta in una piazza assetata di made in Italy. Grappa con Castagner, Marzadro e Mazzetti Altavilla, Luxardo con il maraschino e sour cherry gin, Cocchi con il vermouth, bitter con Campari e con Liquore delle Sirene, Michter’s con l’american whiskey, Pallini con il limoncello. Ci hanno pensato due bartender di livello a esaltare i prodotti, Diego Ferrari di Cocktail Art e Benjamin Cavagna del 1930 Secret Bar di Milano, con la rappresentazione della miscelazione Italiana con due masterclass in due locali di recente apertura a Singapore in stile italiano. Diego Ferrari ha condotto la masterclass “A Negroni Affair” al Caffè Fernet, mentre Benjamin Cavagna al Marcello è stato protagonista della masterclass “Italian Digestivi and homemade infusions”, in entrambi i casi locali pieni, con una partecipazione di una platea internazionale per una città stato per sua stessa natura cosmopolita.
“Gli eventi sono andati molto bene, i locali erano pieni e i produttori sono rimasti molto soddisfatti della riuscita- continua Shane Eaton-il ringraziamento va a tutti i produttori e ai bartender che sono stati bravissimi a gestire nove brand diversi con una ventina di prodotti, oltre a Giampiero Francesca con cui ho condiviso tutte le fasi del progetto”. Soddisfazione piena anche da parte dei produttori, come raccontato da Giulia Castagner dell’omonima distilleria. “Singapore è magica e ci sono molte opportunità di crescita nel beverage di qualità vista la proposta di locali di assoluto livello come testimoniano le classifiche più importanti del settore. E’ stata una bellissima esperienza, appena mi è stato presentato il progetto da Shane ho subito aderito con entusiasmo, cercando di portare a bordo anche altri produttori, perché credo che in queste occasioni sia importante fare rete, per promuovere all’estero l’Italia prima dei singoli brand. Per la grappa eravamo tre produttori, che rappresentavano tre differenti stili e regioni, Castagner come Veneto, Marzadro per il Trentino e Mazzetti Altavilla come Piemonte”.
C’è stata l’occasione di visitare alcuni tra i locali più cool del mondo, nei giorni in cui è stata presentata l’Asia’s 50 Best Bars 2018, con Singapore grande protagonista con sei locali nelle prime venti posizioni, per un totale di dodici insegne inserite in graduatoria, stesso numero per la Cina. Il Manhattan Bar di Singapore ha sbaragliato la concorrenza classificandosi al primo posto, nel ranking conferme di locali culto di Singapore, come l’Atlas classificatosi al quarto posto, il Tipping Club al settimo posto, all’ottavo il Native, 28 Hong Kong Street al dodicesimo posto, Operation Dagger al diciannovesimo posto.