Il vetro rappresenta l’esempio perfetto di un’economia senza sprechi, dove tutte le risorse vengono utilizzate per un nuovo ciclo produttivo. Dati forniti dal CoReVe (Consorzio Recupero Vetro) riportano che la raccolta differenziata di questo materiale nel 2015 è cresciuta del 13% rispetto all’anno precedente, raggiungendo le 1.825.000 tonnellate.
L’impegno riguarderà però anche i prodotti: la ricerca proseguirà nella direzione della sempre maggiore efficienza dell’uso del rottame riciclato, nella minimizzazione del vetro scartato, nello studio di nuove composizioni e colorazioni, oltre che nella direzione dell’alleggerimento dei contenitori, mantenendo inalterate le caratteristiche tecniche ed estetiche del prodotto. Inoltre, grazie ai crescenti quantitativi di rottame di vetro impiegati nei processi di produzione dei contenitori, saranno possibili considerevoli risparmi di energia e di materie prime e consistenti riduzioni di CO2 in atmosfera.
Anche l’alluminio è un materiale virtuoso, il 75% dell’alluminio da sempre prodotto è ancora in uso e in Europa si ricicla la più alta quantità pro capite nel mondo. L’avvio della raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio risale ormai a trent’anni fa. Da allora il trend è in continua crescita, dall’iniziale separazione delle sole lattine per bevande si è passati a tutte le tipologie di imballaggi (scatolette food, bombolette spray, tubetti, vaschette, tappi…). L’Italia è il primo paese dove viene effettuata la raccolta sistematica e completa di tutte le tipologie di packaging in alluminio; in tema di riutilizzo invece l’industria italiana dell’alluminio produce ormai il 100% di alluminio da riciclo.
Gino Schiona del Consorzio Imballaggi Alluminio afferma: «I benefici che derivano dal riutilizzo dell’alluminio lo rende indubbiamente uno dei materiali più ecosostenibili ed ecocompatibili oggi disponibili, è perfettamente in linea con ogni criterio di prevenzione grazie alla sua completa riciclabilità e alla sua leggerezza. Questo materiale detiene il primato per la protezione e la lunga conservazione dei prodotti tramite l’elevata capacità di effetto barriera e per la riduzione degli sprechi alimentari. Minimizzare la quantità di materiale impiegato, a parità di volume e di performance tecniche è un obiettivo costantemente perseguito da parte della filiera del packaging. Per quanto riguarda la lattina per bevande, ferma restando la vocazione al riciclo completo e infinito del materiale, si è assistito nel corso degli anni a molteplici interventi sul corpo e sulla chiusura del prodotto, spesso impercettibili da parte del consumatore ma di altissimo valore in termini di sostenibilità».
Le bottiglie in PET per il confezionamento delle bevande sono tra gli imballaggi più facili da raccogliere, selezionare ed avviare a riciclo. Nel 2015 COREPLA – Consorzio nazionale per la raccolta, il Riciclaggio e il Recupero dei Materiali in Plastica ha utilizzato circa 210.000 tonnellate di bottiglie in PET provenienti dalla raccolta differenziata domestica, rispetto alle 192.000 dell’anno precedente, con un incremento dell’11%. La sfida del futuro sarà mantenere alto il livello di consapevolezza dell’industria, in modo tale che la filiera del riciclo del PET non venga compromessa dall’introduzione sul mercato di soluzioni di packaging per le bottiglie in PET non compatibili con i processi di selezione e riciclo esistenti.
Luca Stramare, responsabile ricerca e sviluppo di COREPLA: «Attraverso il sito www.epbp.org sono scaricabili le linnee guida per tracciare l’ “identikit” della bottiglia in PET completamente riciclabile, da EPBP fornisce alle aziende un servizio di valutazione per verificare l’effettiva compatibilità delle nuove soluzioni di packaging con il riciclo quando sono ancora nella fase di sviluppo. Inoltre sono stati messi a punto test che possono essere eseguiti dalle aziende stesse per verificare la compatibilità di un’etichetta.
Da numerosi studi scientifici e analisi del ciclo di vita del contenitore emerge che i contenitori in poliaccoppiato hanno un minor impatto sull’ambiente rispetto a contenitori analoghi attualmente in commercio. Il contenitore poliaccoppiato è un sistema di imballaggio a base cellulosica per alimenti ampiamente utilizzato in tutto il mondo per la conservazione di svariate tipologie di bevande e cibi liquidi come il latte e i succhi di frutta. In tema di riciclo si è registrato un importante sviluppo dopo l’accordo sottoscritto tra Tetra Pack e Comieco nel 2003. «La crescente espansione delle municipalizzate ha fatto si che nel 2015 siano state raccolte più di 24.900 tonnellate di cartoni per bevande, corrispondenti a 1,5 milioni di confezioni, grazie al coinvolgimento di 40 milioni di cittadini e 4900 comuni – spiega Mastrobuono (Direttore Ambiente e Relazioni sterne Tetra Pack) -.
La raccolta differenziata può avvenire attraverso quattro modalità:
- congiunta con la raccolta della carta, senza una separazione a valle, con successivo invio del materiale selezionato in cartiera dedicata specializzata nel riciclo del poliaccoppiato;
- congiunta con la raccolta della carta, con separazione a valle, e successivo invio del materiale selezionato in cartiera dedicata specializzata nel riciclo del poliaccoppiato;
- raccolta congiunta con il multi materiale, seguita da riciclo in cartiere dedicate;
- raccolta differenziata insieme ad organico, in via sperimentale in luoghi in cui sono impraticabili le modalità precedenti e in cui siano presenti impianti di compostaggio disponibili.
Per ulteriori informazioni: Tel. 0331/75.64.11 – 0331/75.64.42
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