Dopo un’assenza di oltre 10 anni dal palcoscenico televisivo, UNICUM, l’amaro amaro per eccellenza, torna in comunicazione con un grande progetto di riposizionamento per conquistare il mondo maschile e gli spiriti più determinati, senza riserva alcuna!
Forte, esageratamente amaro, per i caratteri (e i palati) più duri: nell’essere diverso da tutti gli altri, Unicum è davvero unico nella sua tradizione di Amaro Amaro. L’esclusiva partnership tra ILLVA SARONNO e UNICUM, grazie al nuovo progetto di riposizionamento, si manifesta sul mercato italiano con un’impattante campagna pubblicitaria a 360° che coinvolge i principali canali media.
Con lo spot, – intenso e memorabile come fosse un sorso di Unicum – che sarà in onda a Novembre e Dicembre 2018, sulle principali emittenti televisive italiane, Unicum esprime appieno il desiderio del brand di tornare a occupare un posto speciale nell’immaginario maschile.
Con un mix inimitabile di tradizione e intensità sensoriale, Unicum rappresenta infatti la vera essenza dell’amaro. Un gusto che non si lascia incasellare nelle definizioni. Non rinuncia alla propria autenticità. Rimane fedele ai propri valori.
ILLVA SARONNO E ZWACK
ILLVA SARONNO è nota per DISARONNO, il liquore italiano più bevuto nel mondo. Disaronno è distribuito in oltre 160 Paesi e rappresenta nel mondo l’immagine e il gusto del Made in Italy. Nel portafoglio prodotti di Illva Saronno sono presenti altri marchi di grande prestigio quali: TIA MARIA, ARTIC, ISOLABELLA, ZUCCA, AURUM. Illva Saronno si distingue per l’eccellenza qualitativa, per la capacità di anticipare i trend e per la capacità di interpretare i gusti del consumatore.
UNICUM
L’Unicum Zwack è un liquore che si ottiene dalla distillazione di oltre quaranta erbe provenienti da tutto il mondo. E’ stato inventato nel 1790 da uno degli antenati della famiglia, il dottor Zwack, medico reale alla corte dell’Imperatore austro-ungarico.
“Das ist ein Unikum!”: avrebbe detto Giuseppe II dando così il nome a questo liquore d’erbe contenuto nella sua caratteristica bottiglia tonda. Da allora l’Unicum è conosciuto come la bevanda nazionale ungherese la cui preparazione è basata su una ricetta segreta, custodita gelosamente dalla famiglia. L’Unicum viene fatto invecchiare per sei mesi in botti di rovere che si trovano nella cantina situata a sua volta sotto la distilleria. Nel 2012 è stato lanciato l’Unicum Szilva o alle Prugne, il primo liquore alle erbe nel mondo che viene invecchiato sulla frutta in botti di rovere. La ricetta di questo liquore è identica a quella dell’Unicum originale, ma il fatto di essere lasciato invecchiare su un letto di prugne secche gli conferisce un gusto fresco e vellutato che non lo prIva del carattere forte dell’Unicum.
LA DITTA ZWACK
La Zwack è stata fondata nel 1840 da Jozsef Zwack e nel 1862 si è trasferita nell’attuale sede che si trova a Budapest sulle rive del Danubio. Fatta eccezione per un periodo di 45 anni, durante il regime comunista, l’azienda è sempre stata nelle mani della famiglia. Peter Zwack, rappresentante della quinta generazione, è tornato in Ungheria nel 1988 e, insieme al suo partner, la famiglia Underberg, ha riacquistato la fabbrica.
Peter Zwack è morto nel 2012, dopo aver rinunciato alla carica di Presidente del Consiglio di Aministrazione – che aveva mantenuto dal 1992 – a favore del figlio Sàndor. Anche sua figlia Izabella è membro del Consiglio di Amministrazione. Peter Zwack ha avuto altri cinque figli che vivono negli Stati Uniti, quello maggiore è un generale in pensione dell’esercito americano. Sandor e Izabella svolgono entrambi un ruolo molto attivo nell’azienda, non solo a livello esecutivo.
Unicum distribuito in esclusiva sul mercato Italia da Illva Saronno S.p.a.
CREDITS SPOT:
Agenzia: Libera Brand Building
Regia: Paolo Ameli
Casa di Produzione: Made S.r.l.
Colonna sonora: “Renegade” di Gyom
+info: www.illva.com
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1 Commento
Unicum ha cambiato il distributore italiano e fa pubblicità televisiva dopo 10 anni,bene,ma il distributore precedente per 10 anni a regalato decine di weekend a Budapest (io sono uno di quei vincitori) non è meglio riversare un po’ di utili sui consumatori,piuttosto che fare pubblicità all’amaro più famoso e (già conosciuto)al mondo. De Pierri Rocco,Ivrea