I vini aromatizzati come il Vermouth, il Barolo Chinato, il Retsina greco potranno, al pari degli altri vini, acquisire l’indicazione geografica (Ig). Il termine “Vermouth” poi, non potrà essere né tradotto, né storpiato, in quanto é contenuto in una Ig. Viene vietato anche il ricorso a termini italiani nella designazione di vini aromatizzati stranieri, al fine di aumentarne l’appeal sul mercato. Sono alcuni degli elementi fondamentali del regolamento sui vini aromatizzati – di cui l’Italia é leader mondiale – adottato dal Consiglio dei ministri dell’Ue con il solo voto contrario della Francia.
Il Parlamento europeo si é già espresso a favore del testo lo scorso gennaio, sulla base della relazione dell’eurodeputato Paolo Bartolozzi (Ppe). Sul fronte dell’origine, la nuova normativa Ue specifica che “la provenienza del prodotto deve corrispondere al luogo dove é stato elaborato. L’origine é completata dal nome dello Stato membro o del Paese terzo corrispondente. In questo modo si potrà difendere meglio i marchi italiani, ma anche i grandi e piccoli produttori. L’Italia e’ primo produttore mondiale del settore: se infatti la produzione europea rappresenta il 90% della produzione mondiale di prodotti vitivinicoli aromatizzati (circa 3 milioni di ettolitri l’anno), quella italiana rappresenta il 90% di quella europea. I consumi nell’Ue si attestano intorno a 2 milioni di ettolitri l’anno.
Fonte: www.ansa.it del 26.02.14