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Tempo di anniversari importanti nel mondo del vino italiano, nel 2024 festeggia 30 anni la Tenuta di Arceno, un gioiello dell’enologia toscana con un passato glorioso e un percorso vocato all’internazionalità grazie alla proprietà americana, con radici ben salde nel territorio. “Non abbiamo ancora non abbiamo festeggiato nulla, il compleanno cadeva il 15 ottobre scorso, l’obiettivo è di celebrare la ricorrenza in primavera o all’inizio dell’estate dell’anno prossimo, aspettando la ristrutturazione delle anche per allargare panorama sull’ospitalità” – racconta Pepe Schib Graciani, Global Ambassador di Tenuta Arceno.

STORIA La Tenuta di Arceno sorge nel XVI secolo in Toscana, situata tra due fiumi, l’Ambra e l’Ombrone, rappresenta un punto di origine non solo geografico, ma anche culturale e vinicolo della zona. Il suo nome di etimologia etrusca, significa proprio “punto di origine”, da secoli continua a incarnare questa identità profonda. La Tenuta è passata nelle mani di famiglie importanti come i Del Taja, che nel 1504, avviarono un importante progetto di espansione e miglioramento architettonico. I Piccolomini invece nel 1829, arricchirono la proprietà con giardini, laghi e ville. Nel 1994, Jess Jackson e Barbara Banke, visionari del vino californiano, acquistarono la Tenuta e la resero un centro d’eccellenza enologica, mantenendo intatta la sua anima italiana. Pepe Schib Graciani, Global Ambassador di Tenuta Arceno, porta con sé una prospettiva multiculturale. Svizzero e spagnolo di origini, con una formazione da biologo marino, ha trovato nel vino italiano la sua vera vocazione, rafforzando la reputazione della Tenuta di Arceno come esempio di eccellenza toscana. “Ormai mi sento italiano a tutti gli effetti, sono talmente molti anni che sono in Toscana dove mi sento a casa e penso di riuscire ad esprimere la passione e il legame con il territorio, cercando di esaltare le caratteristiche di luoghi unici ammirati in tutto il mondo”.

Pepe Schib Graciani

TERROIR UNICO Con una superficie di 1.000 ettari, di cui 112 coltivati a vite, la Tenuta di Arceno si distingue per il suo carattere eterogeneo. Suddivisa in oltre 80 micro-cru, presenta una varietà di suoli – dall’argilla al galestro, dall’arenaria al basalto – e altitudini che variano dai 300 ai 650 metri. Fattori che consentono di coltivare sia il Sangiovese, vitigno autoctono simbolo del Chianti Classico, oltre a varietà internazionali come Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc. La filosofia produttiva si basa su un approccio artigianale e dettagliato. Ogni micro-cru viene gestito individualmente, scegliendo varietà, cloni e portainnesti ideali per ogni appezzamento. In cantina, vinificazioni separate, consentendo a ciascun blocco di esprimere al meglio le sue caratteristiche distintive. Solo successivamente si procede all’assemblaggio, creando vini che incarnano l’essenza del territorio.

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SVOLTA ENOLOGICA Nei primi anni ’90, sotto la guida dell’enologo francese Pierre Seillan, la Tenuta ha iniziato a sperimentare nuovi approcci con varietà bordolesi, piantando Merlot, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc in base a dettagliate analisi del suolo. Dal 1998, sono stati introdotti oltre venti cloni di Sangiovese per individuare quelli più adatti al terroir. Un lavoro che ha portato a una gamma diversificata di vini, tra cui il Chianti Classico Gran Selezione e i Super Tuscan monovarietali. “Questi trent’anni sono serviti per il team enologico per capire fino a dove poteva arrivare l’azienda, all’epoca era stata impostata sul Chianti Classico dove il blend era già stabilito in vigna tra i filari di Sangiovese, Colorino e Canaiolo, poi con l’avvento di Pierre abbiamo fatto un lavoro di reimpianti e di reinnesti con i giusti varietali in base alle analisi del suolo”.  Tra le etichette di punta troviamo il Chianti Classico Gran Selezione, i Super Tuscan e il Fauno, un blend bordolese accessibile e apprezzato, ideale per il mercato globale. “In questo momento la produzione dell’azienda è focalizzata al 50% su Chianti Classico e al 50% sulla produzione di Super Tuscan per cercare di trovare l’anima dell’azienda- continua Pepe- L’obiettivo non è cercare di fare il miglior vino in assoluto, ma quello che esalta meglio le caratteristiche del teritorio. Un percorso che quindi ci ha visto negli anni passare dalla produzione di vini monovarietali, alla Grand Selezione e mantenendo i blend”.

MERCATI La Tenuta di Arceno è attiva nei mercati internazionali, con una forte presenza negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Grazie a un’attenzione costante alla qualità, i suoi vini riscuotono successo sia tra i consumatori tradizionali che tra un pubblico più giovane. “Il nostro mercato di riferimento rimane quello americano e del Nord America, dove esportiamo circa l’80 % della nostra produzione. In Italia grazie anche al lavoro di distribuzione di Pellegrini stiamo guadagnando più interesse di prima, si tratta di un mercato abbastanza in flessione come lo sono in generale mercati così maturi, ma ci sono dei segnali positivi, se prima riuscivamo a vendere prevalentemente Chianti Classico, oggi stiamo piazzando bene anche vini cosiddetti monovarietali e gli IGT- spiega Pepe- Quello italiano è un mercato tradizionale stabile, dove alla fine giocando in a casa il risultato arriva con un lavoro sul campo. All’estero ci sono piazze molto differenti, ci sono mercati che hanno sempre funzionato bene come Svizzera, Olanda Austria”.

