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L’Emilia Romagna ha fatto della diversità dei suoi territori un valore, ribaltando una situazione che fino a ieri era vissuta come un limite. Merito delle varie zone produttive che hanno investito sulle espressioni più classiche e radicate dei loro territori esprimendo negli anni identità sempre più leggibili. Mancava all’appello un ultimo territorio, i Colli Bolognesi, e con questa edizione della Guida il vuoto viene colmato, con un Tre Bicchieri a un Pignoletto. Il merito va a un giovane produttore, Federico Orsi, che ha creduto nella sua terra, ha rischiato con un progetto innovativo, uno staff giovane e molto ottimismo. Manca un altro passaggio alla regione perché si possa parlare di successo a tutti gli effetti ed è il pieno coinvolgimento delle realtà cooperative nelle produzioni di qualità.


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La buona notizia è che in questo senso qualcosa si sta muovendo e infatti sono ben quattro le cantine cooperative che debuttano con la scheda grande: Cantine Riunite, Cantina di Santa Croce, Cantina di Sorbara, Cevico. Il merito di queste realtà è avere lavorato sulla qualità cercando di dare una risposta prima di tutto ai soci. Senza il loro coinvolgimento non può esserci successo per una regione che ha nella cooperazione una spina dorsale fondamentale. Le cantine sociali, in un momento critico dell’agricoltura, devono ritrovare il ruolo di guida che hanno avuto in passato e dare risposte agli agricoltori con una visione che guarda in prospettiva. Venendo al racconto dei diversi territori segnaliamo alcune importanti novità. Sui Colli Piacentini la notizia arriva dal successo della malvasia, un vitigno che è arrivato in finale con ben tre vini conquistando un Tre Bicchieri con il Passito Vigna del Volta ’08 de La Stoppa. È il vitigno sul quale in questi anni si è lavorato tanto con progetti che spaziano dalla macerazione sulle bucce (Ageno de La Stoppa, Dinavolo di Denavolo) a vini dolci molto eleganti (Le Rane di Luretta).

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Storico risultato per il Lambrusco che con 3 Tre Bicchieri ottiene una visibilità senza precedenti. Il protagonista di questa stagione è sicuramente il Sorbara, tagliente ed elegante, il più difficile e straordinario tra tutti i Lambrusco. Per i Colli Bolognesi l’altro piccolo successo è quello di una Barbera in finale. Insieme al pignoletto è l’altro vitigno che può trascinare questa zona lontano. In Romagna, nonostante un’annata 2008 difficile per le Riserva, ci sono 9 Tre Bicchieri al Sangiovese (10 se si considera il Valturio che viene prodotto nel Montefeltro, un territorio per metà marchigiano attraversato da un confine molto discusso). È il successo di uno stile austero e tradizionale molto tipico nelle note varietali più pure che sta trovando in questi anni interpreti sensibili e rigorosi. Per finire un Tre Bicchieri all’Albana Passito ‘08 di Leone Conti, il pioniere di questo vitigno, un produttore che ci ha creduto quando non ci credeva nessuno. Questo è un premio al suo vino, ma anche il riconoscimento di un lavoro prezioso.

I Tre Bicchieri 2012 per l’Emilia romagna:
Albana di Romagna Passito Nontiscordardime 2007 – Leone Conti
Colli della Romagna Centrale Sangiovese Pertinello 2008 – Tenuta Pertinello
Colli Bolognesi Pignoletto Classico Vigna del Grotto 2009 – Orsi
Lambrusco di Sorbara Leclisse 2010 – Paltrinieri
Lambrusco di Sorbara Vecchia Modena Premium 2010 – Cleto Chiarli
Reggiano Concerto 2010 – Ermete Medici
Sangiovese di Romagna Sup. Primo Segno 2009 – Villa Venti
Sangiovese di Romagna Redinoce Ris. 2008 – Balia di Zola
Sangiovese di Romagna Sup. Pietramora Ris. 2008 – Fattoria Zerbina
Sangiovese di Romagna Sup. Pruno Ris. 2008 – Drei Donà
Sangiovese di Romagna Sup. Il Moro Ris. 2008 – Villa Trentola
Sangiovese di Romagna Sup. Petrignone Ris. 2008 – Tre Monti
Sangiovese di Romagna Vigna del Generale Ris. 2008 – Casetto dei Mandorli
Vigna del Volta 2008 – La Stoppa
Sangiovese di Romagna Sup. Avi Ris. 2008 – San Patrignano

FONTE: www.gamberorosso.it

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