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In casa Valdo quella appena andata in archivio è stata un’annata buona se parliamo di vendemmia, un 2020 importante e difficile al tempo stesso con il mondo del vino messo a dura prova dal Covid-19. Ne abbiamo parlato con Massimo Poloni, Direttore Generale di Valdo che ci ha illustrato le strategie dell’azienda riassunte in una parola chiave, la multicanalità che ha consentito di reggere l’urto della pandemia e rimanere al top per continuare il percorso di crescita intrapreso. “La sintesi dell’anno Valdo è semplice, dove siamo riusciti ad avere una solida presenza nel canale moderno e in quello tradizionale le cose stanno andando bene o molto bene”.

Massimo Poloni, DG Valdo

VENDEMMIA E BUSINESS Partita precoce in fase di germogliatura, il tempo ha fatto le bizze e ha bloccato le altre fasi del ciclo produttivo, da una previsione di raccolta verso la fine di agosto si è passati a una vendemmia intorno al 15 settembre un periodo classico. Lo stato delle uve arrivate in cantina è stato quali-quantitativamente buono, senza malattie e un impatto sulla resa leggermente inferiore rispetto al 2019. Una struttura produttiva  che conta un’ottantina di conferitori storici. “E’ come se fossero dei partner consolidati- spiega Poloni- almeno una sessantina sono conferitori storici con cui lavoriamo da tre generazioni, dal nonno, al papà ai figli nella zona di Valdobbiadene Docg e Treviso con la Doc”.  In uno scenario di mercato non semplice le previsioni di chiusura di Valdo dovrebbero assestarsi in linea al 2019. “In termini di business dovremmo chiudere in pari con l’anno scorso, lo diciamo sottovoce ma guardando bene ai numeri Valdo siamo soddisfatti di essere riusciti a performare positivamente con la previsione dei ricavi intorno ai 66 milioni di € di fatturato consolidando la crescita anno su anno registrata sin qui”. Un piccolo miracolo quello di Massimo Poloni e del suo team. “Alcuni mercati sono andati bene e altri un po’ meno bene come il canale tradizionale Italia dell’Ho.Re.Ca dove abbiamo fatto delle scelte di segmentazione della clientela che stiamo portando avanti, chiaro il 2020 è molto complicato. Per noi il concetto chiave è la multicanalità spinto e portato avanti dal mio ingresso nel 2012 quando Valdo era un’azienda che organizzativamente aveva grande focus su mondo ho.re.ca. Dal 2013 ho sentito l’esigenza di lavorare maggiormente sul canale della Gdo, consapevoli del fatto che fosse un po’ snobbato dai big del vino ma che in realtà garantisce liquidità e flussi di magazzino. Il canale ho.re.ca è strategico e importante e continuerà ad esserlo, ma abbiamo dovuto agire con un concetto più spinto con attenzione allo sviluppo nel mondo Gdo non solo in Italia ma anche all’estero”.

FOCUS ESTERO Una presenza di Valdo all’estero che nel 2020 che è andata a gonfie vele in Germania, Austria, Svizzera, Giappone e Uk, in crescita il mercato francese dove il Prosecco è la bollicina star del momento rappresentando il terzo paese al mondo come importatore, mentre la cantina veneta ha sofferto maggiormente negli Usa un mercato dove non si era riusciti a costruire un lavoro su più canali. “Gli Stati Uniti sono un mercato difficile dove siamo concentrati prevalentemente sul fuori casa e quando le cose non vanno bene il vento è tutto frontale e non hai la possibilità di spostare volumi da un canale all’altro”. Una considerazione a parte il mercato Uk, dove al clima generale di pandemia c’è grande confusone ed incertezza sul tema della Brexit. “Gli stessi inglesi non sanno bene cosa farne e lo dimostrano i negoziati che si procrastinano, c’è grande incertezza su quello che sarà, una grande confusione su quello che dovrà essere anche dal punto di vista di etichettatura, non un aspetto banale ma un tema che avrà un impatto su tutto il settore alimentare che atterra in questo grande pase. Non abbiamo ancora chiaro che cosa si debba fare a poche settimane dalla fine dell’anno, non ci sono sostanziali differenze il tema labeling e la parte di etichettatura con le relative complessità sui processi interni vanno programmate”. Un andamento del grande mercato inglese a singhiozzo che ha perso molti volumi non tutto recuperati dal canale retail, con saldo negativo. “Per quanto ci riguarda il mercato inglese ha risposto positivamente come durante le campagne di vendite natalizie, mi verrebbe una battuta gli inglesi rinunciano a tante cose ma non al bere, devo dire che le cose sono andate abbastanza bene all’interno del canale retail, una chiusura positiva e importante per un mercato conosciuto non per tanto per i profitti ma guidato da logiche di volume”.

