La birra europea si sta riprendendo, con la produzione e il consumo che tornano progressivamente verso i livelli del 2019, secondo i nuovi dati pubblicati oggi da The Brewers of Europe relativamente all’esercizio 2022. L’edizione 2023 dell’European Beer Trends Report rivela che le vendite di birra nell’Unione Europea sono salite a 313 milioni di ettolitri nel 2022, rispetto ai 301 milioni di hl del 2021 e ai 297 milioni di hl del 2020, anche se non ancora al livello pre-pandemia di 322 milioni di hl nel 2019.
In termini di produzione, i birrifici dell’UE hanno prodotto circa 358 milioni di ettolitri di birra nel 2022, rispetto ai 344 milioni di ettolitri del 2021 e ai 342 milioni di ettolitri del 2020. Tuttavia la produzione resta ancora al di sotto dei 364 milioni di hl registrati nel 2019. I dati mostrano che anche il numero di birrifici attivi è in aumento: è aumentato di nuovo nell’UE da 9.500 nel 2021 a 9.680 nel 2022. Siamo ancora lontani dagli aumenti della fine dello scorso decennio, quando il numero di birrifici aumentava di mille all’anno, ma è comunque un segno della crescita e dell’innovazione del settore.
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Il capo delle operazioni di Brewers of Europe, Simon Spillane, ha affermato che i dati mostrano che i produttori di birra stanno crescendo più forti che mai. “Guardiamo avanti a un futuro in cui c’è sempre più scelta negli stili e nei sapori della birra, così come nella birra analcolica e a basso contenuto alcolico. La birra è una bevanda bella e rinfrescante che unisce le persone, e che possa continuare a farlo a lungo!” ha detto. Gli ultimi anni hanno visto nuove sfide da quando la pandemia di Covid ha colpito nel 2020, costringendo bar, caffè e ristoranti a chiudere. È stata seguita dalla guerra in Ucraina, dalla riduzione dei bilanci governativi, da una crisi generale del costo della vita e da un’impennata dei prezzi delle materie prime a causa dell’aumento dei costi energetici. Tuttavia, il mercato della birra è sulla strada della ripresa, poiché si sta ricostruendo con una gamma di birre più diversificata che mai, comprese le birre analcoliche che ora rappresentano oltre il 5% del mercato europeo della birra.
Il rapporto è stato presentato il 29 novembre a Beer Serves Europe, una serata di gala che quest’anno celebra la presidenza spagnola dell’UE e che ha riunito oltre 300 responsabili politici dell’UE, rappresentanti della birra e appassionati di birra presso The Brewers of Europe House a Bruxelles. Intervenendo all’evento, il presidente del Club della birra del Parlamento europeo, l’eurodeputato Ivan Štefanec, ha affermato che la birra sta contribuendo ad alimentare l’economia europea. “La birra è responsabile di 2,6 milioni di posti di lavoro diretti, ma con un effetto moltiplicatore di 16, quindi per ogni posto di lavoro in birrificio ci sono 16 posti di lavoro in più creati in settori collegati come l’agricoltura e i trasporti“, ha dichiarato, aggiungendo che continuerà a lottare in parlamento per una regolamentazione più equa per la birra.
Jorge Villavecchia, vicepresidente del Cerveceros de España e membro del consiglio di amministrazione di The Brewers of Europe, ha affermato che la birra è radicata nelle tradizioni spagnole. “La birra fa parte della cultura spagnola e della dieta mediterranea. I modelli di consumo in Spagna sono molto sani: ogni volta che beviamo birra, lo facciamo con le persone o mentre mangiamo“, ha detto. Pedro Yenes, rappresentante della presidenza spagnola dell’UE, ha osservato che la Spagna è il secondo produttore di birra dell’UE, dietro solo alla Germania, e che oltre il 90% dei cereali utilizzati per produrre birra proviene dai campi del paese. “L’industria della birra in Spagna non solo sta vivendo una crescita notevole, ma si dedica anche all’utilizzo di materie prime nazionali, alla sostenibilità ambientale e alla fornitura di birra deliziosa“.
Per i dati di dettaglio su produzione, consumi e commercio estero nei Paesi Europei cfr brewersofeurope.eu/wp-content/uploads/2023/11/european-beer-trends-2023-web.pdf
Fonte: brewersofeurope.eu
