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Un cocktail bar all’interno di un’agenzia immobiliare. Dove il cliente che desidera acquistare o vendere un immobile può svolgere tranquillamente l’atto sorseggiando un drink, consumando un aperitivo o un pasto. Lo scenario è il Pigneto, uno dei quartieri più vivaci di Roma, al centro di una movida dalla forte connotazione artistica e musicale. L’idea di aprire The Forum, questo il nome del locale, dentro Quadrifoglio Immobiliare, si riallaccia all’antica figura professionale del sensale.
Ovvero colui che nel passato svolgeva in maniera “artigianale” le funzioni del mediatore immobiliare mettendo in contatto le persone per soddisfare le relative esigenze, entrando in relazione con geometri, commercialisti e avvocati che potevano fornire supporto di natura fiscale e giuridica. Il progetto nasce da un’intuizione di Antonio Proietti, fondatore dell’immobiliare, sviluppato da suo figlio Gabriele, attuale presidente della società, e dall’amministratore unico Francesco Crocé.
A spiegarlo nei dettagli è Crocè: “Il nostro desiderio è stato quello di aprire una nuova strada nel settore immobiliare. Un chiodo fisso da tempo. The Forum ha dunque origine dalla moderna interpretazione della figura del sensale. Il mediatore che dava appuntamento al bar o all’osteria di zona per incontrare i propri clienti. Anni prima dell’istituzione della figura dell’agente immobiliare così come la conosciamo oggi, la compravendita si svolgeva in un pubblico esercizio. Sembra incredibile, ma se volevi vendere una casa, un terreno, un immobile qualsiasi ti recavi in un bar che ovviamente era un locale provvisto di telefono. Parliamo di un’epoca ante smartphone. Lì si incontravano i mediatori con gli acquirenti e i venditori. Da questo mondo è derivato il nostro concept, inusuale ma allo stesso tempo innovativo. Dove le esigenze del comparto immobiliare si coniugano con quelle della ristorazione, dando ad ognuno il rispettivo plus. Vogliamo avere un rapporto morbido e semplice senza sovrastrutture con il cliente. Il nostro pubblico è composto per la maggior parte da residenti ma anche da tanti lavoratori che scelgono questo ambiente per il coworking. La flessibilità e lo smart working hanno modificato profondamente il mondo del lavoro. Alcuni hanno incontrato proprio i loro clienti qui e questo mi piace tantissimo. Così come diversi studenti universitari perfezionano sui nostri tavoli la propria tesi. Nonostante siamo aperti da poco ben tre compravendite si sono concluse in questa forma innovativa. Vuol dire che la formula funziona. D’altronde un pranzo o un buon brindisi è il modo migliore per suggellare un affare appena concluso”.
Il menu di Forum si fonda sull’abbinamento dei cocktail ai piatti preparati con materie prime di alta qualità in una ricercatezza che si muove nell’ambito della cucina italiana tradizionale. Ampia l’offerta dei minibun, anche in versione senza glutine, con varie farciture. Si va dalla polpette al sugo, al pastrami con cetriolini, pomodoro, maionese e cavolo, passando per parmigiana, trippa o guancialino all’aceto balsamico, ma anche cicoria ripassata e patate, o sfilacciato di tacchino, tzatziki e cavolo. Per chi ha voglia di fritti classici o taglieri sono proposti in diverse varianti con un ricco assortimento di salumi e formaggi di piccoli produttori. Ricco il topping per le pinse, un must della tavola capitolina. Bufala e pachino, cacio e pepe, amatriciana, mortadella, bufala e pistacchio, o salmone, formaggio e mandorle sono solo alcuni dei gusti suggeriti. Ma The Forum è soprattutto un cocktail bar che, tra drink alla spina, signature, vini e birre artigianali è in grado di soddisfare le richieste più esigenti.
“In questo momento il Milano – Torino è un filone che sta letteralmente spopolando, diciamo pure che vermouth e bitter da noi, la stanno facendo da padrone – spiega il bartender Cristiano Masato – Abbiamo richieste massive di americani e boulevardier. Non può ovviamente mancare una bella selezione di gin che è il passepartout per soddisfare le frequenti richieste di gin tonic. La clientela arriva con desiderata specifici in merito non solo al gin ma anche alle toniche. Stiamo lavorando molto bene pure con gli amari che hanno un pubblico ben definito. D’altronde siamo ubicati nel quartiere del Pigneto dove è molto radicata l’abitudine di andare al bancone e bere qualcosa in grande rapidità. E l’amaro si presta benissimo a questo stile di vita e di consumi. Completa l’offerta una nutrita selezione di rum, whisky orientali e anche un piccolo comparto riservato ai sakè. La mixology è un valore aggiunto nella nostra offerta e soddisfa un pubblico eterogeneo che consuma a tutte le ore. La versatilità è certificata da comportamenti che altrove possono sembrare inusuali mentre da noi assolutamente no. Si verifica che ti chiedano al medesimo tavolo un cocktail e una cioccolata calda. Da noi è anche apprezzata la birra artigianale, un segmento che vogliamo implementare. Infatti per l’estate puntiamo ad organizzare un calendario di incontri con produttori e imprenditori del settore”.
Nella drink list oltre a quattro cocktails ready to drink prodotti da Drink It (Spritz, Americano, Paloma, Cocomero Sour e A Clockwork Tangerine, una ampia gamma di proposte. Si va dal momento predinner con Manhattan, Negroni, Boulevardier, Daiquiri a long drink quali Cuba Libre, Mimosa, Tequila Sunrise, Moscow Mule, per passare all’after dinner con classici quali French Connection, Black Russian, Alexander ed Espresso Martini. Non mancano signature che virano su twist di drink famosi. La carta dei vini invece è curata da “Mosto Vivo”, un nuovo progetto energico e vitale che si pone come obiettivo quello di avvicinare gli amatori alla conoscenza delle eccellenze enologiche del territorio italiano e non solo. Per i più golosi infine una carta che, oltre a dodici varianti di cioccolata calda, esplora i dolci delle tradizioni regionali italiane.
+info: www.theforumroma.it/
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