FUTURO E SOSTENIBILITA’ All’orizzonte per la Tenuta di Arceno le sfida riguardano in primis quelle con la natura, affrontando con impegno le sfide del cambiamento climatico, sperimentando nuove altitudini e varietà, come lo Chardonnay piantato a 650 metri, per adattarsi alle condizioni in evoluzione “Il cambiamento climatico sta incidendo sempre di più nel nostro settore, se il merlot fa sempre più fatica a cercare vigneti più freschi non troppo espositi alla luce e al sole, da noi abbiamo la fortuna con 1.000 ettari di cui circa il 10% vitato da 300 a 650, ci stiamo spostando in altitudine dove abbiamo piantato chardonnay a 650 mt, si vedono anche fenomeno interessanti vigneti alto quando ci sono annate super calde maturano prima, in valle entrano ibernazione quindi i sono molti effetti, più che riscaldamento, imprevedibilità clima ogni anno agronomo è diverso anno. Rispetto a qualche anno fa, lo stile dell’azienda è quello su vini sempre meno troppo concentrati e potenti, prediligendo l’eleganza e la finezza per uno stile più contemporaneo”.

Strada al Sasso Chianti Classico DOCG Gran Selezione

Strada al Sasso rappresenta il fiore all’occhiello della Tenuta di Arceno, un capolavoro enologico nato da un singolo vigneto di Sangiovese piantato nel 1998. Questo appezzamento situato in una posizione privilegiata e battuto da venti costanti, regala una vista mozzafiato sulla storica città murata di San Gusmè. Il micro-cru si distingue per una coltivazione ad alta densità, frutto di un’attenta selezione di e cloni, perfettamente adattati ai terreni unici della tenuta. La resa volutamente bassa consente di ottenere un vino intenso, profondo e complesso. All’olfatto si sprigionano eleganti note floreali di rosa e violetta, intrecciate con accenti balsamici di cipresso e rosmarino fresco. Al palato, l’acidità vibrante si armonizza con i sapori vivaci di lampone fresco e delicate sfumature di vaniglia. Il finale lungo e persistente sorprende con accenni di cedro e scorza d’arancia, lasciando una sensazione avvolgente e raffinata.

Il Fauno di Arcanum Toscana IGT

Il Fauno di Arcanum è l’espressione raffinata della Tenuta di Arceno, un blend bordolese che celebra l’armonia tra opulenza e complessità. Le uve, coltivate nei vigneti della parte sud-occidentale della tenuta, beneficiano di terreni argillosi che accelerano la maturazione, regalando una struttura ricca e profonda. L’annata 2022 ha posto sfide significative: una primavera mite seguita da periodi di scarse precipitazioni è stata bilanciata da benefiche piogge estive. Questo clima unico ha dato vita a un raccolto contenuto ma straordinariamente pregiato. Il bouquet del vino si presenta con profumi ricchi e stratificati: violette, prugne e freschi accenni di eucalipto. Al palato, il vino sorprende con note di amarena matura, liquirizia e spezie dolci, sostenute da tannini morbidi e vellutati. Il finale è lungo e avvolgente, un perfetto equilibrio tra forza ed eleganza, che lascia un’impronta indimenticabile.

Valadorna Toscana IGT

Valadorna si distingue per i suoi aromi avvolgenti di spezie e noce moscata, arricchiti da fresche sfumature di fragola e un delicato tocco di vaniglia. Al palato, l’ingresso è morbido e vellutato, grazie ai tannini setosi del Merlot, che si fondono con un’acidità vivace, donando al vino luminosità e un perfetto equilibrio. I sapori intensi di amarena matura e balsamico dolce si evolvono verso un finale lungo e avvolgente, caratterizzato da note di tabacco, cedro e un accenno speziato di cannella. Questo vino nasce principalmente dai prestigiosi blocchi di Valadorna e Capraia, dove il Merlot esprime al meglio la sua complessità e mineralità. Le uve provengono dalla parte più fresca della Tenuta, irrigata naturalmente dal ruscello che attraversa i vigneti. Terreni sabbiosi e marroni, con basse rese che contribuiscono a creare un Merlot unico, raccolto negli ultimi blocchi a maturare, capace di raccontare con autenticità l’essenza del terroir.

Arcanum Toscana IGT

L’Arcanum è un Cabernet Franc che rappresenta un autentico capolavoro che riflette il savoir-faire della Tenuta di Arceno, il vertice della piramide produttiva. Un vino che nasce da una selezione rigorosa tra i micro-cru dei vigneti, dove ogni singolo blocco contribuisce a creare un’armonia perfetta. Ogni sorso di questa annata è un’interpretazione autentica del legame profondo con la terra che lo ha generato. Al naso, si apre con un bouquet ricco e seducente, dove emergono note di menta dolce di vaniglia, arricchiti da un accenno speziato di pepe bianco. In bocca, l’eleganza prevale, con una freschezza cristallina e tannini morbidi, che si fondono in una struttura impeccabile. Il cuore del vino rivela sapori intensi di ciliegia amara e liquirizia nera, mentre il finale lungo e avvolgente offre un delicato incontro di cedro e tocchi balsamici che si estendono con grazia. L’Arcanum nasce principalmente dai blocchi Apparita e Belvedere, selezionati per la loro esposizione perfetta e i suoli sabbiosi e argillosi, che, anno dopo anno, permettono al Cabernet Franc di esprimere la sua massima complessità.

INFO www.tenutadiarceno.com

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