Il mondo in fiera. Questo è quello che si è vissuto nel Porto Vecchio di Trieste durante la tre giorni di TriestEspresso Expo 2016. Espositori e visitatori provenienti dai cinque Continenti hanno fatto affari, parlato, analizzato, studiato il caffè, le novità e i cambiamenti che nel settore ci sono stati negli ultimi tempi. E l’obiettivo è stato raggiunto con un tasso di crescita in termini di visitatori del +16%, passando dai 10.782 visitatori del 2014 agli oltre 12.500 di quest’anno.
Doppio record quindi, con 202 espositori e oltre 12.500 visitatori: un trend di crescita che si è percepito fin dal primo giorno di TriestEspresso Expo 2016. Una fiera specializzata ha proprio questo obiettivo, quello di far affluire professionisti da tutto il mondo, dando loro modo di conoscersi, stringere accordi, creare business ed economia. Le ricadute per Trieste sono notevoli in termini di visibilità, conoscibilità internazionale e economica. Su tali linee si è mossa Aries-Camera di commercio di Trieste assieme all’Associazione Caffè Trieste nel mettere a punto una edizione 2016 da incorniciare.
“Ancora una volta di più è stato dimostrato quanto le manifestazioni specializzate di qualità portino grande valore in città – commenta il commissario straordinario della Camera di commercio di Trieste, Antonio Paoletti – e quanto sia necessario un contenitore polifunzionale stabile dove realizzarle. La fiera ha avuto degli ottimi risultati, ma ne ha guadagnato notevolmente Trieste. Tutte le maggiori aziende hanno convogliato qui i loro agenti, i migliori clienti, organizzando incontri e cene che hanno riempito hotel e ristoranti, fatto lavorare come poche volte accade taxi, agenzie di viaggio e trasporti. Insomma, eventi così portano lavoro e ricavi diffusi e vanno incrementate. L’appuntamento con TriestEspresso Expo sarà tra due anni, nel 2018, auspicabilmente in Porto Vecchio, in quello che dovrebbe divenire il contenitore stabile delle esposizioni che nella città di Trieste, e il primo tassello davvero pulsante di un comprensorio che diventerà nei prossimi anni una parte fondamentale della città. E per arrivare a questo serve il contributo delle istituzioni, dalla Regione al Comune, all’Autorità Portuale”.
Il Consorzio di tutela dellespresso tradizionale italiano ha scelto TriestEspresso Expo 2016 per annunciare il lancio della campagna di marketing e promozione per ottenere per lespresso il riconoscimento di bene immateriale dellUnesco. Al momento del Consorzio fanno parte 27 soci, tra cui Inei, GITC e Associazione caffè Trieste, e la domanda per ottenere limportante riconoscimento è già arrivata agli uffici di competenza come è stato sottolineato durante il convegno Caffè espresso italiano tradizionale: candidatura a Patrimonio dellUnesco, a cura di Giorgio Caballini di Sassoferrato, presidente della Dersut Caffè. A differenza degli altri prodotti che hanno avuto il riconoscimento dellUnesco, lespresso ha una diffusione enorme – ha spiegato Caballini di Sassoferrato – ,ma ciò che distingue la nostra proposta dalle altre è che contiene anche un capitolato che definisce esattamente i canoni che il prodotto deve rispettare per poter essere considerato espresso italiano tradizionale. Considerando ladesione al Consorzio del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè e dellIstituto Nazionale Espresso Italiano possiamo la maggior parte dei torrefattori italiani appoggia questa proposta. Si tratta di un progetto a favore dellintero comparto e non ci sono preclusioni perché per raggiungere lobiettivo abbiamo bisogno del supporto di tutta la categoria. Il progetto ha già raccolto numerose adesioni e durante TriestEspresso Expo ha anche attirato linteresse della Speciality Coffee Association of Italy.
INTERVENTO DI GIORGIO CABALLINI DI SASSOFERRATO SULLA CANDITATURA DEL ESPRESSO TRADIZIONALE ITALIANO A PATRIMONIO UNESCO:
www.youtube.com/watch?v=YEpIjcCLkAc+info: – –