Ancora in crescita il consumo all’estero di spumanti italiani. I primi 6 mesi dell’anno segnano ancora un incremento medio di consumi e di apprezzamenti sui mercati esteri (+ 15% in volumi, + 4% in valore rispetto agli stessi mesi del 2008). Il mercato nazionale si esprime ancora come stazionario sia in fatturato che in quantità (-2%). Sul mercato nazionale tengono Prosecco, Franciacorta e Asti; stasi per il restante metodo classico. Questi in sintesi i principali dati emersi dal V° Forum Spumanti tenutosi nei giorni scorsi a Valdobbiadene
LE VENDITE SUL MERCATO INTERNO
In particolare la maggiore riduzione sul mercato nazionale si riscontra fra la ristorazione medio e medio-alta e nelle vendite al dettaglio nelle enoteche per quanto concerne il metodo classico, mentre si registra una crescita dei consumi nei bar, nei winebar e nella mescita per le bollicine metodo charmat soprattutto nel periodo estivo e in zone turistiche o turistiche-produttive (laghi di Garda e Iseo, riviera romagnola e veneta, mare di Toscana e Liguria). In generale però tutte le tipologie risentono del calo generale dei consumi e della “ necessità” di una riduzione dei prezzi al
consumo per contenere la mancanza di potere d’acquisto. Un rapporto generalizzato che vale per tutte le tipologie, mentre i prodotti di più alto prezzo e nei locali più ricercati mantengono lo stesso livello di consumi del 2007-2008con qualche riduzione in valore.
Le ultime indagini del Forum confermano che le bollicine stanno sostituendo altri vini sulla tavola degli italiani e sono sempre più un vino quotidiano,non più ancorato ai brindisi dell’anniversario o al calice per il dolce a fine pasto. Si confermano l’aperitivo più gettonato, sia puro che come cocktail. Anche al recente G8 de L’Aquila i capi di Stato e di Governo presenti hanno apprezzato gli abbinamenti dei vini spumanti italiani alla loro tavola. In più occasioni ai primi piatti, al pesce e alla carne sono stati abbinati gli spumanti“metodo classico italiani” come il Franciacorta, il Gavi e il Trento. Mentre per gli aperitivi e gli antipasti un successo mediatico e effervescente è stato decretato al Prosecco doc Conegliano Valdobbiadene e per i dolci e gelati l’Asti.
LE VENDITE ALL’ESTERO
E’ in aumento la predilezione delle bollicine made in Italy rispetto a quelle estere: un calo contenuto per il Cava, più sentito per lo Champagne. Sempre per i vini spumanti italiani nei mercati esteri le situazioni sono molto variabili e diversificate: a segnali di attesa in Germania, in Francia e Spagna corrisponde un trend positivo soprattutto in termini di valore in paesi del Nord-Europa, dal Regno Unito (+ 10%) ai paesi scandinavi, e buone performance si rilevano in Sud-America e in altri paesi emergenti fra i consumatori. In Inghilterra soprattutto il mercato di Londra registra un forte appeal per il Prosecco Spumante che in alcuni canali horeca spunta valori decisamente interessanti: dalle 21 sterline nelle bottiglierie alle 40 sterline nei ristoranti della capitale. Un segnale dell’interesse inglese per le bollicine è dato dal fatto che si incominciano a vedere nei supermercati e nelle bottiglierie “sparkling wine” di produzione locale, esattamente elaborati e provenienti dal Kent. Sembra di vedere un revival dei primi anni del 1700 quando Londra , sul Tamigi, imbottigliava e spumantizzava il vino baseproveniente dalla Champagne.
Il mercato Usa resta sempre il secondo paese al mondo per esportazione: a fronte di un calo di vini rossi in bottiglia e anche dei bianchi fermi ( dal 10% al 3%) e ad un valore medio della bottiglia tagliato fra 4,50-5,60 dollari, la spumantistica procede il trend positivo , ancora in crescita rispetto al 2008, di una media del 16% per il valore e del 20% per i volumi. C’è solo l’inversione di tendenza fra valore e volumi che nel 2008 aveva fatto segnare il culmine positivo, ovvero una crescita maggiore in valore che in volume. In forte crescita all’estero anche la Svizzera che da qualche anno sta apprezzando le produzioni nazionali a scapito di quelle locali
L’EXPORT DEGLI ALTRI PAESI PRODUTTORI
Il primo semestre 2009 segna una situazione di forte riduzione della esportazione di vini e di spumanti nei principali paesi produttori-esportatori: la Francia, rispetto al 1° semestre 2008, scende del 10% in volumi ( circa il 15% per lo Champagne) e oltre il 35% in valori; forte battuta d’arresto anche per l’export dei vini di Spagna con un meno 15 % in volumi e un 31% in valore, fatto salvo una stabilità per il Cava; ancora peggio per il Sudafrica sceso a – 45% nei volumi esportati. Per esempio in USA , Cile, Argentina e Australia mantengono una buonaperformance generale per i vini, seppur con cali di prezzo sul mercato vertiginosi a distanza di soli 12 mesi,dell’ordine del 25-40%, ovvero con prezzi medi al litro sotto i 2,30 dollari.
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