Saranno le imprese a premiare la ricerca applicata in campo viticolo-enologico. È questo lo spirito con cui Unione Italiana Vini lancia il Premio all’innovazione che verrà celebrato in occasione del prossimo Simei-Enovitis, in scena a Milano dal 22 al 26 novembre. Un’edizione straordinaria, quella che porta il numero 24, per una manifestazione riconosciuta come leader indiscusso in campo nazionale e internazionale e che dimostra di voler rispondere ancora come fosse la prima edizione ai reali bisogni della filiera. Ieri come vetrina espositiva, oggi come centro nevralgico di pensiero, tecnologia, business.
“Se è vero che l’Italia è diventata il Paese leader al mondo in quanto a export di vino – dice Lucio Mastroberardino, presidente di Unione Italiana Vini – lo deve anche a chi, come i produttori di macchine e attrezzature per l’enologia e la viticoltura, lavora per sostenere questa gigantesca domanda di innovazione, per approntare soluzioni tecniche fatte il più delle volte su misura delle imprese. L’ambiente naturale della produzione vitivinicola alimenta quotidianamente il bisogno di soluzioni in grado di aiutare l’imprenditore vitivinicolo a produrre il vino di successo che ha nella mente. Questo il più delle volte partendo da condizioni ambientali e aziendali particolari, da varietà sconosciute o difficili da lavorare, con obiettivi di mercato diversi o estremi, sposando filosofie di produzione insolite quando non radicali. Un lavoro spesso lungo e complesso, una vera e propria sfida tecnologica.” Questa iniziativa, che si ripeterà ogni edizione, è parte di un’ampia e complessiva strategia ed azione di UIV per la valorizzazione e la costante promozione dei profondi contenuti di innovazione tecnologica di cui la filiera vitienologica è espressione e volàno di sviluppo. “Il Premio all’innovazione viticola ed enologica è quindi lo strumento attraverso il quale Unione Italiana Vini convoglia in Simei l’eccellenza delle tecnologie applicate al settore vitivinicolo, ma anche a quello delle bevande, se è vero che molte imprese espositrici, nate come ‘vinicole’, nel corso degli anni, forti di un know-how straordinario maturato in un settore tra i pi difficili, hanno poi ampliato la propria gamma prodotti a birre, spiriti, acque, succhi e bibite.”
La vera novità del premio UIV, che ne caratterizza lo spirito, è il fatto di essere pensato e assegnato dalle imprese del vino. Le innovazioni tecnologiche che verranno sottoposte alla valutazione verranno giudicate da un comitato composto dai tecnici delle più importanti aziende italiane socie di Unione Vini, affiancati per la parte scientifica da un illustre parterre di professionisti della ricerca scientifica in ambito universitario. “A differenza di iniziative similari, il nostro premio – spiega Mastroberardino – intende riconoscere l’impatto reale dell’innovazione proposta sul mondo della produzione. Dal punto di vista etico e professionale, l’innovazione, soprattutto in un contesto quale l’attuale, deve necessariamente avere uno sbocco applicativo nel determinare vantaggio competitivo per le imprese e contribuire allo sviluppo e alle conoscenze. Quindi, la valutazione riguarda necessariamente queste e soltanto queste finalità. Ovviamente il giudizio delle imprese viene supportato da quello di referees di accertato valore internazionale per il settore d’indagine.” In un momento difficile per la ricerca italiana in generale e del settore agronomico e vitivinicolo in particolare, questo premio testimonia l’attenzione e la vicinanza delle imprese della filiera vino alle decine di migliaia di professionalità che quotidianamente con il proprio impegno e lavoro rendono fruibile e disponibile l’innovazione tecnologica. “Senza obiettivi finalizzati alla conoscenza, allo sviluppo e all’applicazione industriale, il nostro settore è complessivamente a rischio di perdita di competitività – dice il presidente UIV -. E se Unione Italiana Vini da oltre 110 anni rappresenta le imprese del vino più dinamiche, seguendo il proprio scopo istitutivo che è quello di ‘concorrere all’incremento, alla difesa e al progresso delle attività dei soci e della filiera vitivinicola italiana’, questo premio è testimonianza concreta di questo spirito di servizio e al contempo di guida dell’intero settore. Una guida – conclude Mastroberardino – che è politica, associazionismo, lobbying. Ma anche e soprattutto pensiero.
E il pensiero tecnologico celebrerà in Simei-Enovitis il suo punto d’incontro più alto.
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