Secondo quanto riferito da www.ilrestodelcarlino.it, l’ex patron di La Galvanina ha acquistato la fonte e lo stabilimento di acqua Tinnea nelle Marche che da alcuni anni aveva dismesso l’attività.
Rino Mini è stato proprietario e presidente de La Galvanina spa a Rimini, portandola al successo sia nel settore delle acque minerali che in quello delle bibite e bevande frutta. Poi nel 2018 la famiglia Mini aveva ceduto l’azienda al fondo americano Riverside.
Cfr: Il colosso americano Riverside Equity acquisisce il 90% de La Galvanina
Successivamente, Rino Mini ha iniziato una nuova attività imprenditoriale nel settore della ristorazione con l’avvio di una catena di ristoranti a insegna Baker Eat aprendo diversi locali in Romagna, tra cui Rimini, Santarcangelo, San Marino. Il concept è una via di mezzo tra una bakery americana e una boulangerie alla francese, il tutto costruito sullo stile e sulla creatività romagnola.
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I ristoranti gli andavano un po’ stretti, allora Rino Mini è tornato al suo vecchio ’amore’. Ha comprato all’asta la sorgente di Monterfortino e il vicino stabilimento che produceva l’acqua minerale Tinnea a Montefortino, nella provincia di Fermo. È un marchio storico l’acqua Tinnea, ricavata dalla fonte sui monti Sibillini. L’azienda è caduta in disgrazia 7 anni fa. Dopo il fallimento, lo stabilimento è andato più volte all’asta. Mini ha atteso che il prezzo fosse quello giusto per fare l’offerta vincente: si è assicurato l’azienda, la sorgente e un terreno adiacente per poco meno di un milione di euro.
Mini ha dichiarato a www.ilrestodelcarlino.it “È il mondo in cui sono cresciuto. Ho atteso il momento giusto e l’occasione giusta. Quando ho ceduto Galvanina dovevo rispettare un periodo di ’non concorrenza’, in cui non potevo più operare nel settore delle acque minerali. Quel periodo è passato, nel frattempo si è presentata la possibilità di investire su questa azienda marchigiana. Abbiamo firmato il rogito pochi giorni fa“. Ed ha proseguito “Noi contiamo di avviare la produzione entro il 2023. Lo stabilimento è chiuso da parecchi anni, andrà sistemato e riqualificato. Abbiamo grandi progetti: sarà uno stabilimento molto green con pannelli fotovoltaici, tecnologie all’avanguardia per l’ecosostenibilità e il risparmio energetico, l’uso della fitoterapia. E ai dipendenti che vivono vicino vorremmo dare auto elettriche, per non inquinare. Sì, vogliamo farne uno stabilimento modello. La fonte di Montefortino è di grande qualità, la produzione sarà rivolta non solo all’Italia: vogliamo rivolgerci soprattutto al mercato internazionale. In azienda a gestire l’attività ci sarà anche mio figlio, che sta completando gli studi“.
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