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UNESDA: calo dei consumi di bibite analcoliche nel 2012 nei Paesi UE


Secondo quanto pubblicato da UNESDA, l’associazione europea delle industrie di soft drinks, nel 2012 i consumi di bibite analcoliche pronte (gassate + lisce) è sceso di oltre l’1%, portandosi a poco più di 47 miliardi di litri. Il consumo pro-capite, sebbene si sia ridotto, è pur sempre di 96/litri anno, il secondo più alto al mondo, subito dopo gli stratosferici pro-capite del Nord America. La difficile situazione economica, che ha colpito -seppure in maniera diversa- tutti i Paesi UE, ha influenzato negativamente anche il comparto delle bibite analcoliche. Da segnalare anche che le bibite a basso contenuto calorico si sono affermate in tutti i meracti ed ora a livello UE rappresentano il 14% dei volumi totali.

Le statistiche diramate da Unesda, che di fatto ripropongono le valutazioni dell’Istituto Canadean, mettono in risalto differenti realtà di consumo tra i vari Paesi della Comunità europea. I mercati nazionali di maggiore dimensioni sono, nell’ordine, Germania, UK, Spagna, Francia e Polonia che, nell’assieme, assorbono circa due terzi del totale volumi UE. L’Italia, pur essendo tra le più popolose nazioni europee, è assente dalla prime posizioni, in considerazione del suo basso livello di consumi pro-capite: appena 61 litri/anno contro i 96 della UE. Peggio di noi c’è solo la Grecia.
Il dato italiano non deve comunque sorprendere dal momento che il nostro è un mercato fortemente orientato alle acque minerali e il fortissimo consumo di questa bevanda (il più alto pro-capite in tutta l’Europa) tende inevitabilmente a deprimere il consumo delle altre bevande analcoliche. A livello di consumi procapite bibite brilla il mercato tedesco con ben 144 litri/anno; da rilevare che i tedeschi sono anche alto-cunsumanti di acque minerali e di succhi e bevande frutta. Segue il Belgio con 133 litri anno di pro-capite, la sorprendente Rep. Ceca con 127 litri/anno, l’Olanda e l’Austria (entrambi con 115 litri/anno).

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