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Nonostante la crisi generale di mercato, la multinazionale di Atlanta è riuscita a chiudere l’esercizio 2008 con buoni risultati. I volumi di vendita sono aumentati del 5% mentre il giro di affari si è portato a 31,9 miliardi di USD, con un incremento di oltre il 10% rispetto al 2007. L’utile netto è stato di 5,8 miliardi di USD, con un calo contenuto al 3%. Il management si è dichiarato molto soddisfatto di questi risultati, ma è rimasto profondamente deluso dal fatto che l’acquisizione del gruppo cinese Huiyuan, già concordata con tutti gli azionisti, sia stata bocciata dalle autorità cinesi.

Il management della multinazionale americana si mostra molto soddisfatto. Muhtar Kent (vedi foto in alto), presidente e chief executive officer di The Coca-Cola Company, ha così dichiarato. “I nostri risultati riflettono sia il fascino universale dei nostri brand globali che l’impareggiabile capacità del nostro sistema di distribuzione mondiale di prodotti di consumo. Per l’anno 2008 abbiamo ancora una volta superato i nostri obiettivi a lungo termine nonostante un contesto economico molto difficile. E soprattutto, abbiamo migliorato i nostri volumi e le nostre quote nella maggior parte dei nostri principali mercati attraverso una solida attuazione delle nostre strategie “.

IL MIX DEI PRODOTTI
The Coca-Cola Company distribuisce 4 dei primi 5 marchi di bibite al mondo: Coca-Cola, Diet Coke, Fanta e Sprite. Nel corso del 2008 la società ha operato con più di 500 marche e più di 3.000 diverse bevande, in tutti i settori del bere analcolico, anche se la società mantiene il suo core business nel settore delle bibite gassate dove è nata e si è sviluppata in oltre un secolo di vita. Il fatturato del gruppo americano si sta comunque evolvendo a favore delle bevande analcoliche piatte che nel 2000 rappresentavano solo l’11% del totale volumi di vendita e che invece nel 2008 si sono già portate al 22% del totale vendite. Il gruppo si dichiara n.1 al mondo, oltre che nelle bibite gassate, anche nel segmento dei succhi e bevande frutta e nelle bevande RDT (ready to drink) a base di thè e caffè. Inoltre si dichiara n. 2 al mondo nel settore degli sport drink e, infine si dichiara n. 3 nel segmento degli energy drink. Oltre ai quattro grandi marchi universali delle bibite gassate prima citati, la multinazionale possiede altri 9 marchi che esprimono fatturati miliardari: Coca-Cola Light/Zero, Minute Maid (bevande a base frutta), Dasani® (acque confezionate), Aquarius® (acqua arricchita), Powerade (sport drink), Sokenbicha® (thè freddo giapponese), Nestea® (thè freddo),Georgia® Coffee (caffè freddo) e Glacéau Vitaminwater (acque vitaminizzate), quest’ultimo di recente acquisizione (fine 2007).

IL MIX GEOGRAFICO DELLE VENDITE
Il Gruppo opera in oltre 200 nazioni diverse. L’area geografica a maggior volume non è il Nord America, dove il gruppo è nato oltre 120 anni fa, ma l’America Latina che oggi rappresenta il 27% dei volumi mondiali e che nel 2008 ha registrato un incremento dell’8% sul 2007. Va ricordato che in quest’area si colloca il Messico, che rappresenta oggi il paese a maggior consumo pro-capite di prodotti Coca-Cola (qualcosa come 150 litri procapite/anno). Il Nord America esprime il 24% del totale volumi, ma in quest’area i mercati hanno ormai raggiunto la maturità ed i volumi sono diminuiti dell’1%, con un calo ancor più accentuato (3%) del comparto bibite gassate. Anche l’Europa (17% del totale volumi) è un mercato che si sta avvicinando alla maturità, con un incremento volumi 2008 del 3% sul 2007, grazie alle migliori performance dei paesi dell’Est Europa. Nell’Unione Europea i mercati nazionali che hanno espresso i maggiori volumi di vendita sono stati Germania (16%), Spagna (14%), Regno Unito (12%), Italia (9%), Francia (8%). Il Pacifico (17% del totale volumi) e l’Eurasia/Africa (15% del totale) sono le altre regioni emergenti, con tassi di sviluppo rispettivamente dell’8% e 7%.

