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Molto spesso si dice che la mixology è di moda, che i bartender sono le future star del firmamento eno-gastronomico italiano. Lunedi 20 novembre siamo stati alla “Fall Winter Signature Drink List”, la presentazione della nuova drink list di The Spirit, concept che nasce dall’esperienza internazionale di cinque professionisti italiani che vivono tra Milano, New York, Shanghai e Hong Kong, accomunati dal fascino suscitato dai migliori cocktail bar del mondo e dal sogno di creare qualcosa di unico nel panorama Milanese.
Organizzata come se fosse una vera e propria sfilata, invece delle modelle in passerella sono saliti i cocktail. I bartender come stilisti e designer, abbinamenti geniali, mai scontati, mettendo insieme distillati ricchi di fascino. “Salutiamo dodici amici e diamo il benvenuto ad altri diciotto amici, cockatil che ci terranno compagnia per l’inverno”– il commento di Fabio Bacchi, Bar Manager di The Spirit, uno dei più noti volti della bar industry italiana, animatore instancabile di molte iniziative nel settore, una vera enciclopedia in fatto di beverage. Oltre ai distillati di alta qualità, The Spirit seleziona bottiglie di vino di altissimo livello, tra produttori poco conosciuti e zone non scontate, con una proposta che si aggiorna frequentemente. Lo Champagne maison scelto è Henri Giraud, piccolo vigneron dal 1628 giunto oggi alla tredicesima generazione, con cui abbiamo brindato appena arrivati.
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Fall Winter Signature Drink List, tra fantasia e realtà, esplorando religioni e antichi miti, passaggio ancestrale tra civiltà e presente, identità di gusto e ingredienti. Un viaggio immaginario tra personaggi mitici come Riccardo Cuor di Leone, Alessandro Magno, la Scandinavia dei Vichinghi, la Francia di Carlo Magno. Sono tre le categorie di questa drink list: Imaginary, Sacred & Profane e Spiritual. Abbinamenti mai banali, vengono presentati tre drink con la spiegazione di Fabio Bacchi e dei suoi ragazzi. La location è da sogno, uno dei locali più cool della città, che sta facendo diventare via Piacenza l’ombelico di Milano, come avevamo già recensito anche sulle nostre pagine. Due sale, il giorno e la notte, un’atmosfera elegante, raffinata e rilassante, arricchita da arredi artigianali confezionati con materiali pregiati e giochi di luci che sorprendono gradevolmente l’ospite. Ma a fare la differenza è che a The Spirit caschi sempre in piedi qualsiasi cosa tu scelga, con questi cocktail che hanno un’anima. Per la serata sono stati proposti tre drink su cui concentrare l’attenzione, una mini selezione.
WINTERFELL, JE’ROUGE, MELISANDRE
Partiamo con la sezione immaginazione. Spazio alla fantasia, in campo Jameson Irish Whiskey, limone, Spicy Murphis, Mela Bramley. Carlo Simbula che ha ideato il drink parte a raccontare il cockatil con la storia della mela. Ma la vera scena avviene con l’affumicatura di frutti rossi. Drink molto scenico, non c’è dubbio, esperienza dell’affumicatura la trovo positiva con il periodo invernale in cui andando incontro al freddo non potrà che giovare. Con Je’ Rouge siamo nella sezione sacro e profano. La sacralità di Luxardo Apricot, mixata con Clairin Casimir, bevanda sacra ad Haiti, con Don Q Cristal al Rum, insieme a cordiale vaniglia castagna e lime. Esce l’agricole del Clairin, non siamo nella sezione immaginazione ma se chiudi gli occhi sento i profumi di Haiti. Il mio preferito. Con Melisandre e il trono di spade giochiamo in casa della spiritualità a base di No 3 London Dry Gin, Citrus Mix, Ancho Reyes, piacevole anche questo, davvero una bella scelta.
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