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Sapete qual è il cocktail più bevuto al mondo? Il Margarita, ecco perché PATRÓN, la tequila super premium recentemente entrata a far parte del Gruppo Bacardi con una maxi acquisizione, ha deciso di celebrare il Margarita Day il 22 febbraio un evento con al centro arte, mixology e artigianalità.
Un’idea dell’imprenditore americano Todd McCalla la celebrazione del Margarita Day, una vera e propria festa celebrata in tutto il mondo a suon di ingredienti iscritti nella storia della signature cocktail: tequila, orange liqueur and lime, il tutto bene shackerato. Anche Milano ha avuto il suo Margarita Day, in una serata organizzata nello spazio Marco Polo nella centralissima nuova skyline milanese. Una serata interessante, tanti volti noti del bartending italiano hanno twistato una serie di Margarita, cocktail speciali inseriti in una gallery di bottiglie iconiche PATRÓN, dipinte da artisti provenienti da vari paesi hanno fatto bella mostra di sé lungo un percorso in cui gli ospiti si sono mescolati con pittori internazionali che hanno dipinto “live” quadri ispirati alla ricorrenza. Al centro della sala principale, una bottiglia di grandi dimensioni è stata personalizzata “in diretta” da un artista con pennellate che raccontavano i desideri segreti degli invitati scritti da loro stessi e nascosti in un vaso, in una serata scandita dai ritmi della musica sudamericana.
LA STORIA DEL MARGARITA
Tra cocktail e leggenda, le prime tracce di questo drink, documentate da una storica cocktail list, risalgono all’inizio degli anni ’30, al tramonto dell’epoca proibizionista. In un bar messicano di Tijuana compare il drink “tequila daisy” (twist del ‘whisky daisy‘). Daisy in spagnolo significa proprio Margarita. Nel 1942 il barman Francisco ‘Pancho’ Morales dichiarò di aver inventato il primo Margarita presso il Tommy’s Place a Ciudad Juarez, città del Messico. Nel 1948 invece il barista texano Santos Cruz, durante il lavoro presso il “Balinese Room” in Galvestonad, si narra che avesse creato un drink per deliziare il palato di una cantante che, guarda caso, si chiamava proprio Peggy, diminutivo di Margaret, Lee che non poteva bere altro distillato se non la tequila. Anche questa potrebbe essere l’origine del suo nome. Una storia intrigante, come quella di PATRÓN, che ha esaltato il Margarita grazie alla sua tequila ultra-premium, la più amata nel mondo grazie ad un processo produttivo unico e l’utilizzo di bottiglie eleganti e confezioni preziosi. Nata nel 1989 sulle colline di Jalisco in America del Sud, la PATRÓN Sprits company ha diffuso il suo prodotto dagli Stati Uniti fino all’Italia, dove è approdata nel 2010 grazie al Gruppo Bacardi che ha aggiunto al proprio portafoglio l’esclusivo distillato in distribuzione, mentre nel 2018 è entrata a far parte del Gruppo Bacardi a seguito di un’importante operazione societaria. Una ricerca continua per la qualità che ha portato l’Hacienda a dar vita ad una vasta selezione di tequile dai gusti differenti e dai diversi gradi di morbidezza creando equilibri perfetti adatti alla preparazione di Margarita per ogni palato, anche il più sopraffino. Spinti dalla continua ricerca della perfezione, da ormai tre anni tequila PATRÓN ha indetto una gara per proclamare il Margarita dell’anno. Un meraviglioso viaggio verso il Margarita perfetto, che nel 2017 è stato vinto da Riesler Morales proveniente da Mexico City con il suo Coralina Margarita preparato aggiungendo al Margarita classico, vino rosso e infuso di ibisco. Una varietà di Margarita riproposta anche il 22 febbraio durante l’evento Art of PATRÓN di Milano, con alcuni tra i migliori bartender italiani di fama mondiale le cui creazioni hanno messo al centro la versatilità di questo distillato. Salvatore Scamardella ha presentato il cocktail Albuquerque Margarita a base di PATRÓN Reposado, Martina Cappetti il cocktail Amor Latino a base di PATRÓN Silver, mentre Gian Paolo di Pierro il cocktail Touch of Patrón a base di PATRÓN Añejo.
