Va al Rubesco Riserva ‘Vigna Monticchio 2010’ dell’azienda umbra Lungarotti la medaglia d’argento dei vini rossi italiani, secondo solo al pugliese Primitivo di Manduria ‘Es’ di Gianfranco Fino, e seguito dal Sassicaia 2012 di San Guido (Toscana). A rilevarlo, l’annuale ‘classifica delle classifiche’ pubblicata oggi dal periodico Gentleman (Milano Finanza), che ha incrociato i giudizi delle sette guide enologiche più autorevoli del Paese (Gambero Rosso, Bibenda, L’Espresso, Veronelli, Daniele Cernilli, Luca Maroni e Vitae) e stilato la nuova Top 100 del 2016.
Per l’amministratore unico dell’azienda di Torgiano (Pg), Chiara Lungarotti: “Se da una parte l’Umbria soffre di isolamento dai grandi centri del Paese, dall’altra ne è ripagata in natura, e il nostro Torgiano Rosso ‘Vigna Monticchio’ vuol essere la sintesi delle risorse e della vocazione rurale del territorio. Un vino, oggi esportato in circa 50 Paesi nel mondo, che da sei anni è nella top 10 dei Rossi italiani e su cui ha evidentemente giovato la scelta di assecondarne la complessità selezionando – dal 2009 – solo uve Sangiovese”.
Sono 669,5 i punti registrati dall’algoritmo di Gentleman per la Riserva del vigneto Monticchio di Torgiano, frutto dei massimi riconoscimenti attribuiti da Gambero Rosso, Bibenda, Ais (Vitae), oltre ai 18/20 de l’Espresso, i 96/100 della guida di Maroni, i 94/100 di quella di Veronelli e i 97/100 attribuiti da Cernilli. Nella speciale classifica per regioni, il periodico del gruppo Class premia la Toscana, che sbaraglia il Piemonte con un 42-19. Perde posizioni anche il Veneto, con sole due presenze in graduatoria, mentre è in ascesa la Sicilia (6 premiati), seguita da Puglia e Abruzzo (5 vini), Marche (4 vini), Campania (3 vini) e Umbria (3 vini, gli altri due al 59° e 69° posto).
La versione ‘premium’ del Rubesco (dal latino rubescere: arrossire) è un prodotto da 50mila bottiglie l’anno. Stappato in circa 50 Paesi del mondo, è composto da uve Sangiovese macerate sulle bucce per 15-20 giorni, maturato un anno in barrique e affinato vari anni in bottiglia. Per la sua complessità, è atto ad un invecchiamento medio di 30-35 anni.
Oltre alle tenute di Torgiano e Montefalco, che sommano circa 250 ettari di vigneto (circa 2,4mln di bottiglie all’anno), la famiglia Lungarotti è attiva su tutta la filiera del vino, con la Fondazione Lungarotti e i Musei dell’olio e del vino (definito “il migliore in Italia” dal NY Times), il resort Le Tre Vaselle – un relais di lusso con Spa dedicata alla vinoterapia – e i casolari dell’agriturismo Poggio alle Vigne.
Uff.stampa: Marina Catenacci: 349.8212419 – – lungarotti.it/