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La mia prima gita alle Isole Eolie. L’indecisione più grande è stata su quale isola soggiornare, ero effettivamente abbastanza indecisa per via delle bellissime personalità che ognuna di queste 7 isole ha!
I miei interessi incentrati non solo sul mare, ma anche verso la cultura enogastronomica delle isole, mi hanno portata a scegliere l’isola di SALINA.
Su questa isola, infatti, l’attenzione per il tema enogastronomico è uno degli aspetti principali. Non solo mare quindi, ci si può divertire a conoscere produttori di vino – soprattutto di Malvasia – produttori di capperi, sperimentare cucine tradizionali e cucine più ricercate.
Nei pochi giorni in cui sono stata a Salina, sono riuscita ad approfondire il tema vino con due produttori, considerate che in totale, i produttori sull’isola sono 13.
Non potevo non partire dall’Azienda Agricola di Nino Caravaglio.
Insieme alla sua famiglia, è uno dei pionieri e più grandi sostenitori storici di questa isola, che sostiene essere anche la più vocata per la viticultura.
Lui è nato e cresciuto su questo piccolo lembo di terra vulcanica, ogni giorno si applica per poter piantare nuove vigne, che possano portare lavoro agli isolani e che attraverso il vino prodotto, possano far parlare di Salina in giro per il mondo.
Le sue decisioni sono volte a creare una forte identità dei vini prodotti sull’isola, per questo ha due vitigni di riferimento: La Malvasia ed il Corinto. A Nino piace sperimentare e nel 2010, da vita alla prima Malvasia vinificata secca, con l’idea di poter fare un vino da consumare a tutto pasto. Il successo è immediato e sarà presto seguito a ruota dagli altri produttori locali.
Il desiderio è anche quello di dimostrare la versatilità di questo vitigno che riporta il colore caldo del sole e che da sempre viene vinificato nella versione passita, Nino crea così diverse interpretazioni con vinificazioni in anfora, in legno e con più giorni di macerazione. Tutti vini che stanno ottenendo diversi riconoscimenti e ottimi giudizi dalla critica.
Le linee prodotte sono due:
- Caravaglio Vini e Vignedimare. Segue inoltre il progetto dell’altoatesino Paolo Ferretti vinificando un vino da uve 100% Malvasia che prende il nome di NZEMI.
Una tappa nella sua cantina è assolutamente consigliata, potrete degustare i vini su una terrazza mozzafiato che viene aperta per amici e clienti all’ora del tramonto, così da poter degustare tutti i vini di queste terre coccolati dagli ultimi raggi del sole e da prodotti a km 0.
La seconda visita che ho fatto, è stata per conoscere il progetto più giovane nato sull’isola: EOLIA.
Un progetto che nasce nel periodo del covid per volontà di Luca Caruso (proprietario con sua sorella Martina del Signum, una delle strutture più belle e accoglienti dell’isola) e della sua compagna Natascia Santandrea, originaria di Firenze, anche lei con un pregresso nel mondo della ristorazione di livello e appassionata di vino.
La passione per Salina ed il desiderio di fare da portavoce di questo territorio è vivo più che mai, nasce così il progetto Eolia.
Con una serie di fortune iniziali, prende piede passando da una produzione di 5000 bottiglie nel 2021 a 10/12.000 di quest’ultimo anno. La collaborazione del giovane enologo Bernardo Ciriciofolo è fondamentale, ma non manca la consulenza esterna del famoso enologo Piemontese: D.Lanati che permette loro di ottenere degli ottimi risultati sino dalla prima annata prodotta : la 2021.
Le 11 parcelle (alcune in proprietà, altre da loro gestite) sono divise su due territori diversi: il primo è Valdichiesa, paesino situato nella valle tra i due vulcani gemelli ormai spenti, a 300mt di altitudine, mentre le restanti parcelle sono situate a Malfa, sul mare. I suoli sono vulcanici, con maggior presenza di Sabbia per quanto riguarda le parcelle di Malfa.
Anche in questo caso, abbiamo degustato i vini in una location mozzafiato, sulla terrazza del bellissimo resort Signum accarezzati dalla brezza costante proveniente dal mare.
E come negare il fatto che siamo rimasti piacevolmente ammaliati dal sorseggiare la loro Malvasia in questo contesto.
Luca e Natascia producono due vini da uve Malvasia, il Bianco V e Bianco M, quest’ultimo con una piccola % di uve Carricante e Ansonica. Il punto comune dei due vini è sicuramente la sapidità, che non teme di fasi strada nel sorso.
Il Bianco V, si distingue da M – più magro e sapido – per una maggiore rotondità e note aromatiche di macchia mediterranea.
Eolia comprende anche un’etichetta di rosso da uve Corinto, che dopo 2 anni di affinamento, oggi è pronto per essere presentato al mercato.
Al Signum, potrete godere di un’esperienza gastronomica stellata dai gusti puri e dalle materie prime che vi ricorderanno dove siete grazie alla volontà della chef Martina di raccontare, attraverso i suoi piatti, Salina e tutti i sapori della Sicilia.
L’attenzione nella scelta dei vini in abbinamento ai menù è volta a raccontare storie di piccoli produttori artigiani, soprattutto locali, ma non solo. Se la vostra sete è insaziabile, la cantina del Signum saprà soddisfarvi con una selezione di vini ricercati che raccontano le storie del territorio da cui provengono. Sicilia sicuramente, ma provenienti anche da tutta Italia e Francia.
Altri ristoranti che ho provato e che sicuramente consiglio per la loro autenticità e tipicità territoriale sono La Pinnata del Monsù a Malfa, Trattoria Cucinotta e Nni Lausta a Santa Marina di Salina. Non perdetevi la granita alla ricotta con pistacchi caramellati del Pa.Pe.Rò a Rinella ed il tramonto con i cocktail ricercati della Locanda del Postino a Pollara.
Purtroppo i quattro giorni passati alle Isole Eolie sono stati pochi per scoprire a fondo queste isole, spero di tornarci presto per potervi raccontare altre interessanti esperienze enogastronomiche da provare.
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