IMPATTO COVID Le strategie messe in campo da Valdo nella prima fase dell’ondata della pandemia hanno funzionato. “A maggio eravamo ancora in lockdown con la curva in calo, in quei mesi abbiamo messo a punto un piano di sostegno ai clienti partendo dalla salvaguardia del parco agenti, visto che trovare oggi una rete valida sul territorio non è così semplice. Il primo pensiero è andato agli agenti, il secondo tema capire come poter andare ad incassare le fatture che si erano accumulate e scadute visto che intorno a marzo i proventi delle vendite erano dalla campagna natalizia. Abbiamo segmentato la clientela dei circa 4.000 clienti sul fronte ho.re.ca, abbiamo capito quelli più fedeli a Valdo con cui abbiamo maggiori relazioni e gli abbiamo proposto dilazioni su pagamenti e accesso a un pacchetto di sostegno con condizioni particolari per far ripartire la macchina”. La  risposta dei clienti è stata positiva, hanno apprezzato e seguito la forza vendita di Valdo sino a questi giorni. “Non credo sia giusto mettere in ginocchio un settore estremamente rappresentativo del made in Italy che passa attraverso la capacità di ospitare le persone e fare assaggiare le nostre eccellenze, ristoranti che diventano strumento di promozione dove in questi mesi personalmente mi sono sempre sentito sicuro. Le strategie non cambiano anche se questa è stata una bella botta”.

 

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C’è una cosa che il Covid ci lascia in eredità, ovvero gestire il canale dell’e-commerce che deve diventare più strategico secondo Poloni. “Ma non perché sta crescendo a tre cifre, come spiegato agli azionisti e ai miei collaboratori, ma come un veicolo per poter imbastire con i wine lovers un rapporto che va al di là della mera compravendita. Siamo presenti sulle principali piattaforme online che stanno strutturando un lavoro di dialogo con gli amanti del vino con materiale di pianificazione e promozioni per intercettare quella parte del parco consumatori che magari acquista Valdo anche al supermercato ma cerca qualcosa di particolare che lo scaffale non riesce a soddisfare. C’è il comfort e l’esperienza di acquisto nello stare a casa per cercare con calma il proprio vino preferito, questa maledetta pandemia ci ha portato un insegnamento nel dover trattare con maggior livello di dettaglio e tayolorizzazione l’offerta proposta”.

Vigneto Pradase

PRODOTTI NUOVI Non mancano anche prodotti nuovi per Valdo. Un Prosecco Doc di filiera come La Maredana che viene sviluppato in una tenuta in cui l’azienda di Valdobbiadene ha una quota del 24%, una cuvée di Glera e Pinot Nero. “Si tratta di un progetto di filiera che abbiamo voluto realizzare con la Tenuta La Maredana, un vino che nasce dal nome del vigneto, un cru dove vengono raccolte le uve in provincia di Treviso realizzato con 90% Glera 10% Pinot Nero, una spumantizzazione di quattro mesi e un residuo di 11 g/lt. Con questo prodotto abbiamo voluto provare a realizzare un Cru, il consumatore assaggia un vino che viene da una tenuta dove grazie a un particolare micro clima e una resa per ettaro più bassa del Pinot Nero acquisisce una varietà di aromi che lo rende unico rispetto al panorama della Doc Prosecco. L’obiettivo è ambizioso in una categoria estremamente competitiva, realizzare una nicchia di prodotto che veicoli un forte legame con il territorio di origine”. La seconda etichetta è un prodotto iconico come Valdo Paradise, un lancio con un diverso packaging in collaborazione una raffinata artista e designer di neyorkese. “Mi è piaciuto molto il gusto di Ceci Jhonson, abbiamo iniziato una collaborazione con la Paradise edition, il vino non ha nulla di diverso rispetto alle edizioni precedenti fatta con un blend di Nerello Mascalese e Glera, un match tra Sicilia e Veneto vestito con una livrea molto particolare che parte dalla Venere di Botticelli per immaginare il paradiso degli animali. Avremmo dovuto lanciare questo prodotto con un grande evento al Vinitaly, devo dire che i nostri clienti hanno risposto bene comunque seppur hanno potuto lavorarci pochi mesi”. Da pochi giorni è uscito un metodo classico la vera punta della piramide qualitativa di Valdo. Pradase è il primo prodotto che la Valdo realizza dal suo vigneto, 1,5 ettaro dove vengono coltivate tutte le varietà come Bianchetta, Perera e Verdiso, una sorta di biblioteca delle uve con cloni autoctoni. “Sul metodo classico abbiamo lavorato otto anni, prima con Valdo 10, mentre con Pradase abbiamo fatto un esercizio tirando la Glera sino ai ventiquattro mesi sui lieviti per un vitigno che di norma tende ad essere proposto fresco. E’ l’eccezione che conferma la regola, grazie alla vision e l’intuizione del Presidente Pierluigi Bolla un uomo di vino con un approccio innovativo e anche dissacratore rispetto ai canoni classici”.

Valdo Pradase

PREMI Dulcis in fundo, tra i tanti riconoscimenti ottenuti per Valdo in questo difficile 2020, ce ne sono due in particolare secondo Massimo Poloni da segnalare. “Da un punto di vista di prestigio essere riconosciuti da una platea di professionisti come Best Italian Sparkling al Berliner Wine Trophy  2020 come miglior produttore di spumanti d’Italia, è un premio che rende onore a una cantina che ha sempre perseguito la qualità nel suo sviluppo. L’ultimo riconoscimento in ordine di tempo ottenuto da Valdo Marca Oro premiato quest’anno come Il mio Prodotto del Cuore nel concorso promosso da Largo Consumo. Ci rende orgogliosi come azienda vinicola di essere entrati nelle case e nel cuore degli italiani e ci fa capire che il lavoro continuo nella Gdo sta dando i suoi frutti. Siamo presenti con coupon ed espositori fuori banco nei supermercati cercando di intercettare i consumatori con la brand visibility del marchio Valdo, un lavoro che è stato apprezzato dai tanti appassionati che si fidano di noi”.

INFO www.valdo.com

 

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