Prendi 85 cantine, tra le migliori in Italia, immagina una degustazione all’interno degli spazi di un ateneo milanese, l’Università IULM. La formula del successo della degustazione milanese dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso è stata anche questo, fondere il sapere e la relazione all’interno del mondo del vino. Blend riuscito, con un via vai di persone che sabato 27 febbraio, dalle 18 alle 22.00, hanno preso d’assalto i banchi di degustazione.
Pubblico di appasionati ma anche tanti addetti ai lavori, perchè Gambero Rosso è sinonimo di qualità. Un lavoro iniziato trent’anni fa, una storia importante tra passato e futuro, guardando alla territorialità, per un percorso non solo editoriale, che negli ultimi tre decenni, partendo dalle eccellenze locali ha concentrato le innovazioni, gli spunti, gli atti di coraggio, le eccellenze del nostro paese. Quella di Milano è stata una della tante tappe dei festeggiamenti che ci saranno sia in Italia che all’estero per le trenta candeline del Gambero Rosso. Festegiamenti con la regia che partirà da Roma – città dove il Gambero è nato, ma un tuour che toccherà altre città italiane, da Lecce a Napoli, da Modena a Torino, con uno sguardo anche all’estero, con un compleanno speciale londinese e brindisi in Asia.
Come anticipato oltre 85 le cantine presenti, largamente rappresentati anche i Tre Bicchieri Verdi e i vitigni del Sud Italia e delle isole, nonché le eccellenze di Umbria, Campania, Puglia e Sicilia, Toscana. 17 in tutto le regioni presenti. Vini inseriti nella 29 esima edizione di Vini d’Italia, una tra le guida di settore più rinomate. Pubblicata per la prima volta nel 1988, Vini d’Italia del Gambero Rosso è rapidamente divenuta il riferimento internazionale per la quotazione e la valutazione dei migliori vini italiani. Una squadra di degustatori, oltre 60, che ogni anno girano in lungo e in largo l’Italia degustando – in maniera rigorosamente anonima – oltre 45mila etichette. Il frutto di questi mesi di lavoro è condensato nella pubblicazione che valuta e recensisce 2400 aziende vinicole e oltre 22mila vini, 1024 pagine con 421 Tre Bicchieri e 80 Tre Bicchieri Verdi.
Beverfood.com ha scelto una selezione di assaggi durante la degustazione di Milano allo IULM, vini che insieme alle loro aziende rappresentano la filosofia dei Tre Bicchieri.
ALLEGRINI- Amarone della Valpolicella Classico 2011
Non potevamo non iniziare il racconto dei nostri assaggi da Allegrini, nominata cantina dell’anno da Gambero Rosso. Un’azienda che ben si identifica con una zona, la Valpolicella classica, grazie ad un vino simbolo come l’Amarone. Uno dei campioni del made in Italy nel mondo, che ha tutto il carattere e la forza di lady Amarone, Marilisa Allegrini, una donna che è stata capace di far conoscere nel mondo l’uvaggio corvina, rondinella e osoleta, per 15 gradi di titolo alcolonetrico di potenza e struttura, comunque ben equilibrati, con un tannino ancora un po’ da levigare.
MASCIARELLI- Montepulciano d’Abruzzo Marina Cvetic 2013
Una realtà sempre dinamica quella condotta da Marina Cvetic che cerca di ripercorrere la filosofia di Gianni Masciarelli, con una selezione delle migliori uve di Montepulciano provenienti dall’area di San Martino sulla Marruccina, posizione a 450 metri sul livello del mare a metà strada tra Adriatico e Majella. L’Abruzzo si conferma terra di rossi eleganti e con una buona bevibilità, il Montepulciano Marina Cvetic matura dodici mesi in barriques nuove.
LIVON- Braide Alte 2013
Dal Friuli un regalo a tutti gli appassionati a cui piace aspettare i vini bianchi in cantina prima di aprirli. Dal Collio un’etichetta il Braide Alte che rappresenta bene la tradizione friulana, vena minerale e sapida già oggi nel bicchiere, con potenzialità di evoluzione nel tempo quasi impensabili per alcuni puristi dei vini bianchi, con freschezza intatta. Uvaggio di chardonnay 40%, sauvignon 40%, picolit 15%, moscato giallo 5%.
PALA- Vermentino di Sardegna Stellato 2014
In Sardegna il Vermentino non è solo Gallura, la dimostrazione il Vermentino di Sardegna Stellato 2014 di Pala, al naso piacevoli sentori di mela, ben supportati in bocca da una bella acidità in un delicato equilibrio.
CASTELLO DEL TERRICCIO- Lupicaia 2011
Nella selezione di assaggi non poteva mancare un Supertuscan come Lupicaia, Cabernet sauvignon 90% e petit verdot 10%. Un vino che come tutta la gamma di Castello del Terriccio vede come mercato di riferimento l’export, con percentuali di presenza in Italia davvero residuali per un grandissima espressione di un grande rosso che con i suoi sentori selvatici ricorda la macchia mediterranea.
CAVIT- Trento Brut Altemasi Graal Riserva 2008
Continua il lavoro di valorizzazione del brand Altemasi per il colosso Trentino Cavit, traino del Trento doc e gamma di punta per il settore Ho.re.ca. Vigne alte sopra 450 metri, 72 mesi sui lieviti per questo metodo classico chardonnay 70% e pinot nero 30%, con una nota croccante alla crema e freschezza agrumata.
FALESCO- Montiano 2013
Il Merlot è uno di quei vitigni cosidetti facili, ma è anche molto facile sbagliare e fare dei vini senza anima. Lo sa bene Riccardo Cotarella, uno dei winemaker più noti in Italia che ha sempre un occhio di riguardo quando i vini li deve fare per l’azienda di proprietà della famiglia, Falesco nel cuore dell’Umbria. Montiano nasce da vigne vecchie con rese molto basse come densità di impanto, da terreni vulcanici. Lunghe macerazioni prima di passare in barriques dove viene fatta fare la fermentazione malaolattica, vino morbido e rotondo da abbinare con piatti di carne.
MARCATO- Soave classico Pigno 2013
In casa Marcato dopo l’ingresso in proprietà di Gianni Tessari sono pronti a diversificare le linee. Marcato come marchio per la produzione legata alle bollicine, mentre con il brand che porta proprio il nome dell’enologo la linea Gianni Tessari per valorizzare i classici. Il Pigno 2013, ottenuto da uve di Garganega in purezza al naso esprime sentori di frutta matura, ben supportati da una bocca fresca ma comunque evoluta.
www.gamberorosso.it/images/cg/folder_trebicc_mi_16.pdf
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