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Giornate da camino acceso. E cosa c’è di meglio per accompagnare un pomeriggio uggioso di un bicchierino di whisky? Dovranno avere pensato la stessa cosa tutti quelli che hanno affollato le sale dell’Hotel Marriot di Milano per l’edizione numero undici del Whisky Festival & Fine Rum.
Record di presenze nelle due giornate di sabato 5 e domenica 6 novembre, per la kermesse che insieme al whisky ha permesso agli intenditori di assaggiare anche del rum. Appuntamento da collezionisti, gente che di questi distillati ne capisce, ma anche nuovi consumatori, come spiega Andrea Giannone, uno degli organizzatori dell’evento. “Siamo davvero molto soddisfatti, le presenze non sono mancate ma mi ha colpito in particolare il target di visitatori. Ragazzi e ragazze, fascia dai 25 ai 40 anni ben rappresentata, ma soprattutto molte donne. Il paragone rispetto a dieci anni fa vede la nostra platea profondamente modificata, se nelle prime edizioni avevamo un pubblico di appassionati over 40, oggi possiamo dire che la tendenza si è invertita e abbiamo accolto giovani per di più molto informati. In fatto di nuove tendenze posso dire che la novità più rilevante è il fatto che il whisky sempre più si sta aprendo alla miscelazione, nel bar Casa Mia all’interno della rassegna abbiamo registrato numeri interessanti, mentre tutte le masterclass sono andate sold-out”. Passiamo ora in rassegna a vedere gli assaggi più interessanti di giornata per noi di Beverfood.com
BUCKWHEAT CATSKILL
Un whisky molto rock per questa distilleria americana con una storia curiosa. Una delle prime farm dello Stato di New York a essere stata legalmente autorizzata, ci troviamo a pochi passi dal sito che nel 1969 ospitò il celebre raduno di Woodstock. Rimane forte il legame con questo tipo di filosofia, bollino da distilleria artigianale con i cereali che vengono coltivati in loco mantenendo forte il legame con la comunità locale. Le caratteristiche dell’acqua unita a metodi innovativi di lavorazione artigianale creano prodotti unici. E’ il caso di Buckwheat, distillato da grano saraceno che dopo la distillazione invecchia nel bourbon. Un prodotto che si apre con leggeri aromi di gesso e terra secca, vira poi sul cacao ed esce una nota tostata e mielosa al tempo stesso. Utilizzato un metodo con la fluttuazione delle temperature, in bocca arriva diretto un balsamico insieme a un dolce di caramello e torrone.
www.catskilldistillingcompany.com
www.compagniadeicaraibi.com
WILSON & MORGAN BARREL SELECTION
Quando si dice un single Malt di Scozia per intenditori. Wilson & Morgan è un imbottigliatore indipendente che dal 1992 seleziona i Wiskhy per imbottigliarli quando sono perfetti, dopo averli affinati in botti che hanno racchiuso i segreti di altri spirits o vini per arricchire la personalità sensoriale. Grazie a Fabio Rossi, titolare dell’omonima azienda di importazione trevigiana Rossi & Rossi, questi distillati sono stati fatti conoscere anche in Italia. Un prodotto che sembra quasi uno sciroppo, molto cremoso, torbatura leggera, il Wilson & Morgan Barrel Selection 1990 si è aggiudicato la Medaglia d’oro del premio Best Whisky nella categoria house malt 25 anni.
www.wilsonandmorgan.com
www.doc.it
THE DALMORE
Ci troviamo nel cuore delle Northern Highlands e vi parliamo di The Dalmore, single malt di proprietà di Whyte & Mackay distribuito in Italia da OnestiGroup. Una distilleria storica del 1839, nella sua secolare tradizione ha conosciuto anche momenti di chiusura negli anni della Prima Guerra Mondial, quando la distilleria veniva utilizzata per la produzione di mine della marina militare. Dal 1956 la distilleria viene ristrutturata e viene installata una Saladin Box per la produzione del malto. Prodotti di fascia alta, da hotel 5 stelle lusso per intenderci, per dare un indicatore basti pensare che nel 2010 la distilleria ha realizzato in edizione limitata tre bottiglie di The Dalmore Trinitas, 64 anni di invecchiamento contenente Whsky distillato nel 1868, 1878, 1926 e 1939, raggiungendo quotazioni stellari nei magazzini Harrods di Londra.
www.thedalmore.com
www.onestigroup.com
BENROMACH
Se non ci fossero le botti non avremmo whisky. Potrebbe sembrare scontato, ma questo vecchio adagio è quanto mai attuale, vista la situazione che potrebbe verificarsi nel prossimo futuro a seguito di una modifica del disciplinare di produzione, sembrerebbe che in America la legge stia mettendo uno stop alla produzione di barili di bourbon americano con l’utilizzo della Quercus Alba. In Scozia gli imbottigliatori indipendenti di Gordon & MacPhail si stanno attrezzando, abbiamo assaggiato il Benromach 10 years old, uno dei whisky più apprezzati della distilleria di Speyside di loro proprietà, inizialmente maturato in botti ex sherry e bourbon. Il whisky viene trasferito per la maturazione finale in botti di rovere europea che hanno contenuto sherry oloroso. Un prodotto quasi “scolastico” da degustazione, ma molto spesso in un panel resta impresso.
www.benromach.com
www.meregallivinoearte.it
DON Q GRAN ANEJO
Visto che l’evento ha riservato anche una saletta di degustazione di Rum, ci siamo concessi un cicchetto di Don Q Gran Anejo. Un simbolo di Porto Rico, prodotto dalla famiglia Serralés, che fa dell’eco-sostenibilità uno dei valori dell’azienda. Linea molto elegante e lunga, un prodotto di riferimento per l’Europa per un’azienda rimasta fedele ai propri principi utilizzando solo acqua purissima proveniente dal Rio Inabòn e invecchiando e imbottigliando tutti i Rum in Porto Rico. Il Don Q Grnan Anejo gioca tutto sull’eleganza, prodotto dall’assemblaggio di rum light di melassa fermentata per 48 ore e distillata in alambicco a multicolonna e rum heavy di melassa fermentata per due settimana e ditsillata il alambicco a colonna singola. Il rum viene poi prodotto dall’assemblaggio di rum invecchiati dai 9 ai 12 anni insieme e una percentuale di Rum Solera.
www.donq.com
www.ghilardiselezioni.com
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