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Turismo dell’olio tra autenticità e margini di crescita, secondo la ricerca di Roberta Garibaldi


Un settore con un forte potenzialità ancora in buona parte inesplorata alla svolta dell’autenticità Questa la fotografia del turismo dell’olio extra vergine di oliva secondo la nuova ricerca condotta da Roberta Garibaldi, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico. Uno studio che evidenzia che il settore dell’olio ha il maggiore spazio di crescita tra tutte tipologie di esperienze enogastronomiche, con un forte gap tra l’interesse verso le esperienze e l’effettiva fruizione. Nel settore dell’olio EVO è in atto una trasformazione della domanda, con un’offerta dinamica ed in costante evoluzione. L’apertura alle visite è piuttosto recente e molti visitatori non sono ancora a conoscenza del fatto che ci sia la possibilità di entrare in un oleificio per svolgere attività di diverso tipo e in simbiosi con la natura.

 

Le potenzialità di questo comparto appaiono ampiamente inespresse – afferma Roberta Garibaldi – Nel recente passato, le strutture impegnate nell’olivicoltura hanno rinnovato le formule di incoming, con attività differenziate: oggi organizzano corsi di degustazione focalizzati sul prodotto da singoli cultivar, creano le Spa dove l’olio extravergine di oliva diventa la base dei trattamenti, coinvolgono il visitatore nella raccolta e nelle prime fasi di trasformazione dalle olive all’olio, fino ad arrivare alla vendita di piccoli lotti personalizzati per il cliente finale, dove in etichetta appare il suo nome e cognome oltre naturalmente ai riferimenti dell’azienda produttrice. La svolta appare interessante, ma quel che emerge dallo studio 2023 è la ricerca di autenticità, che si basa su un solido legame tra la produzione di olio extra vergine di oliva e la storia dell’azienda”.

Roberta Garibaldi

Nei dati si evidenzia una lieve flessione dell’interesse verso le esperienze più basiche tra quelle proposte dalle aziende del settore olivicolo. La motivazione principale che induce il turista a visitare un oleificio si conferma l’acquisto del prodotto a un prezzo interessante, indicata dal 72% del campione. Aumenta sino al 70% la percentuale di coloro che sono attratti dalla possibilità di degustare l’olio in abbinamento ai prodotti e ai cibi del territorio. Una delle tendenze del 2023 sono le visite a frantoi storici, gli itinerari a piedi tra ulivi secolari, la scoperta di oleoteche o di musei dell’olio EVO, soprattutto tra gli over 45. Le esperienze di benessere in centri o SPA specializzati dove fare trattamenti a base di olio sono graditi da 1 turista italiano su 2, con predilezione da parte del genere femminile. Il 59% degli intervistati vorrebbe avere l’opportunità di incontrare e parlare con il proprietario dell’azienda, una percentuale superiore di dieci punti rispetto alla rilevazione del 2019, mentre il 66% del campione vorrebbe poter visitare una dimora storica con un uliveto o un’orciaia. Se sopra i 55 anni prevale l’interesse per le esperienze più tradizionali, dai Millennials e dalla Generazione Z prevale l’interesse verso le experience attive come le cene negli uliveti a lume di candela (60%), la raccolta turistica delle olive (54%) ed il foraging (44%).

Il 23 e 24 giugno si è tenuta a Matera una due giorni interamente dedicata al Turismo dell’Olio del Mediterraneo, promossa dall’Associazione nazionale Città dell’Olio e sostenuta dalla Regione Basilicata. Il capoluogo lucano ha ospitato nella prima giornata l’incontro tra i rappresentanti dei dieci Paesi della Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo (ReCoMed) – Italia, Grecia, Spagna, Marocco, Tunisia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Turchia e Portogallo. Un incontro che ha consentito uno scambio proficuo sullo stato attuale di sviluppo del turismo EVO e sulle buone pratiche nel bacino del Mediterraneo e che ha portato alla nascita di un tavolo di lavoro internazionale che avrà come obiettivo individuare standard condivisibili sul turismo dell’olio per arrivare alla creazione di un vero e proprio “Club di prodotto EuroMediterraneo”. Un primo step in vista di un forum internazionale sul tema del turismo dell’olio che si terrà nel 2024.

INFO www.robertagaribaldi.it

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