La Terra Trema è tornata al Leoncavallo per la sua decima edizione. Sembra ieri la prima edizione, ma erano dodici anni fa, quando il grande Gino Veronelli disse. “Sarà una fiera del tutto nuova; vi si assaggeranno i vini di ogni parte d’Italia. Festeggeremo la vita”. E festa grande è stata anche questa tre giorni, da venerdi 25 a domenica 27 novembre.
L’apertura con il venerdi con le degustazioni libere e con la presentazione del libro “Insurrezione Culturale” di Jonathan Nossiter. Sabato invece degustazione guidata delle eccellenze della roncola d’oro, un premio ambito dell’enogastronomia che ha visto il clou domenica. Il premio la Roncola d’Oro 2016 è stata assegnato a Peppino Musina, della cantina Orgosa, proveniente da Orgosolo in provincia di Nuoro. Il premio va al lui e al mondo dell’isola che si porta dietro. Il bello della Terra Trema è stato quello di visitare i banchetti dei produttori per assaggiare i loro prodotti e sentire la voce della loro narrazione. Mani che sanno di lavoro nella terra, di fatica e di soddisfazioni che si ritrovano nel bicchiere. Dietro la storia di ogni azienda c’è la storia di una terra che grazie a questi vignaioli continua a vivere, in una valorizzazione dei nostri vini per nulla standardizzati ma pieni di verità. Vi riportiamo ora una selezione dei nostri assaggi alla Terra Trema 2016.
CA’ LIPTRA VERDICCHIO
Una realtà che sta crescendo, Ca’Liptra nasce nel 2012 dal desiderio dei quattro soci, già operanti nel mondo del vino, di mettersi in gioco e iniziare una nuova sfida.
Nel 2012 viene rilevata l’azienda coi suoi 3,5 ettari di terreno. Si tratta di una realtà contadina: casa di campagna con piccola cantina, semplicemente attrezzata, ma autorizzata alla produzione e vendita di vino. Da quest’anno potranno contare in tre ettari in affitto di vigneti vecchi in più dove si piantava Malvasia di Candia. A regime Ca’Liptra potrà arrivare a una produzione di circa 20.000 bottiglie, potranno contare sulla distribuzione di qualità di Caves de Pyrene. Ci troviamo a Cupramontana, un comune di 5000 abitanti a 500 di altitudine nel centro delle Marche, storicamente considerato la patria del verdicchio, precisamente in contrada San Michele. Condizioni ambientali ideali per fare vino. Abbiamo assaggiato il Kypra, un Verdicchio annata 2015, fermentazione e affinamento in cemento per 8 mesi, lieviti indignei. Un Verdicchio da dimenticare in cantina per qualche anno e da gustare, con acidità e sapidità che si esaltano.
NICOLINI MALVASIA ISTRIANA
In Friuli c’è una zona, l’Istria, dove tutto viene considerato a parte. In questa zona in fatto di vini si produce la Malvasia Istriana, autoctono dalle particolari caratteristiche che ne fanno uno tra i bianchi più interessanti del nostro sconfinato panorama enologico. E’ il caso della Malvasia Istriana di Nicolini, che affina in botti di rovere come viene riportato in etichetta. L’azienda Nicolini produce anche grappa, ma la Malvasia Istriana ci ha lasciato piacevolmente sorpresi. Una piccola azienda agricola a conduzione familiare, nata e gestita su vecchie tradizioni ereditate dai nonni, per mantenere ancora vivi certi gusti e profumi ormai dimenticati dai più.
Lo sforzo è dedito soprattutto nel recupero delle vecchie tipologie di viti autoctone, usando i cloni originali per gli incalmi delle barbatelle, mantenendo il più possibile al tradizionale anche i trattamenti antiparassitari e fungicidi in vigna evitando di usare, se proprio non indispensabile per la sopravvivenza della pianta, prodotti sistemici o di lunga carenza.
IL TEMPO RITROVATO PODERE VENERI VECCHIO
Alla Terra Trema capita di assaggiare dei vini molto interessanti, dei classici vitigni riscoperti. Il caso del Tempo Ritrovato del Podere Veneri Vecchi, un Igt Beneventano a base di Grieco e Cerreto, autoctoni minori anche questi ritrovati, riscoperti, rese bassissime intorno ai 55 quintali per ettaro. Allevamento a filari e tendoni come si usava una volta, per una versione dei bianchi campani che ci riportano in contatto con l’enologia più vera. Podere Veneri Vecchio è una piccola cantina ubicata nelle terre di Castelvenere nel Beneventano. In cantina parola d’ordine rispetto, così come in vigna, rispetto delle piante, del territorio e dell’uomo. Banditi dai vigneti i prodotti chimici di sintesi, lavorando solo con antiche vigne di 25-60 anni e vitigni autoctoni. Eliminate chiarifiche e filtrazioni, le vinificazioni e fermentazioni avvengono con lieviti indigeni. La cura attenta, e il tempo per la maturazione e affinamento dei vini, ci riportano in sintonia con il mondo.
DOLCETTO DI OVADA CASCINA GENTILE
Cascina Gentile è un produttore della zone dei colli tortonesi, nell’Alto Monferrato al confine con la provincia di Genova. Per questo i territori in cui sorge sono sempre stati contesi tra le casate genovesi e i marchesi del Monferrato. La viticoltura in queste zone ha origini antichissime, qui si ha la fortuna di lavorare sia con il Cortese per produrre Gavi, ma anche con il Dolcetto di Ovada. Ci vogliamo soffermare su questo vino, la più piccola Docg d’Italia che può contare su un vitigno che ha nel suo dna grande eleganza e raffinatezza. Tannino elegante che può contare su una maturazione perfetta in fase di raccolta, quindi in cantina si può osare molto. Basta pensare un dato, nel 1972 le rese della Doc Ovada erano già molto basse, con la Docg nel 2008 si è alzata ulteriormente l’asticella per dare un vino elegante e fine. Il terreno è argilloso con una buona parte di limo, ricco di scheletro. Altitudine siamo a circa 250 mt, le vigne si estendono su un altipiano che va da Capriata d’Orba a San Cristoforo e dai lati scende da una parte verso Francavilla Bisio e Gavi e dall’altra verso il fiume Orba.
+INFO:
LA TERRA TREMA
www.laterratrema.org/