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Immerso tra le colline di Fiesole, all’interno di un antico monastero medievale che cattura perfettamente il romanticismo fiorentino, “Villa San Michele, A Belmond Hotel, Florence” è un boutique hotel a 5 stelle che offre indubbiamente una delle migliori esperienze di soggiorno a Firenze e dintorni.
Basta spenderci pochi minuti per capire il perché, tra la vista mozzafiato sulla città, i suoi ambienti ricchi di storia, la bellezza del suo giardino, ma anche la sua proposta food all’insegna della territorialità e i tanti ambiziosi progetti dedicati alla miscelazione. È ovviamente proprio sulla parte bar che si è concentrata la nostra intervista con l’Head Bartender del “The Cloister Bar”, il cocktail bar di Villa San Michele: Nunzio Adamo.
Campano, con un passato da imprenditore e tante avventure nel settore alle spalle (anche all’estero), l’esperto bartender è arrivato nel mondo “Belmond” ormai da tre anni, portando fin da subito avanti una proposta drink legata intrinsecamente alla Villa, al giardino, a Firenze e alla Toscana più in generale, così come ai personaggi che hanno reso celebri questi suggestivi paesaggi. “Sono arrivato al Belmond tre anni fa e, nonostante il ruolo di Head Bartender, ho preferito entrare in punta di piedi e lasciar lavorare i miei ragazzi. Volevo scoprire le loro capacità, inserendomi piano piano in questa nuova realtà, e oggi sono contento di affermare che siamo riusciti a formare una gran bella squadra. Al The Cloister Bar adesso siamo in sette, con un giusto mix tra gioventù ed esperienza”, esordisce ai nostri microfoni Nunzio Adamo.
Come si articola la proposta bar di Villa San Michele?
“Belmond ha deciso quest’anno di puntare molto sull’aperitivo, rivolto sia agli ospiti dell’hotel che agli ospiti esterni attratti dalla nostra proposta food&beverage. La pandemia ci ha tenuti chiusi a lungo, così ne ho approfittato personalmente per rimettermi a studiare. Mi sono dedicato del tempo in biblioteca e ho ripercorso la storia del monastero che ospita la nostra struttura, così come quella dei nostri giardini progettati dal famoso architetto paesaggista Porcinai”.
Territorialità è, non a caso, una delle parole d’ordine della vostra drink list.
“Proprio così. Nel nuovo menù abbiamo deciso di incentrare l’aperitivo sulla territorialità. Abbiamo fatto ricerca su vari produttori locali e, devo dire la verità, in Toscana ho trovato davvero tanti giovani di talento. Siamo ripartiti proprio dalle materie prime che questa regione offre, e quindi dai suoi distillati più caratteristici, per realizzare una sezione specifica della nostra drink list dal nome ‘Spirito Toscano'”.
Per questi drink vengono usate anche le erbe del vostro giardino.
“Esattamente. Abbiamo una bella produzione di timo, rosmarino, verbena… Il pubblico lo apprezza molto, perché possiamo dare un tocco di Belmond anche alle misture più conosciute come il Gimlet”.
Erbe che avete scelto di impiegare anche per un progetto ancor più ambizioso.
“La creazione del nostro Gin private label. Ci stiamo lavorando insieme alla distilleria toscana – di dove sennò? – DU.IT e siamo molto contenti di questo nuovo progetto. Posso dirvi che questa edizione speciale sarà venduta in tutti gli hotel Belmond e si ispirerà, nel nome e negli ingredienti, alla nostra Limonaia”.
Le proposte non finiscono qui, perché nella vostra cocktail list troviamo anche una selezione di after dinner della buonanotte.
“Questa selezione si chiama giustappunto ‘Prima di addormentarsi’ e va a proporre ai nostri ospiti cocktail e distillati dimenticati come Calvados o Armagnac. Presto saremo anche operativi con una nuova esperienza per tutti e cinque i sensi: chi sceglierà il menù degustazione presso il nostro ristorante potrà infatti assaporare vini liquorosi, amari o grappe direttamente nella nostra speciale grotta, un luogo tutto da scoprire in cui si respira la storia rinascimentale della realtà che rappresentiamo”.
Siamo a Firenze e c’è spazio, inevitabilmente, anche per i 700 anni di Dante Alighieri…
“La nostra carta si evolve in modo naturale, di stagione in stagione. Ci piacciono i classici come Martini e Negroni, ma allo stesso tempo è sempre bello legare i nostri drink ad avvenimenti, ricorrenze storiche o personaggi illustri. Come Dante Alighieri e i suoi 700 anni, che abbiamo deciso di omaggiare col nostro cocktail ‘Il Sommo’. Pensate che il San Gimignano Vernaccia è l’unico vino menzionato da Dante nel suo Purgatorio… Qui lo misceliamo con Alchermes, un liquore del XV secolo, e il colore rosso richiama la tinta dell’iconico mantello di Dante, mentre la soffice schiuma bianca di Campari ricorda il suo copricapo. La soda aggiunge un tocco rinfrescante, impreziosisce il tutto una corona di rosmarino piuttosto che di alloro”.
Ultima, ma non certo per minor importanza, la lista degli Spritz.
“Abbiamo tanti ospiti internazionali presso il nostro albergo, questo drink viene richiesto spesso, ma volevamo andare oltre il classico Spritz. Così mi sono detto: perché non coinvolgere i Bar Manager di tutti i Belmond per proporre una differente interpretazione dello Spritz realizzata da ognuno di noi? Un’idea originale, che ci ha aiutato ancora di più a fare gruppo e a seguire una linea comune. All’insegna, ovviamente, della qualità degli ingredienti, della location e del servizio. In tutti i Belmond gli ospiti possono provare il nostro Spritz di Villa San Michele, così come quelli dei miei colleghi”.
Tra tutte queste proposte non sappiamo davvero cosa scegliere: a questo punto, cosa ci consiglia di bere?
“Ogni drink è come un figlio per me, io ovviamente vi consiglio di provarli tutti (ride, ndr). Per chi fosse indeciso, abbiamo anche le tre proposte del barman: il 1411, data di fondazione del monastero, per poi proseguire col 1900 fino ai giorni nostri. Tre drink che ripercorrono l’evoluzione del bere, realizzati come sempre in sintonia con la mia squadra. Menzionerei in particolare proprio il primo, il ‘1411’, realizzato con Vermouth al caramello e tonica alle rose, andando così a omaggiare Leonardo da Vinci e i suoi voli dal qui vicino Monte Ceceri. Sapevate che Leonardo stesso preparava un liquore alle rose, no?”.
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