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In questi giorni sembra di tornare nel medioevo o nel cinquecento: le vigne urbane non sono mai state così popolari, a la page. È nata un’associazione, internazionale, che le racchiude, e le racconta. È la U.V.A (Urban Vineyards Association) capitanata da Luca Balbiano dell’azienda Balbiano, appunto, di Chieri che con la sua Vigna Villa della Regina è riuscito a fare da collante, e a creare una rete di vigne in città, testimonianza di cultura e storia. Che oggi diventano un patrimonio unico, “come numeri primi” a detta di Luca, elementi preziosi per un’offerta turistica di una meta, già architettonicamente stupenda, come Torino, Parigi, Venezia e Siena. Porzioni del mondo che tutti, almeno una volta nella vita, visitano; i vigneti, incorniciati dalle mura cittadine, diventano parte del pacchetto turistico, e creano magia.
Quella del tempo passato, riproposto in maniera tangibile. Liquida. Durante la presentazione di questo progetto si respira il sogno, non impossibile, di far diventare questo circuito di filari in città un Patrimonio Unesco. Pazzia? Non credo proprio, sulla carta, gli elementi parlano chiaro e l’enogastronomia, legata alla storia, è una delle formule più performanti oggigiorno. E quella della città di Torino, è già poetica, narrante di un vino a base di uve Freisa in rappresentanza di un antico gusto, fine e sofisticato, reale, quello di Casa Savoia. E con il suo parco e villa, ricca di affreschi è tra le location protagoniste della terza edizione di Vendemmia Torino, manifestazione che si svolgerà dal 12 al 20 ottobre venturi con una formula nuova e ricca di novità a partire dal periodo, più lungo, e necessario, perché oltre alla promozione, con masterclass e banchi di assaggio, dei vini della cintura di Torino (Valsusa, Chieri, Caluso e Pinerolo) si potranno scoprire i vini di tutta la regione: dal Monferrato all’Alto Piemonte passando dalle Langhe e quindi barolo e il dolce moscato. Con Torino a diventare capitale del vino piemontese, centrale e propositiva.
Questo lo spirito con cui è stato presentato il programma al Mercato Centrale, location anch’essa inserita nel progetto, da Fabio Carosso (Vice Presidente della Regione Piemonte), Alberto Sacco (Assessore al Turismo e Commercio della Città di Torino), Vincenzo Ilotte (Presidente della Camera di Commercio di Torino), Roberto Cerrato (Direttore Associazione Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Roero e Monferrato) e Germano Tagliasacchi (Direttore Fondazione Contrada Torino onlus). Tutti confermano con entusiasmo la validità dell’iniziativa, un’opportunità materiale per la città e l’intero indotto.
“Il connubio campagna-città è una bella scommessa, di quelle che rende più forti le nostre attività – dice Fabio Carosso e ancora – il Mercato Centrale e l’intera zona diventerà una delle più importanti attrazioni turistiche legate al food della città grazie ai lavori svolti di rivalorizzazione, che l’evento metterà in risalto insieme agli eleganti palazzi che arredano le strade del centro città”, queste le parole di di Alberto Sacco.
Interventi mirati in cui si conferma il desiderio di contaminazione e sviluppo delle idee come quello in chiusura di Vincenzo Ilotte che svela parte del programma delle attività in cui la mixology diventerà protagonista a Palazzo Birago con cocktail a base dei vini della provincia di Torino che apriranno i giorni della manifestazione con “Portici Divini”, kermesse di produttori in degustazione nei 12 chilometri delle vie centrali dello shopping sabaudo in cui gli oltre mille esercizi commerciali diventeranno partner della promozione tutta. Turisti, curiosi e torinesi sono invitati a scoprire e gioire delle gustose tipicità della regione.
+info e programma: www.vendemmiatorino.it
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