Gli Stati Uniti d’America rappresentano il più grande mercato al mondo di bevande analcoliche con un consumo totale 2006 di ben 112 miliardi di litri (+2,8% rispetto al 2005). Il mercato statunitense conferma anche il primato nei consumi pro-capite, con un valore di 374 litri/anno nel 2006. Calano i consumi delle bibite gassate e delle bevande a base frutta, mentre crescono i consumi delle acque confezionate e delle altre bevande di ultima generazione.
Gli USA sono sempre stati la patria delle bibite gassate, anche in considerazione che le due più grandi multinazionali dei soft drinks (Coca-Cola e PepsiCo) sono americane ed hanno sempre operato con particolare intensità sul mercato domestico sin dalla fine dell’800. In effetti i cittadini americani consumano mediamente la bellezza di 190 litri/anno di cole e altre bibite carbonate (in Italia il consumo pro-capite di bibite gassate è solo di 56 litri anno). Ma ora il mercato americano delle bollicine analcoliche comincia ad entrare in crisi. Il consumo totale di bibite gassate negli USA è diminuito nel 2006 dell’1,1% rispetto all’anno precedente ed anche il 2005 aveva accusato una diminuzione dello 0,6% rispetto al 2004(dati B.M.C.). Se si considera poi che all’interno delle bibite gassate continua ad aversi un certo spostamento di consumo a favore delle bibite dietetiche (con dolcificanti ipocalorici), si evidenzia una vera e propria caduta dei consumi delle tradizionali bibite gassate zuccherate, sempre più indicate come una concausa dell’obesità infantile.
Anche il comparto dei succhi e bevande alla frutta è in sofferenza e tuttavia i livelli di consumo pro-capite (51 litri/anno) si mantengono sempre ai vertici delle classifiche mondiali. Continua a crescere, invece, il consumo di acque confezionate con tassi vicini al 10% annuo, mentre crescono con tassi a due cifre i consumi delle bibite di ultima generazione, quali bibite a base di tè e sport & energy drink. Si conferma invece anche per gli USA una certa difficoltà di decollo del mercato dei caffè RDT (ready to drink), con un consumo pro-capite che non riesce ancora a superare il litro annuo.
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