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Il Fiorano è tornato. Sappiamo che può sembrare un po’ strano cominciare una riflessione su tutta la regione da un vino prodotto in poche migliaia di bottiglie, tuttavia il Fiorano non è stato solo uno dei più grandi vini italiani degli anni Ottanta, ma una sorta di mito, sia per chi lo aveva bevuto allora e negli anni immediatamente successivi, che per chi ne ha solo sentito parlare. Una pietra di paragone implicita e spietata per tutto quello che è stato realizzato in regione e in particolare in provincia di Roma. Oggi il nuovo Fiorano nasce in situazioni e con vitigni diversi, sebbene il risultato sia tale da farci sperare nella possibilità di avere ritrovato un protagonista dell’enologia regionale e non solo. Le dinamiche regionali sembrano invece essere quelle impostate negli scorsi anni, certo al netto di un’annata, la 2011, non facile soprattutto per la produzione più importante, quella dei vini bianchi. Il Lazio continua a non riuscire a esprimere completamente il suo potenziale, preferendo nella maggioranza dei casi produrre vini di buona fattura ma senza grande personalità.

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Non bisogna sottovalutare una serie di nuovi piccoli produttori, spesso d’impostazione biologica o biodinamica, che hanno come scopo principale l’esprimere compiutamente il proprio territorio. La zona dei Castelli, e in particolare quella del Frascati, non smette di lavorare per raggiungere migliori standard qualitativi, anche se nei fatti questa volontà non è stata ancora premiata con una crescita significativa, mentre qualche cambiamento si vede nel mondo del Cesanese, sia del Piglio che di Olevano Romano, seppur con una certa lentezza. La zona di Latina prosegue nel suo cammino fatto di buoni vini e grande affidabilità, con la piacevole novità della presenza in Guida di una cantina dell’isola di Ponza. La provincia di Viterbo invece si conferma come la zona più interessante della regione, sia per potenzialità che per risultati raggiunti, tanto con i suoi produttori storici che con aziende più recenti che hanno voglia di crescere e di migliorare, senza dimenticare assoluti esordienti che stanno lavorando con passione e senza badare a spese per dotarsi di tutti i mezzi per realizzare vini di grande interesse, come la San Giovenale.

TRE BICCHIERI
Fiorano Bianco 2010 Tenuta di Fiorano
Frascati Superiore Epos 2011 Poggio alle Volpi
Montiano 2010 Falesco
Poggio della Costa 2011 Mottura

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