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La Tenuta di Tavignano si presenta con importanti novità all’edizione numero 50 del Vinitaly. Quest’anno avrà il suo stand al padiglione 7, dove è presente la regione Marche, allo stand C10. Una prima novità è rappresentata dalle nuove etichette che inizieranno a essere presentate durante la più importante fiera italiana del vino.

Vigna Verde il primo Verdicchio classico della gamma ha uno stile più immediato, la linea degli autoctoni, con le sei etichette Villa Torre, Pecorino, Passerina, Rosato, Cervidoni e Barbarossa, ha un’immagine più contemporanea che vengono indossate dalle bottiglie in fase d’imbottigliamento. Entrambe le linee sono state reinterpretate da Simonetta Doni, di Doni & associati, che per altro le aveva progettate al debutto della Tenuta negli anni 90. Innovative, pur restando classiche, sono le tre selezioni Misco, Misco Riserva e Libenter in questo caso su disegno di Caterina De Renzis Sonnino. Il nuovo logo è già presente da qualche mese sui materiali della comunicazione aziendale mentre sono in fase di completamento il sito e tutta l‘immagine coordinata portando un nuovo stile francese molto chic.

Stefano Aymerich di Laconi, Ondine de la Feld e Giulio Piazzini enologo interno della cantina
Stefano Aymerich di Laconi, Ondine de la Feld e Giulio Piazzini enologo interno della cantina

Al Vinitaly saranno poi proposti in anteprima due nuovi vini che proseguono la linea attuale de Il Pestifero, frizzante sui lieviti con 70% di Verdicchio, Malvasia e Sangiovese vinificato in bianco in uguali percentuali. Ci saranno quindi La Vergine un Verdicchio fermentato sulle bucce, ispirato allo stile orange wines, e Il Tonto un Sangiovese senza solfiti aggiunti. L’attenzione all’ambiente da parte dell’azienda è stata enfatizzata con l’inizio della conversione al biologico, dal mese di luglio 2015, che prosegue così il percorso di una conduzione in vigna con l’uso di pochi sistemici attuato sin dai primi passi nella gestione agronomica.

Diversi incontri con la stampa di settore a Milano, uno recente a Roma, la partecipazione ad alcuni banchi d’assaggio hanno evidenziato l’ottimo livello qualitativo della produzione, messo in risalto sia l’abbinabilità in particolare del Verdicchio per quanto riguarda gli abbinamenti così come il contesto produttivo unico per l’aspetto pedoclimatico, la posizione scenografica dell’azienda che avvierà subito dopo il Vinitaly un percorso di ospitalità con 5 camere nello stile delle Maison d’Hôtes dei percorsi vinicoli francesi.

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Il mio desiderio è che Tavignano – afferma Ondine de la Feld della proprietà – abbia al contempo un carattere contemporaneo, di rottura degli schemi, con i nuovi vini giocosi mantenendo, e portando in ulteriore risalto, la tradizione, la grande qualità dei nostri autoctoni, dei nostri rossi Piceno con un progetto, in fase di start up, che riguarda il Verdicchio interpretato con un nuovo vino da invecchiamento. I diversi riconoscimenti delle maggiori guide, che otteniamo da anni, rafforzano la nostra strategia. A tal proposito scrivono di noi, nella presentazione della nostra realtà su una guida, “Tavignano meriterebbe l’appellativo di cru, vista la forte territorialità e l’unicità del suo Verdicchio” a conferma che il nostro team di enologi sa interpretare molto bene il vitigno autoctono per eccellenza delle Marche. Tutto questo è al tempo stesso la conferma della nostra identità di azienda boutique e la sinergia con i produttori di qualità in Italia e nel mondo”.

 

 

+info: www.tenutaditavignano.it/
Ufficio stampa e comunicazione Tenuta di Tavignano

Giovanna Moldenhauer

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