CREA IL TUO MARGARITA
Non solo bottiglie lavorate a mano e la grande mixability fanno di PATRÓN un must. 60 mani concorrono alla creazione di questa super premium tequila, che arrivano a 62 considerando anche la manualità sapiente del bartender per fare i cocktail. Durante la masterclass organizzata per una selezionata platea di giornalisti, si è voluto giocare facendo creare a loro il proprio Margarita. Grazie a ingredienti di livello e una ricetta sicura, sono usciti degli ottimi drink, segnale che si può bere bene anche in casa, un trend molto in voga oltreoceano.
L’attenzione rivolta al prodotto e alle sue caratteristiche intrinseche, risultato del grande lavoro compiuto dai fidati collaboratori del Mastro Distillatore Francisco Alcaraz, ha permesso di produrre una tequila di qualità super premium. L’agave originaria del Messico, è stata parte centrale della vita degli abitanti del Messico per millenni, a partire dalla civiltà azteca e fino ai colonizzatori spagnoli. Proprio i Conquistadores spagnoli importarono infatti in Messico la distillazione, producendo il primo nuovo alcolico, il Mezcal. Agave in greco significa “ammirevole” ed è rappresentata dalla dea Mayahuel che, con i suoi 400 seni, nutriva i suoi 400 figli. Delle 130 varietà di piante di agave che prosperano nel paese, l’Agave tequilana Weber, è la varietà selezionata per produrre la tequila migliore. L’ape posta sull’etichetta di ogni bottiglia e solo nel caso della Gran PATRÓN Burdeos sul tappo in cristallo, è un altro simbolo di questo prodotto, gli aneddoti dicono che una volta punti dall’ape di PATRÓN, che viaggia di paese in paese in cerca di nuove “prede”, non si potrà più tornare indietro.
PROCESSO PRODUTTIVO E GAMMA
Nel processo di produzione le fasi di macinazione e di distillazione sono quelle che rendono unica PATRÓN. I due metodi di macinazione, una legata a meccanismi antichi e l’altra a quelli più moderni, contribuiscono assieme al sapore unico della tequila che resta più intenso rispetto a tutte le altre tequile. Come per la macinazione, anche la distillazione avviene in due processi, al termine dei quali la tequila PATRÓN Silver è pronta per la maturazione. Con questo procedimento si dà importanza alla morbidezza, che è unica e al fresco aroma di agave. L’arte dell’invecchiamento e della miscelazione della tequila è l’ultima fase, ma non la meno importante. È l’agave blu Weber il cuore della tequila PATRÓN, l’azienda seleziona infatti solamente questa varietà offerta dai coltivatori degli altipiani di Los Altos. Le piante impiegano 6-7 anni per giungere a maturazione e sviluppare il contenuto di zucchero necessario alla la produzione. È proprio grazie ad un eccellente team di agronomi che collaborano con i coltivatori, che si può raggiungere il giusto tasso di zucchero, dal 25% al 32% per raccolto. Solo così si crea l’aroma e il sapore tipico di PATRÓN. La selezione delle piante di agave viene portata avanti dai “Jimadores”, il cui compito è quello di raccogliere le piñas, la pianta privata delle foglie, ogni giorno un Jimador può raccogliere fino a 4 tonnellate di agave. PATRÓN da vita alla selezione di tequile, dai gusti e dalla morbidezza diversa, adatta ad ogni palato, sensazione, esperienza e cocktail. PATRÓN Silver viene imbottigliata senza l’uso di processi di invecchiamento, lo scopo è quello di ottenere una trasparenza cristallina, è inoltre riconosciuta per il suo carattere morbido, levigato e facilmente miscelabile. Gran PATRÓN Platinum è prodotta utilizzando solo le miglior piante di agave blu raccolte a mano; viene distillata tre volte ed invecchiata in botti di legno. L’eccezionale morbidezza ed il retrogusto persistente di spezie e pepe la rendono la migliore tequila Platinum al mondo. Fanno parte della gamma anche PATRÓN Añejo e PATRÓN Reposado che vengono entrambe fatte invecchiare in botti di quercia: l’attesa per l’invecchiamento è di almeno 12 mesi er PATRÓN Anejo e più di 2 mesi per PATRÓN Reposado. PATRÓN XO Cafe è invece pensata per chi vuole abbinare l’intenso gusto di caffè Arabica e le note marcate di PATRÓN Silver.
Info:
Barbara Herlitzka – Martini & Rossi S.p.A.
Alessandra Ravelli – Ogilvy & Mather
Katia Cilia – Ogilvy & Mather
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