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Una task force per l’internazionalizzazione del vino italiano, aperta a partnership istituzionali e allo stesso tempo fortemente orientata al business con azioni innovative sia online (e-commerce) che offline (eventi).

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Lo dice il nuovo Piano industriale della neonata Veronafiere spa, dove nel capitolo investimenti (94mln di euro da qui al 2020) ricorre spesso la parola ‘vino’ correlata a ‘sviluppo’ e ‘innovazione’, sia in Italia che soprattutto all’estero. L’obiettivo fondamentale del ‘Piano industriale filiera wine’ è consolidare la leadership fieristica del settore dotando il vino made in Italy di strumenti nuovi e decisivi per fare il salto di qualità nei Paesi terzi. Per questo – pur considerando gli Usa un mercato tutt’altro che maturo – è la Cina, con l’Asia, l’obiettivo principale del piano su cui insiste la maggior parte degli investimenti indirizzati alla creazione di nuove partnership per la realizzazione di ‘eventi’ dedicati al vino, e allo sviluppo dei ‘servizi’ wine attraverso l’ingresso nell’e-commerce cinese e gli accordi di sistema con le principali piattaforme asiatiche.

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Per il presidente di Veronafiere spa, Maurizio Danese: “Il piano di Veronafiere è fortemente connesso a quello del vino italiano. E con Vinitaly il settore potrà fare un nuovo salto di qualità nell’internazionalizzazione, specie nei Paesi asiatici, dove paghiamo sia il ritardo storico nei confronti del nostro principale competitor, sia gli accordi bilaterali che hanno notevolmente favorito la crescita di Australia e Cile in Cina. Un’inversione di tendenza – secondo Danese – che passa da accordi di sistema e una presenza, digitale e non, sempre più assidua”.
“In Cina, il vino italiano potrà finalmente essere rappresentato da un soggetto unitario forte e aggregatore del sistema sia istituzionale che produttivo: l’Italian Wine Channel – commenta Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere spa -. “Si tratta di un progetto triennale promosso da Mise, Mipaaf, Ice e Vinitaly che scenderanno in campo come un player unico per l’intero mercato cinese. Tra le principali iniziative progettuali – specifica il direttore generale – quelle sull’’education’, per una promozione efficace della cultura del vino italiano in Cina e sulla digital information, attraverso i social e il web. Ma non solo. Infatti – prosegue Mantovani – Italian Wine Channel diventerà il soggetto promotore di eventi b2b, come Vinitaly China Chengdu e Vinitaly China Road Show e anche di eventi b2c per il potenziamento dell’e-commerce attraverso una piattaforma crossmediale dei principali canali di vendita on line”.

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Tra le novità che riguardano la Cina come gli Stati Uniti previste dal piano industriale, oltre allo sviluppo nei 2 Paesi del forum sul business del vino, wine2wine, gli eventi focus dedicati alle nuove produzioni italiane a forte carattere distintivo: i vini biologici e artigianali. Il vino è protagonista anche nell’altro grande pilastro del piano industriale, quello degli investimenti infrastrutturali (71,7mln di euro complessivi), con interventi importanti sul fronte della logistica e dell’Information technology.  Il volume d’affari obiettivo al 2020 dell’intero piano industriale è di 113 milioni di euro con un Ebitda di 21,9 milioni di euro (pari al 19% dei ricavi).

+info: www.veronafiere.it  – www.vinitaly.com  

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