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Un revival dei green corner che ricordano le botteghe italiane dove si vendeva tutto sfuso. Biscotti, olio, saponi si venderanno senza packaging. La bozza di decreto offrirà un contributo di 5 mila euro per gli esercenti che si attrezzeranno per ridurre la produzione di rifiuti.

 

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Della serie a volte ritornano: la si potrebbe chiamare la rinascita dello “sfuso”. Con la crescente attenzione dei cittadini per l’ambiente e i costi di packaging, lo shopping nell’era di Greta Thunberg pare voler riutilizzare le bottiglie portate da casa e la carta paglia.

La bozza di decreto che il Governo sta perfezionando prevede un contributo di 5.000 euro «a fondo perduto» per i commercianti che attrezzano «spazi dedicati alla vendita ai consumatori di prodotti sfusi o alla spina, alimentari e per l’igiene personale» (i cosiddetti Green corner) in modo da «ridurre la produzione di rifiuti e contenere gli effetti climalteranti» stando a quanto si legge nella bozza.

Il bonus sarà assegnato secondo l’ordine di presentazione delle domande, nel limite complessivo di 20 milioni di euro per il 2020 e il 2021, «sino ad esaurimento delle predette risorse». Sarà un decreto del ministero dell’Ambiente d’intesa con il Mise entro 60 giorni, a fissare requisiti e modalità per «l’ottenimento del contributo e per la verifica dello svolgimento dell’attività di vendita per un periodo minimo di tre anni a pena di revoca del contributo».

 

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