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Lo scorso anno il prezzo di mercato delle uve era bassissimo, molti hanno fatto ricorso alle misure di sostegno, la famigerata vendemmia verde e l’espianto di centinaia, anzi migliaia, di ettari. Ma sono mali necessari, probabilmente. Inevitabili in questa delicata fase di passaggio da una viticoltura di fatto “assistita” dalla Politica agricola comunitaria, alla nuova Organizzazione comune di mercato. Dove tutti sono più liberi, ma dove il mare è più profondo e le zattere e i salvagente sono parecchi di meno. In questo scenario la migliore Sicilia ha reagito. Quella degli imprenditori di razza, quella dei migliori terroir, quella che ha saputo puntare sugli autoctoni al momento giusto.

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Ecco allora i premi di quest’anno, che hanno tanto più valore se si pensa che nel panorama di contrazione dei riconoscimenti su Vini d’Italia di quest’anno fa registrare un bel +2. Partendo dall’Etna, una sorta di enologica Terra Promessa, si trovano due Etna Bianco di livello eccellente, il 2010 di Graci e l’A Puddara ‘09 della Tenuta di Fessina, elegantissime espressioni del carricante nel suo habitat naturale. Il San Lorenzo ‘09 della Girolamo Russo è un vino ricco del fascino delle cose autentiche, come autentica è la passione di vignaiolo che ha riportato sulla terra Giuseppe Russo, e che gli vale il premio di Viticoltore dell’Anno. E il Vulcano ripaga delle loro fatiche anche i Firriato, che hanno realizzato un eccellente Etna Rosso Cavanera Rovo delle Coturnie ‘09 e la Terrazze dell’Etna, che debutta in Guida con un vino da veterani, l’Etna Rosso Cirneco ‘08, delizioso almeno quanto il Contrada Porcaria ‘09 di Andrea Franchetti, che etneo non è di nascita ma di sensibilità sicuramente.

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A poca distanza ecco un superclassico, il Faro Palari ‘09 di Salvatore Geraci, immancabile. Altro debuttante di vaglia è il Baglio del Cristo di Campobello, premiato con un sontuoso Nero d’Avola Lu Patri ‘09, che introduce la pattuglia dei rossi dal vitigno principe dell’isola, dove troviamo un affascinante Mandrarossa Cartagho ‘09 della Settesoli, il seducente Contea di Sclafani Rosso del Conte ‘07 di Tasca d’Almerita, e ancora un grande Nerobufaleffj ‘07 della Gulfi, un muscolare e suadente Sàgana ‘09 di Cusumano e un piacevolissimo e scorrevole Plumbago della Planeta. Dulcis in fundo un delizioso vino dolce, il Passito Gianfranco Ferrè della Feudi del Pisciotto e due perle da Pantelleria, il classico Ben Ryé ‘09 di Donnafugata e il nuovo Nes ‘09 della Carlo Pellegrino.

I Tre Bicchieri 2012 della Sicilia (n. 16)
Cartagho Mandrarossa 2009 – Settesoli
Contea di Sclafani Rosso del Conte 2007 – Tasca d’Almerita
Contrada Porcaria 2009 – Passopisciaro
Etna Bianco A’Puddara 2009 – Tenuta di Fessina
Etna Bianco 2010 – Graci
Etna Rosso Cavanera Rovo delle Coturnie 2009 – Firriato
Etna Rosso Cirneco 2008 – Terrazze dell’Etna
Etna Rosso San Lorenzo 2009 – Girolamo Russo
Faro Palari 2009 – Palari
Lu Patri 2009 – Baglio del Cristo di Campobello
Nerobufaleffj 2007 – Gulfi
Passito di Pantelleria Ben Ryé 2009 – Donnafugata
Passito di Pantelleria Nes 2009 – Carlo Pellegrino
Passito Gianfranco Ferrè 2009 – Feudi del Pisciotto
Plumbago 2009 – Planeta
Sàgana 2009 – Cusumano

FONTE: www.gamberorosso.it

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