Siamo stati al Salone del Gusto di Torino. E insieme a noi da Slow Food segnalano che dal 22 al 26 settembre sono stati più di 500.000 i visitatori che hanno letteralmente invaso la città della Mole. Numeri importanti, numeri da record, che testimoniano l’affetto per la chiocciola.
Edizione da record o troppa ressa tra gli stand? La scommessa di Terra Madre Salone del Gusto 2016 per Slow Food era principalmente politica, culturale, sociale. Affermare che il buono, pulito e giusto è un diritto di tutti e tutti devono poter dunque essere partecipi. “Scommessa ampiamente vinta, possiamo dire che sotto questo aspetto il successo è pieno, assoluto. L’edizione 2016 è una pietra miliare, come il 1998, quando ha esordito il Mercato e c’è stato un boom di visitatori al Lingotto, come il 2004, quando è nata Terra Madre”– le parole di Gaetano Pascale, presidente di Slow Food Italia. Forse il motivo di un Salone del Gusto aperto, in mezzo alla città, senza biglietto, aveva proprio l’obiettivo di avvicinare anche la gente comune ai temi della biodiversità.
Tra gli espositori però anche qualche mugugno, un pubblico non sempre propriamente interessato e di addetti ai lavori come succedeva negli spazi al Lingotto. Bisognerà aspettare ancora un po’ per vedere se la formula è stata promossa da tutti, sicuramente la cartolina di Torino baciata dal sole e da folle oceaniche a passo di lumaca rimarrà impressa. Vi raccontiamo alcuni dei nostri assaggi e della nostra esperienza al Salone, alcuni mancano perché come tanti visitatori abbiamo dovuto fare i conti con la ressa tra gli stand, e quindi il nostro è stato un assaggio virtuale.
QUALITY BEER ACADEMY
Quando la birra scende in piazza e incontra il pubblico, questo è successo da Radeberger, uno dei main sponsor del Salone. Laboratori, seminari, incontri, il tutto messo live su Facebook con delle chat, per avvicinare una platea vasta alla birra. “Abbiamo fatto tanti selfie quante degustazioni ”– scherza Lorenzo Bossi di Quality Beer Academy – la vera novità è stata rendere social la birra, parlando di mosto e di lambic con i protagonisti”. E tra lo stand di Radeberger, abbiamo anche provato una novità, la Geuze Boon Vat 79 per la prima volta in Italia. Unica pecca la chiusura alle 19 degli stand al Valentino, come segnalato anche da altri espositori.
STORICO RIBELLE
I Ribelli dell’ormai ex Bitto Storico hanno cambiato nome. Portato in Piazza San Carlo nel salotto buono di Torino in mezzo ai presidi Slow Food il formaggio che ormai è diventato un emblema. “Abbiamo incontrato molti giornalisti stranieri nel corso della presentazione con il nuovo nome Storico Ribelle. Nessuno potrà mai portarci via la storia mentre con ribelle sottolineiamo la nostra storia di coraggio. Per noi Bitto resterà il fiume che scende a valle”– commenta Paolo Ciapparelli, leader carismatico di questa storia diventata un simbolo di resistenza casearia.
PASTIFICIO G. DI MARTINO
La biodiversità del formato. Più di cento tipi di pasta, perché anche grazie al formato si possono abbinare i tipi di sugo e trovare quello giusto. Cosi succede al Pastificio G. Di Martino, preso d’assalto dai tanti visitatori che hanno affollato i laboratori e gli showcooking all’interno del Valentino, uno dei cuori pulsanti del Salone del Gusto 2016.
PANE DI PATATE E BIROLDO DELLA GARFAGNANA
Il bello dei Presìdi Slow Food è anche quello di unire due prodotti di un territorio. In Garfagnana è ancora viva la tradizione del pane di patate, chiamato “Garfagnino”, la ricetta prevede di aggiungere un 15% di patate lesse e schiacciate. Abbinamento ideale il Biroldo della Garfagnana, antico sanguinaccio che utilizza solo la testa del maiale, profumato con spezie che impreziosiscono il tutto.
MIXOLOGY
Tante le proposte interessanti della mixology che hanno interessato il Salone del Gusto. Compagnia dei Caraibi per l’occasione ha animato lo storico Bar Zucca, riaperto da qualche anno a Torino in via Gramsci. Domenica un Food Pairing interessante con il bartender Samuel Donniacuo del Lounge 35 di Torino, insieme allo chef Eugenio Boer patron del ristorante Essenza di Milano. In mezzo a unire il mondo della miscelazione a quello della cucina ci ha pensato Gin Mare.
BISCOTTO CEGLIESE
Avremmo voluto assaggiare il Biscotto Cegliese, presidio Slow Food proveniente dalla capitale gastronomica della Puglia, Ceglie Messapica. Ma domenica quando siamo arrivati allo stand, il Biscotto a base di mandorlo e stagionato era già finito. L’emblema di un successo ma anche di tanti assaggi che avremmo voluto fare ma non siamo riusciti. Come in Via Po, la via del gelato. Sotto i portici tantissimo pubblico, il gelato l’abbiamo solo guardato.
+info: www.salonedelgusto.com