IL SISTEMA DEGLI IMBOTTIGLIATORI
The Coca-Cola Company , proprietaria dei marchi, nella gran parte dei casi non imbottiglia direttamente le proprie bevande; produce gli sciroppi concentrati che vende agli imbottigliatori che nelle varie zone geografiche del mondo hanno la licenza di produrre, imbottigliare e distribuire. Gli imbottigliatori sono aziende indipendenti, anche se The Coca-Cola Company è spesso importante azionista delle più grandi compagnie di imbottigliamento delle bevande Coca-Cola, come, ad esempio, Coca-Cola Enterprises (primo imbottigliatore Coca-Cola al mondo, con competenza in in Nord America, UK, Francia, Benelux), Coca-Cola Hellenic Bottling Company (competente su buona parte delle nazioni europee, tra cui Italia) e Coca-Cola FEMSA (il più grande imbottigliatore Coca-Cola in America Latina)

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NUOVI PRODOTTI NUOVE ACQUISIZIONI NEL 2008
L’espansione del gruppo è stato sostenuto, come al solito, da un intenso processo di innovazione prodotti e da nuove acquisizioni. Nel corso del 2008 il gruppo ha lanciato numerosi nuovi prodotti in tutto il mondo, tra cui Powerade Zero, Sprite Green e altre bevande a base del nuovo dolcificante ipocalorico Truvia in USA, l’energy drink Gladiator e Glaceau Vitaminwater nell’America Latina, mentre nei vari paesi europei i principali lanci hanno interessato Coca-Cola Light Plus Lemon, Coca-Cola Light with Green Tea e The Spirit of Georgia—Blood Orange Prickly Pear. Il gruppo, inoltre, nutre grandi aspettative per il lancio di illy issimo (coffee drink e coffee drink al latte in lattina, in joint venture con illy caffè), che con la primavera 2009 interesserà anche il mercato italiano.

Nel corso del 2008 il gruppo ha acquisito i marchi Kildevaeld e Kurvand (acque minerali) in Denmark dalla Carlsberg e i diritti di licenza del marchio Ramlosa in Danimarca. Sempre da Carlsberg ha acquisito in Finlandia il marchio Hyvaa
Paivaa (soft drink) e i diritti di licenza dell’energy drink Battery. Nell’ottobre 2008, inoltre, ha concluso un accordo per la distribuzione dei marchi Monster Energy, Java Monster e Lost Energy in 21 stati USA, in Canada e in sei paesi europei, tra cui la Francia, dove è già in distribuzione Monster Energy. In America Latina la principale acquisizione è stata quella di Jugos Del Valle, uno dei principali produttori di succhi di quell’area, portata a termine assieme alla Coca-Cola FEMSA.

LA CADUTA DELL’OPERAZIONE HUIYUAN
La multinazionale americana aveva anche progettato l’acquisizione del gruppo Huiyuan, leader nel settore dei succhi in Cina, con una offerta esageratamente appetitosa di 2,3 miliardi di dollari USA, pari al triplo del valore di borsa e a sei volte il fatturato annuale espresso dalla società cinese. Di fronte a quest’offerta i tre più grossi azionisti dell’azienda, ovvero Zhu Xinli, attuale presidente della società (con il 43% del capitale), Danone (con il 23% delle azioni) e il fondo Warburg Pincus (6,8%), si son subito precipitati a dare il loro assenso irrevocabile ed il titolo in borsa è immediatamente schizzato all’insù. Ma proprio in questi giorni le autorità cinesi hanno bocciato l’operazione in virtù della legge anti-monopolio; l’acquisizione, come precisato in una nota, avrebbe avuto “un’influenza negativa sulla concorrenza”. Naturalmente ora il titolo Huiyuan è crollato ai valori che aveva prima dell’offerta Coca-Cola.

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