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È arrivato il momento del grande salto. Il passaggio da bevanda calda, da meditazione o accompagnata a qualche pasticcino, a elemento portante per una nuova frontiera di consumo: la miscelazione. Il tè sta sempre più facendosi largo sui banconi dei bartenders, arricchendo ulteriormente, se possibile, la propria tradizione millenaria. Protea e ABI Professionale stanno giocando un ruolo da protagonisti nella comunicazione e nell’espansione del nuovo concetto di tè come parte integrante di un cocktail. E forse non è una novità assoluta.

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Le antiche origini del tè raccontano di un prodotto complesso, ben lontano dall’apparente semplicità di una bustina da mantenere in acqua bollente. Dal lontano Oriente fino ai deserti più caldi, una bevanda dalle innumerevoli sfaccettature che adesso va affacciandosi su nuovi palcoscenici, in un incastro perfetto data anche la particolare natura del prodotto.  Già nel secolo scorso in realtà il tè era utilizzato in miscelazione grazie alla particolare profondità del suo sapore e delle sue caratteristiche: è infatti mutevole, liquido nel vero senso della parola. Caldo e accogliente, oppure freddo e più duro, a seconda delle modalità di infusione. Per arrivare poi alle decine di tipologie diverse di foglie utili allo scopo. L’aroma naturale e le proprietà benefiche doneranno quindi un tocco nuovo e al tempo stesso storico ai cocktail, colorati dai toni che solo una particolare foglia può concedere.

Protea, l’organizzazione no-profit dedita alla sensibilizzazione sul tè, ha iniziato la propria campagna in questo senso, con una positiva energia volta a introdurre l’amata bevanda in un nuovo contesto. Per questo si è già impegnata in eventi di rilievo e piuttosto coinvolgenti, come la degustazione a Salone Gourmet di Torino o la Tea Master Cup, che poche settimane fa ha incoronato Luca Roatta quale esponente italiano per la finale mondiale in Cina. E per aumentare le forze, è arrivata la partnership con ABI Professional, l’Associazione Barmen Italiani, già spalla per la Master Cup, con cui sono state allestite due Master Class e percorsi di apprendimento incentrati sul tè in mixology.

Non solo realizzazioni alcoliche, comunque: il tè si sposa perfettamente con sapori e aromi floreali ed esotici, come Chai, cannella, mango, sambuco, utili a creare soluzioni ottimali anche in sede di aperitivo, o addirittura brunch. ABI Professional sta di fatto portando avanti un movimento di nuovo vigore per permettere ai consumatori di (ri)aprire gli occhi sull’utilizzo del tè, slegandolo dalla concezione di prodotto “casalingo”, per farlo arrivare nei club e nei cocktail bar più esclusivi. Un nuovo modo di intendere “una tazza di tè con amici”.

 

 

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